Trapani-Messina, la descrizione di un attimo

Pubblicato il 11 Ottobre 2024 in Primo Piano

Serviva la partita perfetta. Non lo è stata per una piccola, ma fragorosa, sbavatura nel recupero. Riassumere, però, 96’ di grande livello del Messina con un cambio sbagliato e una marcatura persa sarebbe ingiusto. La prova resta maiuscola, nonostante la realtà dica crudelmente che i punti persi sono diventati troppi.

NON BANALIZZARE – Il cambio prima dell’ultimo corner? Non ci stava. In generale e anche perché inserire Adragna – non un colosso fisico – in quel momento non avrebbe aggiunto nulla. Si poteva, tranquillamente, fare dopo. Restare ordinati, attenti e cattivi, però, doveva essere la regola base di quell’angolo. Invece, il Messina si divide male l’area, lascia Lia e Ortisi in un blocco che li vede succubi di Karic e diventa spettatore del colpo di testa in solitaria di Udoh. Tutto molto brutto. Errori che si sommano, ma uno non toglie responsabilità all’altro. Insomma, Giacomo Modica (voto 6,5) avrebbe potuto aspettare un paio di istanti e la sua difesa avrebbe dovuto difendere meglio. Come aveva fatto per il resto della sfida. Nonostante, il migliore in campo sia stato Krapikas, ma concedere qualcosa a una squadra più forte e in superiorità numerica è diventato naturale. Neanche così tanto, perché dopo il rosso ad Anzelmo non si vede certo un Trapani arrembante. Macché, la squadra di Aronica è di una noia mortale. Il talento a disposizione viene frenato dalla totale assenza di gioco e di idee. Il contrario di quanto accade nel Messina, dove Modica si esalta nella difficoltà e ricuce una formazione capace di restare corta e palleggiare in modo pulito. Pedicillo è fantastico, mentre a Frisenna e Garofalo va il merito di un sacrificio mai scontato. Gran bel Messina: pungente in avanti con Petrungaro e Anatriello, altrettanto funzionale dietro con Rizzo bravissimo nelle letture. Applicazione totale e coraggio. Non per spregiudicatezza, ma per consapevolezza di un avversario morbido come il burro e attaccabile. Merito di Modica, capace di aver costruito una mentalità proattiva a una squadra messa insieme con quello che il mercato offriva, a certe condizioni. Chiaro, la gestione finale lascia l’amaro in bocca ma quanto fatto da Modica fin qui non va demolito. I punti lasciati per strada sono diventati tanti, ma individuare in Modica – dopo Curtosi – l’unico responsabile sarebbe da analisi di pancia. Non è così, visto che – come detto – a sbagliare è un po’ tutto il gruppo. Nelle fasi cruciali, infatti, manca quel pizzico di malizia e capacità di essere “sporchi”. Il Trapani passa con un centravanti di due metri lasciato libero… impossibile credere che possa essere colpa soltanto di un cambio sbagliato. Nessuna assoluzione e nessuna condanna: si vive insieme e si muore da soli. Sempre e comunque.

