Altro giro, altra corsa. La sconfitta di Acireale, l’esonero di Rigoli – con tutte le polemiche annesse -, il ritorno di Massimo Costantino: questa la settimana che porta il Football Club Messina alla difficilissima trasferta di San Luca. Niente male, davvero.
IL CONTESTO – A quanto pare, i rapporti tesi – come abbiamo raccontato – c’erano da tempo, riguardavano un po’ tutti e nessuno sembrava felice di proseguire nell’avventura. Società e tecnico, con la squadra che manteneva una sopportazione di superficie. Sopiti, con l’aiuto di risultati positivi e una sosta forzata. Difficile proseguire, allora, ma l’esonero di Rigoli diventa caso nazionale per le condizioni di salute del tecnico. In miglioramento, molto (e ne siamo tutti contenti), ma pur sempre reduce da una ventina di giorni gravissimi. La retorica ha travolto la narrazione, ma la realtà dice che tra le parti i nervi erano a fior di pelle da settimane. Come nel caso di Ernesto Gabriele, allora, sono le tempistiche a far storcere il naso. Trascinare i rapporti è sempre sbagliato, quelli tra staff tecnico e resto del Fc Messina non sono mai sbocciati davvero. I risultati sono stati dalla parte di Rigoli, tanto che Acireale sembra essere diventata la “buona scusa”, sia per la sconfitta che per la pessima gestione. Male, come spesso accade ad Arena, perché si poteva gestire tutto diversamente. Il ritorno di Costantino, poi, è l’indizio finale per comprendere come la squadra abbia avuto voce in capitolo: torna “uno di famiglia” – come fu definito -, l’allenatore che portò buona parte dei senatori dello scorso anno e confermati in questa stagione.
LA PARTITA – Sorpreso ma motivato, così si è definito Massimo Costantino nel tornare alla guida del Football Club. La classifica è dalla sua parte, anche se 3 allenatori in una sola stagione sembrano già troppi. Difficile, scavando nella memoria, ricordare una squadra capace di vincere dopo così tante rivoluzioni. Dalla parte del Football Club, però, ci sono i numeri: quelli di una solida difesa e una classifica cortissima. Non basta il cambio in panchina o la possibilità di avere serenità, al Football Club Messina servirà un’unità di intenti diversa e radicata in tutte le sue componenti. In caso contrario ci sarà la caccia al colpevole di turno. In questo strano clima, poi, si viaggia verso San Luca: società imbattuta in casa da 3 anni, guidata da un Ciccio Cozza che di ambizione si nutre. Al Corrado Alvaro viene costruita gran parte della classifica, con una rosa dotata di ottima tecnica e – prestazioni alla mano – votata a un calcio divertente e offensivo. Caratteristiche alla mano, quindi, sembra profilarsi la classica gara dell’ultimo periodo del Football Club. Le differenze potrebbero nascere dalla presenza di Costantino – anche se il tempo è stato poco – e dalle assenza. Fuori i due Marchetti, Carbonaro e Aita: quattro assenze pesanti, che condizioneranno le scelte ma anche l’atteggiamento. Il ritorno di Costantino, probabilmente, darà una versione dei giallorossi meno passivi e più interessati al gioco – col ritorno costante di Coria che diventa fondamentale -. Dalla prossima, però, perché in due giorni e con tante assenze (compreso Agnelli) sarà impossibile rivoltare una squadra rimasta passiva per più di un anno.
SAN LUCA (4-2-3-1) Scuffia; Pezzati, Fiumara, Greco, Murdaca; Carbone, Spinaci; Marchionna, Leveque, Vigolo; Salom. All. Cozza.
FC MESSINA (4-3-3) Marone; Casella, Da Silva, Fissore, Ricossa; Giuffrida, Lodi, Palma; Arena, Caballero, Bianco. All. Costantino.