Messina-Cerignola, Miranda: «Non è la squadra che i messinesi meritano»
Pubblicato il 5 Gennaio 2025 in Sala Stampa
Amarissime le parole che Maurizio Miranda, vice allenatore del Messina, regala dopo la sconfitta dei giallorossi contro il Cerignola: «In tanti avevano la testa da un’altra parte, mi vergogno».
MIRANDA – «C’è profondo rammarico. Ci aspettavamo una prestazione diversa da parte di alcuni giocatori. Non è facile lavorare in un clima con molti pronti ad andare via e che non vogliono rimanere. Tra il ritorno tifosi e l’arrivo della nuova società speravamo in una reazione positiva, invece non è questo il Messina: non è la squadra che merita il tifo messinese. Sono deluso. Mister Modica ha lavorato in settimana sulla mente dei ragazzi, un giocatore ha dovere di rispettare la maglia che indossa e la società che lo paga. I gol presi sono errori visti altre volte, che arrivano perché non c’è la mente serena. Si deve lavorare ma siamo a un bivio, la società deve fare una valutazione dopo questa prestazione, non è questa la squadra che avevamo pensato e che abbiamo avuto all’inizio. Dispiace perché mi sarei aspettato un andamento diverso. Un po’ mi vergogno, ci tengo a questa maglia: la realtà dei fatti dice che molti avevano la testa da un’altra parte. Ora aggiustare organico o non si può andare avanti. Ora, è giusto che una proprietà che subentra faccia le proprie valutazioni anche sullo staff tecnico, è normale. Personalmente, sono cosi arrabbiato che i giocatori che dovrebbero e vorrebbero andare via li terrei e metterei da parte. In altri tempi si sarebbe fatto così, Massimino avrebbe fatto così. Mister Modica parlerà, forse già domani».
PETRUCCI – «Siamo molto rammaricati del risultato e delle prestazioni. Era una partita importante per un nuovo corso e per i tifosi che ci hanno sostenuto dall’inizio alla fine. Questo non vuole essere un alibi ma non abbiamo lavorato nelle condizioni giuste, da tante settimane a questa parte tanti giocatori non vogliono più stare qui con tanti che remano in una direzione opposta è complicata. Le condizioni vissute non devono essere una scusa, ci vuole chiarezza e una piazza come Messina ha bisogno di gente che abbia chiaro il percorso che vuole affrontare. Con chi rimarrà cercheremo di dare il massimo. Personalmente reputo Messina una piazza importante con blasone e storia, non dico sia una squadra da Serie D ma anzi da categorie superiori. Questa è una piazza che ha fatto la Serie A, la gestione degli ultimi anni non è piaciuta. Ultimamente i risultati non sono arrivati ma è difficile cercare di arrivare al risultato quando le situazioni intorno non sono le migliori, non deve essere una scusa ma è un dato di fatto. Io penserei che un debole alla prima opportunità va via, io invece me la giocherei fino alla fine e vorrei rivalsa. Le tante partite perse negli ultimi tempi dipende dal fatto che tanti giocatori non stanno più con la testa. Noi, come i tifosi, chiediamo chiarezza dalla società. Io personalmente finché resterò qui darò il massimo, è giusto che chi non vuole restare vada via, non ci possiamo allenare senza arrivare neanche al numero. Nelle ultime settimana sapendo che si apre il mercato chi non ha una mentalità da professionista ha iniziato a pensare che potesse andare via, non c’è stato un momento scatenante particolare per i risultati negativi arrivati. Il campionato è ancora lungo e non è impossibile, ma abbiamo bisogno di più gente convinta per raggiungere certi risultati. Mi auguro che basti cambiare chi non ha la testa, ma mi auguro anche arrivi gente con più qualità e tecnica, più armi hai a disposizione meglio affronti una guerra».