Vittoria netta. Così il Football Club Messina allunga la sua striscia positiva, supera un esame importante e mostra – ancora una volta – che la forza del gruppo è capace di andare oltre a difficoltà e carenze di mercato.
L’ATTACCANTE – Il ritorno di Paolo Carbonaro è la prima nota lieta, con l’attaccante palermitano che diventa convincente soluzione dopo settimane di polemiche legate all’addio di Barcos e un reparto offensivo orfano di Caballero. La questione centravanti potrebbe restare centrale ed evidente – come le responsabilità degli uomini mercato -, ma il lavoro di Rigoli e l’applicazione del gruppo sembrano capaci di andare oltre. Ancora polveri bagnate per Carbonaro, ma movimenti e capacità di attirare giocate e avversari fanno del numero 7 giallorosso un attaccante vero e proprio. La sua duttilità, poi, potrà traslocarlo sulla fascia in futuro, oggi il suo rientro è prezioso per compagni e tecnico. La zampata vincente, però, ha la firma – ancora una volta – di Facundo Coria. L’argentino resta il calciatore fondamentale, pur gestito con parsimonia da Rigoli, per la sua capacità di essere decisivo. Il gol, la tecnica e l’innata garanzia di sapersi sacrificare per la squadra. A Biancavilla – campo dove gli ospiti di turno avevano trovato solo sconfitte – il Football Club trova una vittoria pesante ma, soprattutto, convincente. Tante le occasioni create, con Rigoli che si rammarica per la mancata finalizzazione utile a chiudere la partita. Allora, il rientro di Carbonaro è servito, intanto, per dare maggiore armonia alla manovra: nelle uscite precedenti, infatti, il giovane Mukiele aveva provato a essere utili con le proprie armi, ma difficile vivere di sola profondità. Il servizio per la squadra, le legature devono essere maggiori e Carbonaro ha interpretato al meglio il tutto. Un solo gol, quanto basta. Anche perché, per l’ennesima volta, Marone è spettatore annoiato.
IL DIFENSORE – La fase difensiva è il fiore all’occhiello della gestione Rigoli, ma già punto di forza con Gabriele. Il 4-3-3 voluto dal tecnico di Raccuja racconta di una squadra capace di restare sempre corta, dinamica sulle corsie e bravissima a fare densità centrale. Come abbiamo scritto altre volte, infatti, contro il Football Club Messina non è difficile segnare ma proprio tirare pulito verso lo specchio della porta. Non un dettaglio, perché sulla solidità difensiva tanti tecnici hanno costruito i successi delle proprie squadre. Ha ragione, Rigoli, quando si rammarica per aver finalizzato meno di quanto creato, lo giustifica anche con un certo ritardo di condizione. Probabile. Resta l’evidenza di una squadra in grado di ottenere il massimo pur producendo – in termini di gol – il minimo. Cosa, questa, che farà sorridere anche un Rigoli soddisfatto a metà. La forza difensiva, come dicevamo, passa dalla buona applicazione della squadra al sistema ma, anche, dai singoli. L’impatto di Da Silva, a esempio, è stato di importanza sostanziale su un reparto che trova, oltre alla fisicità, anche una buona capacità di leggere il gioco e far ripartire l’azione. Il mercato in corsa, in più, ha portato profili come quello del portoghese anticipato dall’arrivo di un leader come Agnelli. L’ex Foggia, anche a Biancavilla, ha mostrato le sue qualità tecniche ma, soprattutto, quelle mentali e di guida per i compagni.
*fonte foto: Football Club Messina – ph. Familiari