Fc Messina-Marina di Ragusa, parte del tutto

Pubblicato il 11 Febbraio 2021 in Primo Piano

Il centravanti. Riassumendo al massimo, la svolta in casa Football Club Messina arriva grazie all’impatto di Pablo Caballero. L’attaccante argentino cuce il gioco, lotta con gli avversari, gioca per i compagni e finalizza spietatamente. Quando il campo dà ragione alle chiacchiere.

IL NUMERO 9 – Non era follia collettiva, quindi, quella che voleva la critica unita nel considerare monca la fase offensiva del Football Club Messina. Il ritorno in campo di Caballero fa riscoprire una squadra capace di essere coinvolta – in toto – nella manovra e spietata quando c’è da chiudere l’azione. Premessa: nessuna squadra che vuol vincere può avere un solo attaccante in rosa. Dal mercato, allora, sarà lecito aspettarsi qualcosa. La lunga assenza dell’argentino è pesata tremendamente, con i giallorossi, spesso, incapaci di concludere a rete con lucidità e continuità. Contro il Marina di Ragusa menù diverso rispetto all’ultima uscita: intanto – come detto – è un Football Club più logico e strutturato, poi c’è un avversario che arriva al San Filippo convinto di potersela giocare. Il Marina di Ragusa, invece, sbatte duro contro Giuffrida e compagni non riuscendo mai a impensierire la retroguardia giallorossa. Sbaglia Utro a ripartire dalla rimonta contro il Messina di domenica, perché il suo 4-4-2 con esterni iper offensivi non trova mai le distanze in mezzo e finisce presto in apnea. L’abbandono della difesa a 3 pesa quando Caballero si appoggia sui centrali che non trovano le distanze e non riescono ad aiutarsi. Arena e Carbonaro hanno spazio – troppo – per puntare i terzini dato il mancato aiuto dei due quarti di centrocampo. Chiedere a Baldeh e Manfrè, però, di pesare difensivamente è, forse, davvero troppo. Vittoria netta, anche limitata da un secondo tempo di sola gestione. Nel primo, invece, arrivano le reti da centravanti: rapace su azione da corner, ancora di più quando impaurisce i marcatori e ne sfrutta l’errore. Poi la traversa, la ribattuta di Fissore e un tris che racconta di un Football Club più ampio, leggero e credibile.

IL GIOCO DELLA SQUADRA – Dalla questione centravanti a quella del gioco. La squadra di Leo Criaco (voto 6,5) – con Pino Rigoli che migliora sempre più – si mostra in maniera opposta rispetto alla gara col Paternò. Come già detto, ovviamente, l’avversario è diverso e il suo atteggiamento pesa. Il Football Club, però, trova distanze diverse grazie a Caballero capace di abbassarsi per farsi appoggiare il pallone e accorciare i reparti. I due esterni cercano ampiezza, allargano le maglie avversarie e creano spazio interno per Palma e Agnelli. I movimenti offensivi, allora, trovano l’armonia tanto ricercata per mesi e sempre rimasta in bozza. La gara di Caballero va analizzata oltre i gol: centravanti nel vero senso della parola, con la fisicità per gli scontri e la tecnica per giocare con e per i compagni. La finalizzazione è tutto per una prima punta, ma partecipare al gioco è essenziale. Quando c’è da colpire, poi, l’argentino mostra la cattiveria che serve: quattro tiri che valgono due gol, una traversa e un’altra sfiorata. 3 reti in 3 presenze, più nel dettaglio un gol ogni 63′ per chiarire che il suo contributo sta pesando nonostante le poche presenze. Le reti – insistiamo – non sono tutto, perché la differenza nella manovra è stata evidente. A calcio, non a caso, si gioca in 11 e tutti quanti sono importanti per il raggiungimento della proposta ricercata. Poi ci sono le caratteristiche: nulla vieta a una squadra di avere una prima punta “alla Carbonaro”, ma il gioco deve saper esaltare lui e compagni. Questa squadra, però, sembra più adatta per una punta fisica su cui appoggiarsi, che la faccia respirare e che sappia giocare oltre a finalizzare. Allora, torna vivo il mercato: l’alter ego di Caballero, in rosa, non c’è – ed era cosa nota -, pensare di non dover intervenire andrà valutato con attenzione da staff dirigenziale e tecnico. Mukiele, poi, pare ancora troppo acerbo per sopportare il peso dell’attacco e della pressione.

Marone 6: un paio di interventi ordinari, trema quando Manfrè centra la traversa.

Aita 5,5: un giallo che arriva presto e qualche misura persa in fase difensiva. Quando appoggia la manovra è confuso.

Marchetti D. 6,5: spegne le velleità degli avversari, bravo nel far ripartire l’azione e innescare i compagni del reparto offensivo.

Fissore 7: come il compagno di reparto gioca una gara perfetta in fase di anticipo e nel corpo a corpo. Firma anche la rete che chiude la sfida.

Ricossa 6: preciso in chiusura, non sbaglia una diagonale. Da un suo bel cross nasce l’azione della terza rete, ma manca ancora continuità quando spinge. (dal 45′ s.t. Panebianco sv)

Palma 6: cattivo, quando serve, in fase di non possesso. Bravo nel giro palla, gioca una gara ordinata. (dal 24′ s.t. Marchetti A. 6: entra in una fase di gestione e regala tranquillità)

Giuffrida 6,5: ottima la prova del capitano giallorosso. Sempre al posto giusto, col solo piazzamento recupera una quantità infinita di palloni, più rapido rispetto ad altre uscite in fase di costruzione.

Agnelli 6,5: classica gara da calciatore di categoria superiore. Corre dietro a ogni avversario, resta sempre lucido quando c’è da ripartire. (dal 40′ s.t. Garetto sv)

Arena 6,5: under solo sulla carta. Sfacciato, tecnico, sempre pronto a puntare l’avversario. Quando sarà totalmente integrato potrà diventare valore aggiunto.

Caballero 7,5: più di cinquanta giorni passati a guardare. Gioca un po’ a sorpresa, incide in maniera clamorosa. Il centravanti cambia questa squadra, uno con le sue caratteristiche lo fa ancora di più. Due gol e una traversa parlano per lui. (dal 24′ s.t. Mukiele 5,5: le qualità si intravedono, ma deve fare molto di più per diventare un’alternativa su cui puntare)

Carbonaro 6: più a suo agio nel ruolo da esterno d’attacco. Sveglio, attivo e alla ricerca del gol. Le cose migliori, però, le fa quando si sacrifica in fase difensiva. (dal 18′ s.t. Bevis 6: buon ingresso, ci mette vivacità e continua a pressare la difesa avversaria)

MARINA DI RAGUSA Pellegrino 5,5; Dibari 5 (dal 23′ s.t. Cinquemani 5,5), Puglisi 5, Monteleone 5 (dal 12′ s.t. La Vardera 5,5), Cervillera 5; Baldeh 5, Mannoni 5,5, Schisciano 5,5 (dal 23′ s.t. Brunetti 5,5), Manfrè 6; Tripoli 5 (dal 1′ s.t. Pietrangeli 5,5), Agudiak 5 (dal 13′ s.t. Diéme 5). All. Utro 5.

*fonte foto: Football Club Messina – ph. Familiari

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