Un piccolo gioco di parole, neanche troppo lontano dalla realtà, perché la tifoseria del Messina è pronta al più grande investimento che possa permettersi: la fiducia.
LA SPINTA EMOTIVA – Prosegue incessante il ritiro della squadra di Cazzarò, arrivano anche le prime amichevoli che come tutte le gare estive servono solo a trovare confidenza, inutile disegnare teorie soprattutto per una squadra sotto torchio fisico. Le “paure” dei ragazzi in giallorosso nel giorno del raduno risiedevano sulla rigidità del prof. Saffioti, professionista di categoria superiore che lavora sulla parte fisica in modo da regalare a mister Cazzarò un gruppo col carico di benzina. Il mercato viaggia sul silenzio voluto da Antonio Obbedio: un database umano il ds giallorosso, bastano quattro chiacchiere informali con lui per capire che difficilmente punterà su un profilo errato, poi il campo sarà giudice ma l’attualità racconta di un Messina ormai distante dalla raccolta di figurine viste nei due anni precedenti. Queste le buone basi, ma nessun sogno strillato perché l’esperienza ha insegnato come questa melmosa Serie D vada letta momento per momento. Dal raduno al ritiro si nota l’inversione di tendenza societaria: famiglia Sciotto dietro le quinte e in silenzio. Al Despar Stadium un sorridente Pasquale Rando si concede solo una stretta di mano prima di chiudersi in ufficio, idem Obbedio. Poche chiacchiere insomma, da Chianciano arrivano le frasi di circostanza che accompagnano tutti i ritiri ma la scelta è chiara: si lavora senza fare voli pindarici. Il tifo? Vivace l’appoggio dei clubs nel giorno del raduno, quasi una non-notizia vista la presenza costante anche nelle settimane di un Messina a rischio Eccellenza. Il cuore batte, nuovamente, anche tra gli appassionati rimasti sopiti negli anni scorsi, il loro coinvolgimento è totalmente figlio della fiducia in figure come Obbedio, D’Arrigo e Rando. Aumentare i presenti allo stadio sarà compito del gruppo e di Cazzarò, una prima mano è stata data da una dirigenza che godrà di stima massima ma che, comunque, verrà poi valutata dal campo.
LA SOSTANZA – L’importanza di una tifoseria a supporto resta evidente, come è chiaro che riaccendere la passione in maniera definitiva passerà dai primi risultati prima che dal calciomercato. Il Messina raccoglie talento e esperienza ma la realtà dice che nessuno possa mettere la mano sul fuoco sui calciatori arrivati in riva allo Stretto, il motivo? La pressione. Messina non si può regalare un’altra stagione infima, occorrerà un gruppo consapevole di dover costruire passione giornata dopo giornata. Il tifo meno acceso si avvicina piano piano e lo fa sottoscrivendo un patto non scritto con la società basato sulla serietà. Eccezion fatta per alcuni rinnegati dall’intelletto umano, millantatori social patetici; la tifoseria ha ritrovato la pazienza necessaria per mettere da parte i fallimenti e attendere le risposte del rettangolo verde. Il gruppo prende forma e lo fa secondo esperienza e fisicità: ci si esalta per qualche nome importate anche se mai visto giocare, lo si fa anche e soprattutto perché, lo ripetiamo, Antonio Obbedio fa da garante a tutto tondo. Gruppo non completo, soprattutto in attacco dove il solo Esposito non basta e dove ci sarà bisogno di qualche under dal piede pesante per non restare spiazzati. La struttura, comunque, è abbastanza chiara: under in porta e sulle corsie, qualcosina in difesa ma l’asse centrale deve avere esperienza e carattere. Il mercato è ancora lungo, Obbedio attende di capire cosa accadrà in Serie C e dovrà fare i conti con la presenza di un Palermo che avrà un primo appeal attraente per i calciatori ancora senza contratto. Ovvio, però, che non basterà chiamarsi Palermo per fare calciomercato o vincere. Nessuna balena bianca, insomma, anche perché lo scorso anno ha raccontato di un Bari forte, fortissimo, ma leggermente avvantaggiato dalla resa psicologica di tante avversarie. Citofonare Pergolettese per maggiori informazioni.