Il dado è tratto. Il Football Club Messina ha deciso quale via intraprendere per lo sbarco in Serie C: niente ripescaggio, solo ammissione in sostituzione del Gozzano. La scadenza per la presentazione della domanda è prevista per il prossimo 21 luglio.
IL PRECEDENTE – Lo aveva già annunciato il vice presidente Santi Cosenza al termine della finale playoff contro la Gelbison: “Mi sento in Serie C, chiederemo l’ammissione”. Un virgolettato che andava in coda alla sorprendente festa vista in campo al triplice fischio, primo segnale che in casa Football Club l’idea di sbarcare tra i professionisti non era solo una speranza. La rinuncia del Gozzano ha aperto a uno scenario non previsto: la modifica al regolamento – che va a premiare le vincitrici dei playoff in primis – taglia fuori la Castellanzese, arrivata seconda nel girone del Gozzano, a differenza di quanto accaduto la scorsa stagione con la rinuncia del Campodarsego e l’ammissione del Legnago Salus. L’ultimo scoglio per il Football Club Messina, allora, era rappresentato dai toscani dell’Aglianese. I neroverdi, però, hanno presto ridimensionato le proprie ambizioni – forse anche per la mole degli oneri previsti – annunciando il nuovo allenatore e programmando la prossima stagione di Serie D. Pezzi del puzzle che si incastrano, così il Football Club balza in testa alla graduatoria (2117 punti) dei “non eletti” e diventa la prima alternativa al Gozzano. Domanda presentata – per completezza – anche da Bisceglie e Picerno.
IL RISPARMIO – Differenza sostanziale quella tra ripescaggio e ammissione, soprattutto dal punto di vista economico. Ammissione e non riammissione, dato che il Football Club proviene da un campionato diverso e inferiore rispetto alla Serie C. Differenza economica, dicevamo, da quantificare in 300 mila euro di risparmio netto. Per presentare domanda di ripescaggio, infatti, occorre versare un fondo perduto della cifra, appunto, di 300 mila euro a cui aggiungere la fideiussione a garanzia di 350 mila euro più le tasse di iscrizione pari a 100 mila euro. Con l’ammissione, invece, niente fondo perduto, mentre sono obbligati i restanti pagamenti. Una bella differenza, sulla quale bisognerebbe fare una riflessione più ampia e slegata dal caso Fc o delle altre squadre interessate a un posto in C. Come è possibile chiedere a piccole società dilettantistiche una cifra a fondo perduto di 300 mila euro? Soprattutto in stagioni martoriate dal Covid e dagli incassi pari a zero? Un sistema calcio da rifondare e in profonda crisi dovrebbe, poi, riflettere su operazioni che vanno ad attaccare le casse di club alle porte del professionismo e senza la possibilità di monetizzare in maniera sostanziosa nell’arco di una stagione. Società, poi, spesso in lotta perpetua con le amministrazioni locali per la ricerca di un semplice campo dove allenarsi. Ci torneremo proprio sulle strutture, perché è il nodo più complicato del cammino del Fc. Prima, però, gli ultima passaggi burocratici: la scorsa settimana la Covisod ha accolto la domanda di iscrizione alla prossima Serie D presentata dal Football Club, azione propedeutica per la richiesta di ammissione – come anche la trasformazione da Ssd in Srl -. Ovvio, infatti, che senza un’iscrizione in D sarebbe impossibile chiedere la Serie C. Accoglimento che chiarisce come il Football Club Messina abbia presentato una documentazione sulle pendenze verso i tesserati che ha soddisfatto i controlli. Nel frattempo, però, è arrivata la sentenza di una nuova vertenza col club condannato a pagare gli ex tecnici Gabriele e Rigoli. Classici 30 giorni di tempo dalla notifica, sentenza non appellabile e in caso di mancati pagamenti arriveranno dei punti di penalizzazione da scontare nella stagione 2021/22.
LO STADIO – Se il 21 luglio scadono i termini per la presentazione della domanda di ammissione, la data più calda è quella del 22 luglio: il giorno in cui bisognerà indicare uno stadio considerato agibile secondo i criteri dei campionati professionistici. Impossibile indicare il San Filippo, nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione comunale di consegna dei lavori per il 20 agosto. Come accaduto al Messina di Pietro Sciotto, infatti, occorre uno stadio già agibile in sede di presentazione della documentazione. L’Acr ha scelto il Razza di Vibo Valentia come alternativa momentanea, nella speranza che non occorra utilizzarlo davvero. Per il Football Club, invece, la margherita da sfogliare ha lasciato pochi petali credibili: Potenza e Cosenza restano le opzioni più credibili e confermate fino a oggi. Subito stracciate le ipotesi siciliane, con il Viviani e il Marulla rimasti come ultime spiagge. La dirigenza Fc sta cercando l’intesa con una delle due amministrazioni comunali, i tempi sono stretti e incessanti. L’esito sul futuro del Football Club Messina, allora, non può dirsi così scontato.
*fonte foto: Football Club Messina – ph. Familiari