Rende-Fc Messina, mutamento radicale

Pubblicato il 31 Ottobre 2020 in Primo Piano

I primi mattoncini sono stati posti, ora per Rigoli arriva il tempo di far accelerare il suo Football Club Messina. Il pari in Cilento e la vittoria nella stracittadina hanno detto già molto, il fine mercato ha fatto il resto: il passo in avanti sarà quello di non sprecare più punti e occasioni.

NUOVO LOOK – Non accorgersi dell’impatto su tutto l’ambiente Football Club di Pino Rigoli è impossibile. Il tecnico di Raccuja ha mostrato la sua mano sia sul campo – con due prestazioni in crescendo -, che sulle questioni di mercato con una rosa totalmente stravolta dal suo arrivo. Bocciato, praticamente in toto, il mercato estivo: via Balistreri e Gaspar – che Rigoli ha voluto mostrare nella loro insufficienza sul campo -, tanti giovani mandati a farsi le ossa altrove e la messa in discussione di molti dei protagonisti ritenuti intoccabili. Rizzieri – il deus ex machina di un mercato rivedibile e rivisto – preso atto degli appunti del tecnico, quindi, può intestarsi la capacità di ascolto e quella di aver messo un paio di toppe necessarie. Caballero ha già mostrato la differenza che un centravanti di ruolo può fare; nell’attesa di Barcos, però, il vero colpo di mercato è rappresentato da Cristian Agnelli. Calciatore da non presentare, per lui parla una carriera fatta di categorie superiori e responsabilità affidategli da tecnici come De Zerbi e Stroppa. Cervello di centrocampo, anche se in passato il ruolo da intermedio non lo ha certo spaventato. L’età – sull’argomento – non è dalla sua parte, ma la sua duttilità diventa arma interessante per Rigoli. Lui, con Giuffrida, Palma e Alessandro Marchetti, va a formare un reparto che, adesso, può attendere senza patemi la crescita (definitiva) di under come Garetto e Gille. Due interventi – tre attendendo Barcos – di altissimo profilo e che modificano i punti di riferimento dei giallorossi: non più appesi alla “Coria dipendenza”, passando anche per “segna solo Carbonaro”, adesso – invece – il Football Club Messina è davvero una squadra che può vantare più soluzioni e leader tecnici.

PRENDERE FORMA – Un discorso che già diventa trito, ma quello sul futuro tattico del Fc Messina è argomento che resta vivo. Lo dice il 4-3-3 che Rigoli ama adoperare, e lo conferma il fatto che il tecnico siciliano non viva di oltranzismi e possa modificare lo schema. Lo rilancia la rosa: perché tra attaccanti centrali e un trequartista come Coria – e lo dicevamo già settimana scorsa – pensare a un trio schierato diversamente non sembra eresia. Il numero 10, però, non sembra legato in maniera inscindibile al suo ruolo mostrando, quindi, la voglia di adattarsi a eventuali idee di Rigoli. Per Barcos ci vorrà un mese, e quel giorno – Covid permettendo – bisognerà vedere come far sposare l’ex Gremio con Caballero e/o Carbonaro. Rischiamo di entrare nel campo della confusione, tanto che è consigliato restare al match del Lorenzon di Rende. Dove non ci sarà Garetto, acciaccato, e potrebbe esordire Agnelli. Contro il Messina il 4-3-3 raccolto e pressante ha funzionato, ma la gara in Calabria suonerà con uno spartito diverso dato che la squadra di Caruso, difficilmente, farà la partita lasciando la rimessa ai giallorossi. Dovrà essere, gioco forza, un Football Club diverso e che sposterà la linea del possesso più avanti. Le condizioni di Coria faranno la differenza, tanto che – al momento – pensare a una conferma della struttura già vista resta plausibile.

IL RENDE – Da retrocessa di lusso a squadra che lotta nelle zone basse della classifica. Il cammino del Rende – l’ex squadra proprio di Rigoli – è stato scandito da rivoluzioni societarie e nelle prospettive. Avvio complicato: due soli punti arrivati con pareggi contro Rotonda e Gelbison, in un calendario non semplice visti anche gli incroci con Acireale, Cittanovese e Castrovillari. La chiusura del mercato, però, ha dato nuove speranze al tecnico Caruso visti gli arrivi di Louzada, Cruz e De Marchi. Rosa, adesso, più ampia e soluzioni che possono diventare reali e basate su un gruppo più pronto alla lotta che attende i calabresi.

IN CAMPO – Non c’è Garetto tra i convocati della sfida, per lui un piccolo acciacco. Recupera, invece, capitan Giuffrida che era uscito malconcio dalla stracittadina. Da valutare le condizioni di Aita che, però, entra in ballottaggio anche per la possibile presenza di Gille in mediana proprio al posto di Garetto. Se dovesse giocare il francese, infatti, Rigoli avrebbe la possibilità di dare una nuova chance a Casella in difesa. Altro ballottaggio, poi, quello tra Bevis e Dambros per il ruolo di esterno destro del tridente, il brasiliano parte indietro ma il confronto in settimana col tecnico ha dato buoni risultati. Le scosse – sussultorie – ci sono state, il Football Club Messina scende in campo, adesso, con una rosa diversa e più vicina alle possibilità di lottare per il vertice. Dimostrarlo, ora, toccherà al campo.

RENDE (4-3-3) Quintiero; Miceli, Cassaro, Brandi, Novello; Carbone, Cipolla, Garritano; Louzada, Cruz, Boito.

FC MESSINA (4-3-3) Marone; Casella, Marchetti, Fissore, Ricossa; Palma, Agnelli, Gille; Dambros, Caballero, Carbonaro. All. Rigoli.

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