Primo Piano
Messina, adesso è questione di attributi
L’inevitabile si è compiuto. Probabilmente con una settimana di ritardo, l’esonero di Cazzarò si è consumato con il solito corredo di nervosismi e voci di corridoio.
L’inevitabile si è compiuto. Probabilmente con una settimana di ritardo, l’esonero di Cazzarò si è consumato con il solito corredo di nervosismi e voci di corridoio.
Al peggio non c’è mai fine, adagio che questo Messina sembra aver preso alla lettera, un inizio di stagione replica dei precedenti ma figlio di strategie opposte. Difficile comprendere tanta mediocrità, sicuramente le colpe vanno suddivise sempre, perché il primo passo verso lo sprofondo è puntare il dito.
Post gara infuocato quello del Partenio dopo la vittoria del San Tommaso sul Messina. Un paio di fraintendimenti dovuti al nervosismo e versioni discordanti al centro di un parapiglia, come sempre, evitabile.
Il solito Messina senza personalità e gioco cade per la terza volta in campionato. Vince un San Tommaso che approfitta di un avversario molle e distratto. Giallorossi che non si scuotono mai, per mister Cazzarò le ore sembrano contate, da valutare anche le responsabilità del ds Obbedio.
L’ultima spiaggia, non tanto per un tecnico messo in discussione dalla fretta ma per un Messina vicinissimo al fallimento sportivo già a settembre. Un altro passo falso somiglierebbe a una resa, una bandiera bianca alzata con larghissimo anticipo e non solo per il distacco in termini numerici (per le vittorie a tavolino bisogna sempre attendere).
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