Messina, spirito di squadra ed Emmausso: steso il Catania

Pubblicato il 9 Dicembre 2023 in Primo Piano

Michele Emmausso. Il numero 10 che deve fare la differenza. Il tocco del fantasista stende il Catania e lancia un Messina che sembra tornato sulla retta via dopo il terribile novembre. Vittoria meritata dei giallorossi, che giocano con più cattiveria e approfittano della superbia della squadra di Lucarelli.

PAURA E SPRECHI – Bloccatissimo. Primo tempo che racconta poco se non, addirittura, nulla. L’occasione migliore, almeno fino a un finale ravvivato, se la costruisce Marsura dopo un mezzo pasticcio di Salvo, ma il pressing di Frisenna e il salvataggio sulla linea di Pacciardi evitano il peggio. Per il resto, nulla sommato a nulla. Modica promuove Firenze regista con Franco spostato da interno sinistro, ma i giallorossi non brillano per manovra e si perdono in lanci lunghi verso un Plescia che non è mai seguito dai compagni. Il Messina è tutto qui, quantomeno accorto e bravo nel tenere bene le distanze per non dare a Marsura e Chiricò spazi da attaccare. Catania che si ferma sulla trequarti, dove Dubickas è più un problema per Lucarelli che per Modica. Partita dai ritmi blandi, brutta e senza neanche il tipico nervosismo da derby. Più paura, infatti, con le due squadre che sembrano intenzionate a non uscire col peso della sconfitta addosso. Le azioni restano tutte in bozza, quasi sempre fermate da un errore tecnico. Col discorso che vale per entrambe le formazioni. Sarebbe interessante consultare, poi, il dato sulle palle perse. Come quella che Chiricò spreca forzando una giocata e lancia il contropiede di Emmausso: destro sporco e deviato in corner da un difensore. Azione che serve ad accendere il finale, perché dagli sviluppi dell’angolo Franco trova Manetta che viene fermato da Livieri, la respinta corta finisce sui piedi di Ragusa che dovrebbe solo appoggiare in rete, ma spara incredibilmente a lato. Quasi in rimessa laterale. Messina che prova a cavalcare il momento, ma finisce col tremare e ringraziare legni e Pacciardi: Chiricò lavora un gran pallone sulla destra, cross sul palo lungo a trovare Deli che colpisce di testa trovando la traversa. Respinta corta su cui va Dubickas, ma Pacciardi respinge come può sulla linea. Primo tempo in archivio così, col veleno nella coda.

ERRORI E POI LA GIOIA – Si ricomincia da dove si era finito, con Ragusa che spreca un’occasione clamorosa a un passo dalla porta. Frisenna cambio gioco splendidamente per Emmausso, il numero 10 si beve Castellini e calcia trovando il riflesso di Livieri. Sulla respinta Ragusa dovrebbe solo insaccare, ma tenta un’inutile acrobazia e liscia in pallone. Gli sprechi di Ragusa torneranno, perché il capitano giallorosso ha il tempo anche per calciare alla stelle da buona posizione e ciccare un pallone a meno di dieci metri dalla porta avversaria. Una collezione di orrori che non gli costa il cambio, quello che Modica decide per un Plescia che abbandona il campo arrabbiatissimo. Entra Zunno, per un trio più rapido. Messina che si abbassa un po’ troppo lasciando il pallino a un Catania che, però, fatica tremendamente a costruire. Anche se proprio la squadra di Lucarelli era stata capace di pungere con Dubickas – ben servito da Castellini -, bravo Fumagalli a rispondere con un bel riflesso. Le difficoltà della squadra di Lucarelli sono evidenti, col Messina che concede campo ma resta forte sul pressing. La frittata ha un nome preciso: Silvestri. Il capitano etneo gioca con impropria leggerezza un pallone che Zunno sporca e recupera: il numero 11 si invola verso Livieri ma si perde in finte e giocate, sfera che schizza dalle parti di Emmausso che apre il piattone e insacca in diagonale. Via la maglia e corsa verso la Curva Sud. Messina in vantaggio. Meritato, perché la squadra di Modica ha creato di più e sprecato ancora di più. Catania perso nella sua volontà di gestire per colpire con pazienza, ma la superbia con cui Silvestri perde il pallone del vantaggio giallorosso è imperdonabile oltre che ingiustificata. Lucarelli gioca le carte De Luca e Di Carmine, ma l’inerzia è tutta per il Messina che sfiora anche il raddoppio con un destro secco di Zunno. La reazione del Catania non c’è, non potrebbe neanche esserci perché gli etnei si perdono in confusione e improvvisazione tecnica. Messina che contiene senza patemi. Secondo successo consecutivo per la squadra di Modica, reazione reale e concreta al periodo di forte crisi vissuto nel mese di novembre. Prima sconfitta per Cristiano Lucarelli dal suo ritorno a Catania.

MESSINA – CATANIA 1-0

MARCATORE Emmausso al 26′ s.t.

MESSINA (4-3-3) Fumagalli; Salvo, Manetta, Pacciardi, Ortisi; Frisenna, Firenze, Franco (dal 16′ s.t. Scafetta); Ragusa, Plescia (dal 16′ s.t. Zunno), Emmausso. (De Matteis, Di Bella, Darini, Tropea, Ferrara, Giunta, Cavallo, Luciani, Zammit). All. Modica

CATANIA (4-2-3-1) Livieri; Castellini, Curado, Silvestri, Mazzotta; Zanellato, Quaini (dal 19′ s.t. Zammarini); Chiricò (dal 36′ s.t. Chiarella), Deli (dal 27′ s.t. De Luca), Marsura (dal 19′ s.t. Bocic); Dubickas (dal 27′ s.t. Di Carmine). (Bethers, Rapisarda, Lorenzini, Maffei, Rocca, Popovic). All. Lucarelli

ARBITRO Virgilio di Trapani

NOTE Spettatori 6078 circa. Ammoniti Franco, Manetta, Salvo, Emmausso, Frisenna, Firenze e Chiarella. Corner 2-7. Recupero 2′ e 6′.

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