Il Messina vince e convince: Acireale al tappeto

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Pubblicato il 18 Ottobre 2020 in Primo Piano

Il Messina sforna certezze. E lo fa nel primo vero esame da bollino rosso: contro la (ex) capolista Acireale non c’è storia. La squadra di Novelli sale in cattedra, segna, convince. E vince con merito.

AVANTI – Era la prima uscita di quello che, sulla carta, dovrebbe essere il pezzo d’argenteria pregiata del centrocampo giallorosso. Aliperta, che dopo aver scontato i tre turni di squalifica si vede consegnare la cabina di regia giallorossa al fianco di Vacca e Cristiani. I tre, piazzati davanti ad una linea difensiva che non riserva sorprese: Cascione e Giofré in corsia, con Lomasto e Sabatino centrali. Davanti Novelli deve fare i conti con la squalifica di Arcidiacono. Ed è così che il tecnico disegna un tridente con Foggia ad occupare lo slot di centravanti tra Bollino e Cretella. Sfida subito piacevole. Per il ritmo, ma anche per la qualità complessiva del palleggio. Del resto sono di fronte due tra le pretendenti al trono, con l’Acireale che arriva al San Filippo consapevole della sua forza. Che emerge, soprattutto, quando i granata azionano la leva chiave del proprio piano gara: attesa e ripartenza, con i tre davanti (Savanarola alle spalle di Rizzo e Sparacello) che danno sempre l’impressione di poter fare male. Ma il Messina tiene a bada gli ospiti, senza troppi sforzi. Non solo: prima punge gli avversari, con l’incornata senza troppe pretese di Lomasto. Poi affonda il colpo, quando Foggia traduce in oro il tiro non trascendentale di Cristiani, che si trasforma in un assist perfetto per il 9 giallorosso: 1-0, con gli ospiti inferociti per la presunta posizione di fuorigioco del centravanti Acr (che in realtà era regolare). La reazione della banda di Pagana arriva pressoché a stretto giro, con il corner dell’ex Bucolo su cui svetta Sparacello, che di testa sfiora il pari. Spazio, poco dopo, all’invenzione che rischia di tradursi, se non nel gol dell’anno, almeno in quello della domenica, quando dall’altra parte del campo Foggia prova a sorprendere Ruggiero da circa 35 metri, costringendo il portiere granata a ripararsi in corner. Convince, questo Messina. Che legittima il vantaggio, provando a mordere ancora con un piazzato niente male di Bollino; e poi, in chiusura di tempo, con il destro incrociato di Foggia, che sfiora il bis.

LEGITTIMAZIONE – Nessun avvicendamento dalle due panchine all’avvio della ripresa. E intanto, praticamente dagli albori della seconda parte, l’Acireale palesa qualche scricchiolio difensivo di troppo. Complice un Acr Messina propositivo, che macina gioco e occasioni in una manciata di minuti: di Cretella, la più clamorosa di questa serie. E poi ancora con Bollino e Sabatino. Sia chiaro, se la squadra di Novelli appare convincente, non è solo per la fase di proposizione: è il sistema a funzionare, nel suo insieme. Aliperta ha cambiato il volto del centrocampo: una sentenza. Ma c’è di più: i segnali, assolutamente incoraggianti, che arrivano dalla fase di non possesso, con Lomasto e compagni praticamente impeccabili. E contro gente del calibro di Rizzo e Savanarola non è mica un gioco da ragazzi. Tanto sciupio, si diceva. Ma fino ad un certo punto. Fino, cioè, all’azione che decreta il penalty per il Messina, quando Foggia viene atterrato. Bollino mette la firma sul 2-0. Ed esulta forte. Tre punti in ghiaccio? No, perché Aliperta, già ammonito, come del resto tutta la linea mediana, rimedia il “rosso” a metà ripresa. Assist agli ospiti, che parevano già alle corde. Ed ecco che Novelli si vede costretto a mettere mani al suo mazzo di carte, lanciando nella mischia Crisci per l’attaccante Cretella. Ma ad onor del vero l’inferiorità numerica sul campo è un fattore irrilevante. Le occasioni, semmai, sono dell’Acr, che sfiora il tris con il tapin, difettoso, sotto porta di Vacca. Però si riaprono i giochi, verso il tramonto della sfida. I presagi c’erano tutti, quando il sinistro a giro di Rizzo si schianta sul palo. Eccola, poi, la rete che accorcia le distanze, firmata dal subentrato De Felice. 6 minuti il recupero. 6 minuti in cui c’è da soffrire. Ma dai quali il Messina esce indenne. E con un carico di certezze che potranno solo fare bene alla squadra in vista della stracittadina con l’Fc Messina.

ACR MESSINA 2

ACIREALE 1 

MARCATORI Foggia (M) al 19’p.t.; Bollino (M) su rigore al 22′, De Felice (A) al 44′ s.t.

ACR MESSINA (4-3-3) Lai; Cascione (dal 37′ s.t. Mazzone), Lomasto, Sabatino, Giofrè (dal 43′ s.t. Izzo); Vacca, Aliperta, Cristiani (dal 36′ s.t. Lavrendi); Bollino (dal 45′ s.t. Boskovic), Foggia, Cretella (dal 27′ s.t. Crisci). (Manno, Izzo, Addessi, Catalano, Cruz). All. Novelli.

ACIREALE (4-3-1-2) Ruggiero; Cannino, Silvestri, Bertolo (dal 32′ De Felice), Mauceri; Buffa, Bucolo, Ott Vale (dal 20′ s.t. Souare); Savanarola; Rizzo, Sparacello. (Mazzini, Orlando, Iania, Bongiovanni, La Vardera, Bianco, Del Col). All. Pagana.

ARBITRO Pistarelli di Fermo.

NOTE Espulso Aliperta al 25′ s.t. Ammoniti Cristiani, Bertolo, Aliperta, Vacca, Savanarola, Ott Vale. Corner 7-1. Recupero 1′ e 6′.

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