Quanto è difficile non pensare al Palermo? Domanda forse retorica, e in casa Football Club Messina risponderanno che si pensa solo al Biancavilla. Non un pensiero conscio, ma uno stimolo che può distogliere l’attenzione. Senza una vittoria contro gli etnei, però, la sfida del Barbera perderebbe di valore.
LA LINEA CENTRALE – L’arrivo di Ernesto Gabriele ha portato il Fc Messina in una dimensione diversa, fatta di solidità difensiva da non confondere con rinuncia offensiva. I giallorossi, infatti, difendono semplicemente meglio. Merito, soprattutto, dell’impatto della coppia centrale in mediana: Giuffrida e Alessandro Marchetti sono l’arma nascosta di Gabriele, i due misti ai centrali difensivi rappresentano una sostanza che regala equilibrio e forza alla squadra. Dalla base, poi, si costruisce una formazione alla quale viene concessa ancora la libertà tecnica e di estro offensivo. L’infortunio di Carbonaro – pubalgia da curare – ha limitato l’incisività, con Dambros bravo nei concetti ma meno nella sostanza. I risultati, comunque, sono arrivati a consolidare la presenza in zona playoff e agganciare, addirittura, il terzo posto. Pensare di essere già grandi, però, è il primo dei pericoli.
MATURITÀ – Carbonaro infortunato, Coria diffidato, tutti gli ingredienti per non pestare il piede sull’acceleratore con la giusta forza. Una squadra entrata nella giusta consapevolezza, però, comprende come una vittoria col Biancavilla – la squadra che all’andata diede i primi segnali di fragilità della gestione Costantino – renderebbe credibile la trasferta del Barbera non solo in termini di blasone. Inciampare, invece, ammainerebbe la bandiera della maturità: non un eccesso di giudizio negativo, ma quando vivi il torneo in rincorsa non puoi più concederti domeniche allegre. Questo Football Club Messina è, probabilmente, dove merita di essere dal punto di vista tecnico. Troppi i punti di distacco dai primi, ma un girone di ritorno con ben altri sogni passa anche dalla dimostrazione di forza verso avversari pericolosi, ma alla portata. Le settimane in sella al Fc Messina hanno dato a Gabriele una struttura consolidata, tanto che l’undici titolare muta pochissime volte di settimana in settimana. Merito, chiaro, anche dei protagonisti che riescono a convincere. A Corigliano ha sorpreso l’impatto di Camara: la rete e la prestazione del classe 2001 che va a contendere, stabilmente, una maglia da titolare a quel Correnti parso, a tratti, tra gli intoccabili. Un lavoro di gruppo, quindi, che non lascia indietro nessuno.
IL BIANCAVILLA – Grande prima parte di stagione per la squadra, ora, di Giuseppe Mascara. Il tecnico catanese arriva sulla panchina del Biancavilla quasi a sorpresa, dopo un avvio balbettante ritrova la continuità giusta per piazzare la matricola nella parte sinistra della classifica. Formazione corta e che viaggia su fiammate importanti: il mercato ha cambiato il volto di una squadra rivoluzionata, anche per una classifica comunque serena. Resta vivo e decisivo l’estro di Maximiliano Lucarelli, mentre i gol sono affidati a Graziano e Aloia. Squadra giovane ma tosta dal punto di vista del temperamento. In trasferta cammino fatto di 4 sconfitte consecutive nelle ultime uscite, segno classico di una squadra più a suo agio tra le mura amiche.
GLI UNDICI – Fuori Carbonaro, al suo posto ancora Dambros. Unico dubbio, neanche tanto grande, quello che coinvolge Correnti e Camara con quest’ultimo largamente favorito. Per il resto solo conferme rispetto alla vittoria di Corigliano. Per non essere di passaggio sul podio bisogna dimostrarlo sul campo, soprattutto in gare facili da sottovalutare. Per iscriversi ai big match c’è sempre tempo.
FC MESSINA (4-4-1-1) Marone; Casella, Marchetti D., Fissore, Brunetti; Camara, Marchetti A., Giuffrida, Bevis; Coria; Dambros. All. Grabinski (Gabriele squalificato).
BIANCAVILLA (4-2-3-1) Genovese; Asero, Longo, Bonaccorso, Yoboua; Guerci, Maiorano; Lo Presti, Lucarelli, Graziano; Aloia. All. Mascara.
