Decisiva. Il Football Club Messina viaggia in direzione Cittanova con la consapevolezza di legare al risultato del Morreale-Proto il suo futuro prossimo. Una vittoria per tenere la scia della capolista e per mostrare una maturità definitiva.
LE PAROLE – Messo da parte il travolgente successo contro il Sant’Agata. La squadra di Costantino prepara l’ennesimo esame della stagione, questa volta in Calabria contro una Cittanovese ondivaga come poche. Tornato mister Infantino, buono per una mini reazione finita nel giro di due turni. Calabresi formazione di ottimo valore tecnico, capolista a sorpresa per alcune settimane e poi crollata sotto i rinvii da Covid e recuperi infrasettimanali. Non un caso – aprendo una parentesi – che le squadre che hanno trovato sul proprio cammino una moltitudine di rinvii abbiano perso ritmo, continuità e reso meno del potenziale. Cittanovese, come Castrovillari e, tra le altre, Football Club Messina. Tornando alla squadra di Costantino occorre guardare al prossimo match pensando, però, al medio periodo: Cittanova sfida crocevia, prima di una sfilza di gare che Lodi e compagni hanno l’obbligo di vincere. Biancavilla, Rotonda, Acireale e via dicendo. Un calendario che oscilla il mare mosso e le onde altissime. Difficile, forse anche di più, perché il trend dei giallorossi dice altro. Qualcosa la dicono, però, anche Cristian Agnelli, il tecnico Costantino e le voci dello spogliatoio. Frasi chiare sull’aver compreso quanto sia stato basso il punto toccato a Ragusa: parole che possono dire poco, nulla o tutto, forse una frasi fatte. Le dichiarazioni – ufficiali e ufficiose -, però, pesano a seconda di chi le fa. Agnelli – per esempio – è leader per DNA, poco abituato a parole da buttare nella mischia. Resta il tentativo concreto di invertire la rotta. Le parole le portano via il vento, a parlare dovrà essere il campo.
DIMOSTRARE – Il Morreale-Proto è il classico terreno dove soffrire: stretto, corto e buono per chi vuol difendersi. Rifinitura al Despar Stadium per gli uomini di Costantino, col tecnico calabrese che riflette su un ritorno al 4-3-1-2 vista la difficoltà di sfruttare l’ampiezza su un campo così ridotto. A condizionare le scelte, però, ci sono gli acciacchi: Piccioni sembra aver smaltito il fastidio al polpaccio, Carbonaro è tornato ad allenarsi e anche Giuffrida è disponibile. Sulla via della guarigione Caballero, nel frattempo sarà un altro argentino a dover essere decisivo. Facundo Coria sempre più imprescindibile arma tattica e quanto pesa la sua panchina di Ragusa. Contro il Sant’Agata il numero 10 ha svariato tra trequarti, corsia e riferimento alto del tridente. Una varietà di colpi e duttilità che torna utile a Costantino, che deve pure valutare la crescita di Agnelli contrapposta alla freschezza di Palma. Il secondo parte il leggero vantaggio, anche per una fisicità maggiore che potrà tornare utile sulle palle inattive difensive. Ecco uno dei problemi, con reti in serie subite con una linea sempre colpevole in toto. Cittanovese squadra con qualità, ma sulle palle ferme possono arrivare i problemi veri vista la tecnica di chi batte – Crucitti, anche se il capitano è finito in panca nella sfida contro l’Acireale – e la grande fisicità dei vari Silenzi, Dorato e difensori centrali. Come detto, allora, arriva l’ennesimo banco di prova: toccherà ai giallorossi non proporre un film già visto. Tante volte il Football Club è sembrato specchiarsi sulla prestazione precedente, il tempo non lo permette più. In caso di successo a Cittanova, infatti, non ci sarà spazio per troppi sorrisi ma solo la pressione del prossimo obbligatorio esame.
CITTANOVESE (3-4-1-2) Latella; Zinfollino, D’Angelo, Scuderi; Lo Sasso, Lo Nigro, Cosenza, Petrucci; Crucitti; Dorato, Viola. All. Infantino.
FC MESSINA (4-3-1-2) Marone; Aita, Marchetti, Fissore, Ricossa; Palma, Lodi, Arena; Coria; Piccioni, Carbonaro. All. Costantino.
*fonte foto: Football Club Messina – ph. Familiari