Messina, Sciotto: “Fino al 90′ tremavo, ma era l’anno giusto”
Pubblicato il 3 Luglio 2021 in Primo Piano
Un fiume in piena di emozioni e felicità. Così, Pietro Sciotto racconta la sua partita promozione, fatta di paura fino all’ultimo istante e una gioia incontenibile al fischio finale.
“Ho avuto una grande corazza. Abbiamo sempre lottato e lavorato con serietà. Sono sempre stato vicino alla squadra, ho capito gli errori del passato e imparato da quelle esperienze. Sono stati anni difficili, con avversari pesantissimi come Vibonese, Bari e Palermo. Questo doveva essere il nostro anno. I ragazzi erano felicissimi, ci siamo abbracciati e mi hanno reso alcuni meriti. Il lavoro di squadra è stato decisivo, dove tutti sono stati importanti, dirigenza compresa. Ora abbiamo tempi stretti, dobbiamo fare tutti i passaggi per l’iscrizione in Serie C, ma il vero tarlo è lo stadio perché servono interventi strutturali urgenti per l’agibilità e dobbiamo capire cosa voglia fare il Comune”. Un Pietro Sciotto felice e scatenato, che ci tiene a rivendicare i meriti per questa vittoria, quasi sottolineando come una fetta importante di questa promozione debba essere a lui concessa. “Il mio sogno è sempre stato questo, quello di essere il presidente del Messina. Forse sono un cretino che spende senza pensare al business, io non voglio apparire. Fino allo scorso anno ho solo perso come immagine, sono una persona vera e sanguigna. Sono felicissimo, fino all’ultimo istante non ci credevo. Conosco il calcio, fino alla fine non credevo fosse possibile. Non farò promesse, mai più. Ho speso tanto e va bene così, voglio raggiungere gli obiettivi. La Serie C è difficilissima, come una Serie B visti i nomi. Una dedica? A mio fratello Pippo che non c’è più, eravamo due corpi in uno e abbiamo fatto sempre tutti insieme e come se fosse qui”.
*dichiarazioni tratte da Tcf Tv