Palermo-Fc Messina, la domenica enigmistica

Pubblicato il 1 Febbraio 2020 in Primo Piano

Appesantire una sfida – classifica alla mano – già complicata rientra nella retorica calcistica più spicciola. La visita del Football Club Messina in casa del Palermo, però, resta uno degli eventi più attesi in casa giallorossa. La gara di andata mai digerita e quella voglia di dimostrare che i punti non dicono tutta la verità.

PER L’ORGOGLIO – Quella punizione di Ficarrotta, letta con troppa sufficienza da Aiello, piegò il Fc Messina ma non le voglie di Rocco Arena di puntare in alto. Il numero uno dei giallorossi – nonostante un distacco in classifica evidente – rilanciò tanto da insistere nel suo voler puntare i rosanero. Il cammino del Football Club Messina è ripartito dopo l’esonero di Costantino e l’arrivo di Gabriele: un trend modificato, una raccolta punti che ha portato Giuffrida e compagni al terzo posto in classifica. Il distacco, però, non è mutato in maniera sostanziale lasciando il Football Club a un -12 che frustra nei numeri l’ottimo lavoro fatto sul campo. Quella del Barbera, quindi, diventa una partita dalle tante sfaccettature: quella dell’orgoglio, del voler dimostrare che il valore della rosa era realmente capace di competere per la vittoria di un campionato che, per il Palermo, passa anche da sfide come questa.

PER LA CLASSIFICA – Dalla mente al campo, perché lo scontro diretto del Barbera pesa – e peserà – tantissimo per la corsa promozione e quella playout. Il Savoia rincorre forte, qualche punto lasciato per strada dai campani non inganna un Palermo consapevole che contro il Football Club Messina si gioca una fetta di primo posto finale. La squadra di Gabriele in stagione ha trovato punti pesanti lontano dal San Filippo, una capacità che ha equilibrato un fattore campo ridotto. L’impatto col Barbera conterà, sapere reagire a uno stadio così caldo sarà decisivo. La consistenza difensiva raggiunta con l’arrivo di Gabriele trova la prova del nove di un Palermo, comunque, più cinico che spettacolare in stagione. Far risultato, quindi, diventa fondamentale per una classifica che i giallorossi guardano verso l’alto, ma che dovranno controllare alle spalle visti i distacchi limitati in zona playoff.

IL PALERMO – La squadra di Pergolizzi paga fortemente l’inizio di stagione brillante. Le dieci vittorie in dieci partite hanno abituato male critica e tifosi, il proseguo della stagione è stato inferiore solo nei numeri ma il primo posto non è mai sfuggito. Il paragone col Bari, poi, è stato ritornello di accompagnamento continuo: in realtà il Palermo ha un solo punto in meno rispetto ai pugliesi allo stesso momento della stagione. La divisione è stata diversa, ma la sostanza parla di una squadra dalla media finale molto alta. La vera pecca di Pergolizzi – allenatore a rischio per blasone di squadra – è stata quella di non aver mai rubato l’occhio abbastanza. Formazione pragmatica il Palermo: difesa esperta che si sa serrare con buona facilità, attacco spesso troppo affidato alle giocate dei singoli. Vivere, però, solo sui nomi non è la migliore delle strategie.

LE SCELTE – Il ritorno di Carbonaro stuzzica troppo il tecnico Gabriele. Le prestazioni di Dambros non hanno convinto al punto di non rischiare il bomber palermitano, il nodo verrà sciolto solo alla fine per rispettare e non sottovalutare i problemi fisici avuti dal numero 7. La sua assenza è pesata, sia in zona gol che in fase di costruzione. Un Carbonaro attaccante atipico: il suo essere un esterno trasferito nel ruolo di centravanti lo si nota nella capacità di giocare la palla e giocare per i compagni, questa la più grande differenza con Dambros. Il brasiliano è un attaccante puro, Carbonaro ha qualità diverse e non replicabili. Il resto della formazione, invece, non dovrebbe trovare sorprese visto il problema di Camara e il ritorno tra i titolari di Correnti. Una partita che vale – come detto – per autostima, rivalsa e soprattutto classifica. Vincere e perdere spesso sono differenziati da sfumature, dovrà essere bravo il Football Club Messina a disegnare quelle giuste per tornare a casa col sorriso. E una sconfitta – come sempre – andrà pesata, perché tra perdere e venire ridimensionati ci sono novanta minuti di calcio.

PALERMO (4-3-3) Pelagotti; Accardi, Peretti, Lancini, Crivello; Kraja, Mauri, Langella; Felici, Sforzini, Floriano. All. Pergolizzi

FC MESSINA (4-4-1-1) Marone; Casella, Marchetti D., Fissore, Brunetti; Bevis, Marchetti A., Giuffrida, Correnti; Coria; Carbonaro. All. Gabriele

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