“L’organico del Catania vale dodici volte il nostro, ma in campo non ho visto alcuna differenza” ha dichiarato Di Napoli in sala stampa. Gara tradizionalmente per combattenti, un derby scompagina spesso previsioni, valutazioni e diritti acquisiti. Il Messina annulla il Catania, la miglior difesa insterilisce il miglior attacco grazie all’intelligenza tattica dei suoi elementi più esperti: zero emozioni in campo, tutti contenti per il pericolo scampato, il campionato può ripartire. Con una rosa ridotta all’osso da infortuni in serie, dai lungodegenti Gustavo e Tavares a Bramati passando per Berardi, Palumbo e Baccolo (recuperati solo in extremis), il tecnico Arturo Di Napoli (voto 6,5) non può far altro che valorizzare il solito canovaccio impostato su una grande solidità difensiva e velocità nelle ripartenze. L’episodio non arriva, il Messina tiene il campo con ordine. La testa è già a Catanzaro.
Berardi 6: una parata su Calderini nel primo tempo e poco altro. Trasmette sicurezza ai compagni in tutte le uscite nel cuore dell’area.
Palumbo 6: recuperato nell’immediata vigilia, si rende autore di una gara attenta in copertura priva di particolari acuti in contropiede.
Martinelli 6,5: il Messina ha costruito gran parte delle proprie fortune sulla fase difensiva e l’ex empolese ne è il testimonial ideale. Grinta, coraggio e soluzioni in bello stile per irretire l’intero attacco etneo.
Parisi 7: ancora una volta il migliore in campo. Legge ogni azione con un paio di secondi di anticipo, è efficace in tutti gli interventi in scivolata, non disdegna la conclusione quando le circostanze lo permettono. Determinazione e brillantezza al servizio del collettivo.
De Vito 6: bloccato nella propria metà campo a causa delle avanzate di Calderini, l’ex milanista è spesso costretto a rinunciare alle abituali sgroppate sulla fascia in nome della fase difensiva. Dopo un primo tempo in affanno, si riprende con sicurezza nella seconda frazione.
Giorgione 6,5: il solito combattente a tutto campo. Pecca talvolta in precisione, ma è lucido quando è il momento di stroncare sul nascere le ripartenze ospiti.
Baccolo 5,5: troppo statico per dettare i tempi della manovra, si fa pescare spesso fuori posizione nelle rare sortite offensive dei giallorossi. Encomiabile il suo lavoro in copertura. (dal 16′ s.t. Zanini 5,5: il tecnico lo inserisce soprattutto per dare dinamismo al centrocampo, ma le sue attese sono rispettate solo in parte)
Fornito 6,5: conferma con autorevolezza le ottime sensazioni suscitate nella gara di Melfi. In costante crescita.
Padulano 5,5: ancora alla ricerca della migliore condizione dopo il lungo infortunio. Tanto movimento su tutto il fronte offensivo, ma lo spunto non arriva mai. (dal 25′ s.t. Salvemini 5,5: quando entra in campo l’orchestra ha già smesso di suonare)
Cocuzza 6: è l’unico del Messina a rendersi veramente pericoloso nell’arco dei novanta minuti. Troppo isolato in avanti, rispetta con dedizione le consegne del tecnico in merito alla pressione sul portatore di palla.
Barraco 5,5: vale il discorso fatto per Padulano. Gira a vuoto alla ricerca di un varco dal quale colpire. (dal 45′ s.t. Biondo sv)
* foto ©PeppeSaya