Il primo e ultimo vero, concreto, reale e indipendente match point. Il destino del Messina dipende dal Messina: se i giallorossi sbancheranno Sant’Agata non ci saranno ulteriori calcoli da fare e sarà Serie C.
UOMINI PRIMA DI TUTTO – Pacato, fin troppo vista la posta in palio, ma nel suo stile più classico. Così, Raffaele Novelli, presenta la sfida del Fresina contro la squadra di Mimmo Giampà. Non mancano i complimenti verso quello che è stato un suo calciatore, sintomo del rispetto che l’allenatore salernitano nutre, anche, di quest’ultimo avversario. Nulla per scontato, con la consapevolezza di dover fare quanto richiesto. Nessuna fretta o frenesia, solo andarsi a prendere quanto meritato. Come promesso, poi, abbiamo chiesto a Novelli quanto fosse diventato quel 5% di Cittanova: lui abbozza un sorriso, dice che parlerà dopo la gara, ma che l’orgoglio che prova per la tenuta mentale e le capacità umane e tecniche mostrate dai suoi ragazzi è evidente. Anche confessata, ricordando loro di essere sempre – anche nella vita – prima uomini e poi calciatori. Rincorsa alla Serie C arrivata all’ultimo passo, con una voglia troppo più grande di avversari o paure. Poco da aggiungere, quasi nulla perché l’importanza della gara non ha bisogno di descrizioni.
FORMAZIONE TIPO – Una parte tecnica e legata al campo ci sarebbe anche: il Sant’Agata è squadra che non rinuncia alla propria identità, anche se la salvezza appena raggiunta e relativa festa sono servite per abbassare la tensione. Campo ristretto quello del Fresina, cosa che consiglia di non allungare troppo i tempi per indirizzare il match. Al Messina non serve strafare, basta vincere per stappare lo champagne. Fuori Lavrendi, che arriva al San Filippo con borsa del ghiaccio e stampelle per un ginocchio che non promette nulla di buono. Ultimo pegno da pagare in una stagione infinita. Rientra Vacca dopo la squalifica, ballottaggio con Cristiani per una maglia in mediana, ma il toscano parte favorito. Con lui Aliperta e Cretella, mentre in attacco il capitano Arcidiacono dovrebbe prendere il posto di Cunzi e chiudere il tridente con Foggia e Bollino. Niente altro da dire, parola al campo e alla sua ultima sentenza.
SANT’AGATA (3-4-2-1) Bruno; Gallo, La Gamba, Brugaletta; Franchina, Marcellino, Favo, Fragapane; Tripicchio, Cicirello; Alagna. All. Giampà.
MESSINA (4-3-3) Caruso; Cascione, Lomasto, Sabatino, Giofrè; Cristiani, Aliperta, Cretella; Bollino, Foggia, Arcidiacono. All. Novelli.
*fonte foto: Acr Messina – ph. Furrer