La risposta. Quella del gruppo, quella di Giovanni Giuffrida nel post partita, quella di un Football Club Messina che prova a essere più forte dei problemi. A San Luca non si passava da 37 mesi: resta l’impresa, più per la difficoltà dell’avversario che per il livello dei giallorossi.
LA REAZIONE – Moda cittadina quella di sottovalutare calcisticamente il Football Club Messina. In aperto contrasto con quello che il campo dice – e ha detto -, in totale distonia con i nomi che si possono leggere scorrendo l’elenco della rosa a disposizione, adesso, di Massimo Costantino. Campo ed extra campo, allora, si fondono e condizionano i giudizi: due esoneri messi già in archivio, infatti, sono sintomo di una stabilità da ricercare in maniera più profonda. Motivi vari, analizzati e da discutere stracciando il velo di pietismo, lasciando in disparte i troppi professori di morale iscrittisi a parlare. Si discute di calcio, allora, e bisogna mettere nella pentola tutti gli ingredienti utili per comporre il piatto giusto. L’armonia quello più importante, e ci pensa Giuffrida a chiarire – nel post gara – che il gruppo è solido e non va messo in discussione. La sconfitta di Acireale e il caos creatosi dopo l’esonero di Rigoli avrebbero potuto stendere il Football Club, stavolta in tutte le sue componenti. Il ritorno di Costantino è stata la mossa per compattare, ma il tecnico calabrese – che lo scorso anno tanto criticammo – porta un bagaglio di visione tattiche e calcistiche opposte ai predecessori, armi diverse con cui accompagnare il gruppo. Se funzioneranno dipenderà da lui e non solo. A San Luca nessuna vittoria per gli ospiti dal gennaio 2018: passare al Corrado Alvaro restava tra le cose più difficili, per farlo il Football Club è stato bravo ad andare oltre le assenze, le chiacchiere e l’avversario. La squadra di Cozza, infatti, ama palleggiare e dominare il ritmo. Non è stato così, con Lodi che ha preso possesso del centrocampo presto e una squadra capace di stare alta per larghi tratti. Questo il primo difetto – divenuto lentamente più ingombrante – da correggere rispetto al passato: nessuna squadra può fare davvero paura restando sempre nella propria metà campo.
IL PASSO IN AVANTI – Poi, c’è la questione tecnica. Non del tecnico, ma tecnica. Questa rosa, infatti, è forte. Resta mal costruita, non costruita male: troppo tempo, troppi passaggi a vuoto sul mercato, troppe giornate in cui gli allenatori hanno dovuto inventare un undici credibile per mancanza di materiale umano. Il vero vantaggio del Football Club, a oggi, resta la sosta di novembre/dicembre che ha tolto gare in un momento di emergenza. Ha tolto la possibilità di perdere punti, quelli che ora Carbonaro e compagni devono ricercare con spasmodica continuità con gare ogni 3 giorni. Il campionato è questo, c’era da aspettarselo e, alla fine, la rosa divenuta lunga permette di fare rotazioni in caso di necessità. Toccherà a Costantino, a lui viene chiesto, anche, di dare un gioco nuovo a una squadra troppo speculatrice e impegnata a non prenderle. La rosa – dicevamo -, però, è formata da nomi pesanti e di ottima qualità, sottovalutati. Non servono liste, ma le carriere parlano e gli ultimi colpi di mercato chiariscono una visione più da Serie D che da fuochi di artificio, vizio inutile dei vertici. Il simbolo sembra poter diventare Piccioni: attaccante di categoria, punta più tattica che dalla realizzazione facile, alter ego ideale di Caballero. L’argentino, ecco, l’uomo che sta cambiando il volto: a San Luca rifornimenti col contagocce. L’attaccante di razza, però, annusa la palla gol e serve il piatto dal sapore di 3 punti. Pesantissimi. E, adesso? Continuità – come dice Costantino -, anche se pare sempre più evidente che giocare stia aiutando a giocare. La continuità che è mancata, infatti, è stata – soprattutto – quella dello scendere in campo. Le soste forzate da Covid, però, non puoi controllarle. Poi, c’è quella dei risultati: Dattilo, Troina e Santa Maria come banchi di prova più che seri. In mezzo, probabilmente, i recuperi per arrivare allo scontro diretto col Messina senza più premesse – evitabili, le partite vanno prima giocate – di classifica virtuale.
*fonte foto: Football Club Messina – ph. Familiari