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Messina, la decrescita felice
Chi si aspettava un passo avanti dei giallorossi in reazione alla prima sconfitta dell’era Rando, domenica scorsa è stato senz’altro deluso.
Chi si aspettava un passo avanti dei giallorossi in reazione alla prima sconfitta dell’era Rando, domenica scorsa è stato senz’altro deluso.
Non capita molto spesso di assistere a scene del genere. Vedere cioè sfilare verso gli spogliatoi, sotto una pioggia di fischi, una squadra che ha appena ottenuto una vittoria.
La risolve il non ancora diciottenne Orlando. Che a dispetto dell’età mostra una personalità invidiabile. Salva il Messina, che gioca forse la peggiore partita da quando in panchina c’è Pasquale Rando.
“Lei ballerà, tra le stelle accese e scoprirà, scoprirà l’amore, l’amore… disperato”. Così cantava Nada: di quel “Sassofono Blu” dove lei e lui si incontravano, perdevano e poi, chissà, ritrovavano. Quell’amore disperato, quel sentimento che va oltre ogni cosa. Il Messina e il suo tifo: un amore da “Sassofono Blu”.
Il Consiglio provinciale di Bolzano ha deciso di eliminare – per motivazioni di carattere storico – da tutti i documenti il nome Alto Adige, mantenendo invece il termine Sud Tirolo per indicare quella stessa area.
Altro giro, altra sconfitta. Il Messina cade a Cittanova tra le polemiche di una rete, probabilmente, irregolare ma con l’amara realtà di una squadra – ancora una volta – incapace di dominare campo e avversario. Pasquale Rando naviga tra le onde di una rosa nata e pensata in maniera errata.
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