Messina-Casertana, per due che come noi

Pubblicato il 19 Settembre 2024 in Primo Piano

Una giornata di lutto. Perché Messina calcistica è devastata dalle morti di Totò Schillaci e Christian Argurio: due figure diverse, ma unite da un amore profondo, viscerale, per la maglia giallorossa. Tantissimo dolore, la cui miglior cura non può essere altro che la cosa che amavano di più: il calcio giocato.

CUORE SPEZZATO – Difficile, quasi impossibile. Parlare di campo, di tattica e di scelte non sembra naturale. Come dicevamo, però, non c’era cosa al mondo che due uomini di calcio potessero adorare maggiormente della partita. Dell’evento. Di quel momento in cui il pallone inizia a rotolare e nessuno sa come andrà a finire. Totò Schillaci è l’icona del calcio messinese, soprattutto per quella generazione che lo ha visto protagonista con Scoglio e Zeman fino al sogno di Italia ’90. Lui, quel ragazzo di Palermo, che aveva fatto esplodere il Celeste stava diventando l’uomo capace di far diventare l’Italia nuovamente Campione del Mondo dopo Spagna ’82. Qualcosa di inarrivabile. Christian Argurio, invece, era nato a poca distanza proprio da quel Celeste che Schillaci infiammava. Per il Messina avrebbe fatto di tutto. Ha fatto di tutto. Come ruolo, come impegno, come vocazione. La sua vita calcistica, professionale, è legata al Messina e lo sarà per sempre. Un ragazzo gentile, cordiale e buono, pure quando si incazzava. La sua morte è lacerante, dal punto di vista umano e personale. Non è stato solo un dirigente, ma un innamorato del Messina che è riuscito a regalare una parte di sé alla maglia giallorossa.

AVVERSARIO DIFFICILE – Dobbiamo parlare di calcio, dobbiamo farlo concentrati sul momento di un Messina che cerca ancora la sua natura definitiva. Giacomo Modica è contento del processo di crescita dei suoi ragazzi, ma anche consapevole che l’altalena tra risultati interni ed esterni non possa continuare. È stato chiaro nello spiegare che non deve esserci differenza, che serve essere la squadra che questo Messina vuol essere indipendentemente dalla latitudine, e anche dall’avversario. La Casertana è un test di quelli pieni di domande trabocchetto, con una versione rinnovata e scaricata di qualche nome altisonante ma ancora solida e profonda nelle opzioni. In panchina Manuel Iori, tecnico in ascesa che, però, deve mettere in fila un paio di risultati di sostanza per saldarsi. Campani, infatti, senza vittorie in quattro sfide con tre pareggi più la sconfitta contro la Juve Next Gen, arrivata nonostante il doppio vantaggio iniziale. Insomma, il progetto è chiaro e ben sostenuto dall’intero ambiente, ma servono i risultati. Il Messina, quindi, si troverà di fronte un avversario con tanta voglia di non sbagliare più. Servirà una partita perfetta, soprattutto nei dettagli. Casertana con un 4-2-3-1 vivace e che ricerca velocità di esecuzione andando in verticale alla ricerca di esterni e prima punta. Vero che il Messina preferisce concentrarsi su sé stesso, ma la fragilità difensiva di questo inizio di stagione deve far riflettere e suggerire le giuste contromisure. Modica ha parlato con sincerità di alcuni errori evitabili, ma si è concentrato anche su quelli offensivi. Il mantra del “dover segnare un gol in più” ha preso il sopravvento, ed è anche una realtà perché, fin qui, il Messina è sempre andato sotto. Passare in vantaggio, quindi non sprecare quanto costruito a inizio partita, potrebbe cambiare l’intero destino della sfida.

QUALCHE DUBBIO – Non ci sono assenti nella lista dei convocati di Giacomo Modica, ma qualche incertezza sulla formazione titolare continua a esserci. Su tutti Frisenna: il centrocampista ha subito un risentimento nella sfida contro il Taranto, poi terapie e lavoro non sono riuscite a metterlo in campo a Crotone dove ha alzato bandiera bianca nel riscaldamento. Nessun rischio, quindi, ma contro la Casertana il numero 8 potrebbe tornare. La riserva verrà sciolta a ridosso del match. Passiamo al resto della formazione: in porta Curtosi è il titolare, davanti a lui Lia tornerà a destra con Salvo che potrebbe traslocare a sinistra mentre in mezzo Manetta potrebbe far coppia con Rizzo, favorito su Marino. In regia ancora Anzelmo, con Garofalo e forse Frisenna, in caso di forfait Petrucci insidia Pedicillo. Che, però, una maglia da titolare l’avrà nel trio offensivo dove Petrungaro e Anatriello sono in vantaggio su Luciani. Nella Casertana fuori Galletta dopo un infortunio al ginocchio, out anche Heinz, quindi Iori dovrebbe confermare il suo modulo classico ma trovare nuove soluzioni in avanti dove la certezza pare Satriano nel ruolo di prima punta.

MESSINA (4-3-3) Curtosi; Lia, Manetta, Rizzo, Salvo; Frisenna, Anzelmo, Garofalo; Pedicillo, Anatriello, Petrungaro. All. Modica

CASERTANA (4-2-3-1) Zanellati; Mancini, Bacchetti, Gatti, Falasca; Bianchi, Damian; Paglino, Proia, Carretta; Satriano. All. Iori

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