Mercato Messina: il valzer dei possibili tasselli reparto per reparto
Pubblicato il 28 Giugno 2016 in Primo Piano
Il credo di Vittorio Tosto rispecchia il carattere che lo ha contraddistinto sul campo, nella sua lunga carriera da calciatore: “Preferisco i fatti alle chiacchiere”. Tanti i chilometri macinati in queste settimane con l’obiettivo di puntellare al meglio l’organico del Messina che verrà. Indiscrezioni poche, per non dire nulle. La linea della segretezza pressoché assoluta sulle trattative di mercato ha fatto breccia: i vertici del Messina hanno assimilato la nuova filosofia, sposandola trasversalmente. Se vogliamo, quello di questi giorni è un esame di maturità ormai superato da una dirigenza che sul piano comunicativo ha mostrato fin troppe crepe in passato. Un segnale positivo, un adattamento tardivo ma necessario alle logiche del calcio professionistico, un mondo in cui l’ingenuità si paga, spesso a caro prezzo.
SALTO IN AVANTI – Bocche cucite, Tosto è riuscito a imporre la politica dei panni sporchi da lavare in famiglia. Lo aveva anticipato nel giorno della sua presentazione, e pian piano è riuscito a ergere un muro che incarna la giusta distanza tra il club e i media, e quindi tra la società e la piazza. I codici e i pensieri del d.s. sono facilmente decrittabili, e in parte vagamente esternati dalla stesso Tosto: il nuovo Messina avrà un’ampia base di under che arriveranno in prestito da Genoa, Chievo, Empoli, Bologna e Palermo. Ma, ovviamente, non saranno gli unici ingredienti di un frullato che prevede una quindicina di over. Martinelli potrebbe lasciare presto la biancoscudata per accasarsi alla Reggiana o in Serie B. L’obiettivo è generare un minimo di introiti legati a un’eventuale plusvalenza (cifre non esorbitanti, sia chiaro, perché la compravendita di calciatori in Lega Pro è un processo rarissimo).
DIFESA – La partenza del forte difensore milanese darebbe respiro alle casse giallorosse: non va dimenticato il peso specifico del suo ingaggio, uno stipendio abbastanza oneroso che oggi sarebbe completamente a carico di un Messina che invece preferirebbe reinvestire cifre importanti per assicurarsi uno-due attaccanti capaci di far dimenticare al più presto Diogo Tavares. Restando in difesa, con Nicola Pasini siamo ai dettagli di un accordo che si tradurrebbe nell’arrivo di un difensore duttile, capace di giocare sia in mezzo che sulla corsia destra. Con Mileto, Burzigotti (sulla cui eventuale partenza non c’è al momento alcuna certezza) e De Vito si andrebbe a ricomporre un pacchetto arretrato di tutto rispetto. Un salto in avanti, il nostro, forse un azzardo: i tempi non sono maturi per immaginare realisticamente chi occuperà i vari slot davanti a un portiere che molto probabilmente non sarà Berardi. Anche perché il direttore sportivo giallorosso è convinto che alcuni tasselli verranno inseriti in rosa solo nelle battute finali del mercato, momento ideale per fare affari a prezzi contenuti o quantomeno ragionevoli.
CENTROCAMPO – É la zona cruciale del campo, quella in cui sarà necessario investire con oculatezza e intuito. La batteria di centrocampisti giallorossi è stata smembrata dalla partenza di Fornito e dall’imminente addio di Baccolo. Giorgione e Bramati sono gli unici due mediani sotto contratto anche per la prossima stagione. Le idee per il centrocampo sono soprattutto due, al momento. E, in tal senso, il binario Messina-Pistoia si fa sempre più affollato, perché proprio dalla Toscana con Pasini potrebbero arrivare anche due tasselli che, almeno sulla carta, darebbero vita a un centrocampo duttile e qualitativo. Francesco Vassallo, intanto. Ventiduenne palermitano, play basso o interno, nel corso della passata stagione con la Pistoiese ha collezionato 29 presenze e un gol. Il suo procuratore, raggiunto ieri telefonicamente, nega ogni contatto con i peloritani, ma dalle informazioni in nostro possesso Vassallo sarebbe un profilo molto gradito in casa Messina. Discorso analogo per il trequartista Domenico Mungo, altro classe ’93 che nella passata stagione ha timbrato 7 volte il cartellino con gli arancioni. A Parma, società in cui si è formato calcisticamente, lo chiamavano “La Formica Atomica”, perché per caratteristiche ricorda Sebastian Giovinco. Potrebbe arrivare, inoltre, anche l’ex Due Torri Aaron Akrapovic, che in carriera ha giocato prevalentemente sul centro-sinistra e che difficilmente riuscirebbe a ritagliarsi un posto nello scacchiere dei titolari.
ATTACCO – Per il reparto offensivo è tutto un discorso in divenire. Si attende la risposta definitiva di Gustavo, a cui è stato proposto un biennale con ritocco al rialzo rispetto alla prima, timida avance. “Un offerta importante”, taglia corto il d.s. Tosto, che sottolinea come quello del brasiliano sia un profilo molto gradito al tecnico Bertotto. Qualunque sia il finale di questa vicenda, resterebbe da colmare il vuoto lasciato da Tavares. Caccia al centravanti, quindi, ed è così che torna in auge un nome già accostato al Messina la scorsa estate: quello della punta centrale Manuel Sarao, 9 gol la scorsa stagione con la maglia del Lumezzane.