ESSERE SPORCHI – Un concetto di cui avevamo già parlato, perché quando c’è da buttarsi nel fango delle fasi finali questa squadra ha il brutto vizio di voler restare candida. Potenza e Trapani hanno due rose diverse, ma entrambe riprendono il Messina in pieno recupero con un colpo di testa del loro giocatore più alto lasciato solo. Strano eh? Certo, ci sono errori individuali riconducibili a Ortisi – in ambo i casi -, ma sul 24 giallorosso abbiamo già detto. Deve tornare a lottare. Non conta il ruolo, conta il carattere. Detto questo, subire reti del genere è segno di poca cattiveria. Su un corner al terzo di recupero, infatti, non ci deve essere spazio per respirare. L’avversario non deve poter giocare, anzi nemmeno si batte viste le discussioni che si dovrebbero iniziare con rivali e arbitro. Insomma, se vuoi far gol devi strapparlo con forza. Invece, il Messina si accomoda leggiadro, finisce in un mezzo blocco e poi allarga le braccia sconsolato. Male, male. Che può fare Modica? Lavorare sul modo in cui si difende, certamente, ma non basta. No, perché poi tocca alla squadra essere fiammante quando c’è da giocare l’ultimo pallone. Chiaro, con Latina o Casertana le modalità sono state diverse – e in altri momenti della sfida -, ma di fondo c’è sempre leggerezza nel difendere nei momenti cruciali. Non una questione di età, come potrebbe dire qualcuno. Sì, Anzelmo si becca due gialli incredibilmente ingenui, ma rientrano negli errori che tanti altri hanno commesso. La crescita deve essere generale, deve passare dai calciatori. Modica il suo lo sta facendo, perché questo squadra ha idee precise, capacità di gioco e nessun timore reverenziale contro avversari che col solo centravanti valgono quanto tutti i giallorossi. Gli errori? Ci sono, ne è consapevole per primo lui e sbaglia chi crede che ne voglia rifuggire. Dalla partita di Trapani si deve ripartire: sia dalla cattiva gestione finale che, soprattutto, dal resto. Perché 2 punti contro Benevento e Trapani non erano scontati e non sono, certamente, arrivati per caso. Ci sarà da soffrire? Parecchio, ma questa squadra e questo allenatore possono venirne fuori. Dipende da loro, calciatori in primis.

Krapikas 7,5
Attento, pronto e leader. Tre, anche quattro, interventi importanti e una gestione generale che piace sempre più. 

Lia 6
Buonissimo primo tempo in entrambe le fasi, ripresa favorisce la rete del vantaggio con una bella incursione e piazza un paio di chiusure salva risultato. Nel finale, però, partecipa al pasticcio che vale il pari restando con Ortisi nel blocco di Karic.

Manetta 6
Partita ordinata, senza errori nonostante avversari duri, anche fisicamente. 

Rizzo 7
Quando c’è da soffrire si esalta. Un paio di chiusure sono di grande coraggio, bravo nel non aver paura del contrasto anche duro.

Morleo 6
Sempre in posizione, senza fronzoli e senza errori. (dal 12’ s.t. Ortisi 4: scoppia i primi due palloni, poi mostra una superficialità generale che esplode nella perdita della marcatura di Udoh)

Frisenna 6,5
Quando il Messina resta in dieci lui si rimbocca le maniche e tiene la squadra corta e cattiva. Lavoro oscuro sempre utile. 

Anzelmo 4
Due gialli in 21’, peccato di gioventù ma che resta, comunque, grave. 

Garofalo 6,5
Grandissima prestazione di sacrificio e quantità. Copre, ruba, lotta e gestisce anche bene la palla. 

Petrungaro 6,5
Primo tempo tutto movimento e tagli, nella ripresa passa all’incasso col tiro che porta alla rete di Anatriello. (dal 21’ s.t. Cominetti s.v. e dal 33’ s.t. Mamona s.v.)

Anatriello 7,5
Prestazione che brilla per vivacità e capacità di creare pericoli. Il primo tempo lo chiude con un sinistro che spacca la traversa; nella ripresa è rapace nel realizzare il vantaggio. (dal 33’ s.t. Luciani s.v.)

Pedicillo 7
Grande sacrificio tattico misto a grande lucidità tecnica. Come sempre, esce stremato. (dal 48’ s.t. Adragna s.v.)

TRAPANI Seculin 5; Ciotti 5,5, Celiento 5,5, Silvestri 6, Sabatino 5,5 (dal 12’ s.t. Bifulco 6); Karic 6, Carraro 5,5 (dal 12’ s.t. Spini 6,5), Carriero 5,5 (dal 12’ s.t. Crimi 5,5); Kanoute 5,5 (dal 16’ s.t. Udoh 7), Lescano 5,5, Fall 5,5. All. Aronica 5

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya

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