La sfida più pericolosa. Un testacoda, di quelli dal pronostico chiuso per evidenti differenze di valori. Che arriva, poi, dopo l’aver superato brillantemente il terribile trittico contro le dirette inseguitrici. Gli ingredienti per rischiare ci sono tutti, il Messina si affida al suo Masterchef: Raffaele Novelli.
ATTENZIONE ALTA – Due vittorie e un pareggio contro Acireale, Football Club e Gelbison. Basterebbe questo per spiegare il momento dei giallorossi, capaci di mantenere il primato nonostante un tour de force clamoroso e gravato da due trasferte, di quelle calde. Morale a mille con un cammino importante dal punto di vista delle prestazioni: dal dominante al sofferente a seconda dei casi, per mostrare un Messina capace di affrontare ogni salita col giusto rapporto. A mancare, forse, è un distacco proporzionato allo sforzo. La spiegazione, però, è facile trovarla nel passato, quando Novelli ammoniva: “Non vinceremo il campionato con 15 punti di vantaggio”. A qualcuno fece storcere il naso, in realtà il tecnico ci aveva visto lungo e lo conferma una graduatoria che vede Gelbison e Fc in scia. I 7 punti in tre partite, allora, non possono bastare per allentare la tensione. Il Roccella è fanalino di coda alla portata, ma – come detto – rappresenta il classico pericolo viste le premesse. Ci pensa, ancora una volta, Novelli a spiegare che una grande squadra la riconosci da prestazioni con avversari del genere. Ai suoi giocatori, adesso, il compito di confermare l’alto livello di attenzione denunciato dal tecnico. La preparazione – a sentire un Novelli preoccupato – è stata pregna di cura dei dettagli, nonostante il poco tempo visto l’impegno ravvicinato. La sottovalutazione, mista a un fisiologico calo dell’adrenalina, è il pericolo maggiore: una squadra che deve vincere non può permettersela.
POCHE ROTAZIONI – A Vallo della Lucania a piacere è stato lo spirito. Quello che ha fatto reagire un Messina, fin lì, poco cattivo negli ultimi 20 metri. L’ingresso di Bollino ha sparigliato, col numero 10 a fare il trequartista e far perdere le misure a difesa e centrocampo della Gelbison. Un 4-2-3-1 che tornerà in soffitta, perché Novelli riparte dal suo credo senza favorire il sorpasso del “piano B” sul progetto iniziale. Impegno vicino, vero, ma ripresa lontana con la giornata successiva datata 11 aprile. Non ci sono, quindi, da gestire forze sin dall’inizio. Più probabile a gara in corso, per questo non dovrebbero esserci molte novità nella formazione titolare. Un altro motivo risiede, poi, nella voglia di Novelli di non trasmettere leggerezza nell’approccio all’impegno. Difficile, allora, immaginare esordi o rotazioni ampie: Bollino scalpita ma Addessi – il più in forma del momento – sembra mantenere il vantaggio, stesso discorso per Vacca e Cristiani con Lavrendi che, comunque, conferma la sua candidatura per far rifiatare uno dei due. Per il resto solo conferme, come quella dell’assenza di Arcidiacono. A gara in corso, dicevamo, un risultato positivo potrebbe dare spazio agli esordi di Daniello o Acquadro e, forse, a qualche minuto in più per Manfrellotti. Indipendentemente dai titolari, comunque, il Messina è chiamato a una importante prova di maturità: troppo facile pensare di battere il Roccella, classifica alla mano, ma nella vita non esistono cose facili o troppo facili.
MESSINA (4-3-3) Caruso; Cascione, Lomasto, Sabatino, Giofrè; Cristiani, Aliperta, Vacca; Addessi, Foggia, Cretella. All. Novelli.
ROCCELLA (5-4-1) Commisso; Sarcone, Iacono, Liviera, Coluccio, Malerba; Sidibe, Suraci, De Leonardis, Guerrisi; Boubacar. All. Galati.
*fonte foto: Acr Messina – ph. Furrer