Il classico ritornello. Il Football Club Messina che ospita il Biancavilla corre e rincorre, con il peso dei passi falsi ad accompagnare e l’obbligo di non mollare un campionato iniziato con un obiettivo preciso.
TEMPO – Il pareggio di Cittanova è di quelli che deludono. Perché non c’era altro risultato all’infuori della vittoria, perché il Messina di Novelli non perde un colpo e perché la squadra di Costantino si ripete nel regalare punti contro rivali della bassa classifica. Reagire è l’unica arma, col Football Club, però, ci si ritrova a ripetere sempre le stesse teorie e soluzioni. Un circolo vizioso che si riflette in una classifica che dice – nettamente – la verità. Troppe le giornate per avere il volto finale di questa squadra, troppi tre allenatori a dettare le loro idee così diverse. Il campo è giudice spietato, ma al Football Club resta la speranza del tempo: 8 gare, più quella contro il Roccella finalmente fissata, per dimostrare di poter trascinare l’esito del verdetto finale all’ultima giornata. Si passa dal Biancavilla, avversario senza mezze misure: 3 soli pareggi in stagione – contro Paternò, San Luca e Rotonda -, a dimostrare come gli uomini di Pidatella siano squadra sempre alla ricerca della vittoria, anche a rischio di perdere inopinatamente. Quinto posto in classifica, con le inseguitrici che raccolgono match da recuperare, ma torneo di alto livello per una formazione che mescola tantissima esperienza a buona gioventù. Questo il menù degli avversari, toccherà al Football Club Messina imporre la sua forza e andare oltre all’ultima delusione.
IL TURNO INTERNO – Sono 11 le vittorie interne dei giallorossi, unico passaggio a vuoto quello contro il Rotonda nel turno giocato – per scellerata volontà – al Fresina di Sant’Agata. La legge del turno interno, allora, diventa necessaria via per gli uomini di Costantino. In Calabria si è visto – tatticamente parlando – lo stesso Football Club capace di rifilare una cinquina al Sant’Agata, pensare a qualche modifica diventa possibile. Carbonaro scalpita, Piccioni potrebbe rifiatare ma, soprattutto, è il modulo a lasciare qualche perplessità. Il ritorno al San Filippo permette di pensare a una gara impostata sull’ampiezza, ma puntare sulla voglia di gol dei due attaccanti citati potrebbe funzionare. Rombo o esterni? Le scelte faranno tutto, ma alcune potrebbero servire per modifiche a gara in corso senza effettuare sostituzioni. Arena è il prototipo, meno Bevis la cui presenza farebbe rima con un gioco organizzato per sfruttare le corsie laterali. Da valutare la stanchezza di Agnelli e Coria, con Palma e Giuffrida che tornano utili mentre in difesa non dovrebbe vedersi alcuna novità. Le scelte contano, perché il calcio è anche tatticismo. Col Football Club – troppe volte – si è scaduti nella psicologia da strada, pur restando evidenti i limiti caratteriali mostrati dalla squadra in toto. Come detto, però, il ritornello è sempre lo stesso e così resterà: tocca al Football Club Messina dimostrare, vincere e convincere. Non convincere con le prestazioni, ma convincere di poter trovare vera continuità.
FC MESSINA (4-3-1-2) Marone; Aita, Marchetti, Da Silva, Ricossa; Agnelli, Lodi, Arena; Coria; Carbonaro, Piccioni. All. Costantino.
BIANCAVILLA (3-5-2) Genovese; Porcaro, Ferrante, Mazzeo; Lo Iacono, Ancione, Aprile, Santapaola, Maimone; Rabbeni, Khoris. All. Pidatella.
*fonte foto: Football Club Messina – ph. Familiari