Asticella sempre più in alto. Rotonda prima, Acireale adesso, ed ecco che per il Messina prosegue l’insidioso mese di marzo: in casa di una squadra ferita, stravolta, ma pur sempre pericolosissima.
IL PESO – Una partita come le altre? Forse, ma intanto abituatevi al ritorno di Raffaele Novelli. Non ci sono gare che pesano di più per chi deve vincere: visione corretta, che mantiene alta l’attenzione in maniera costante, ma che tutte le gare siano uguali è difficile crederlo. Lo dice la sfida d’andata, arrivata dopo un brutto pari esterno e divenuta occasione per mostrarsi belli e vincenti. Forti sul campo e non sulla carta: teatro della prima in maglia giallorossa di Aliperta – poi espulso – e, forse, rimasta la miglior uscita – nel rapporto qualità/risultato – dell’intera annata. Non un caso, perché pian piano il Messina è diventato più cinico e furbo, meno arzigogolato nella fase di finalizzazione e rispettoso del primato che porta avanti. Archiviata con facilità la pratica Rotonda, allora, arriva l’esame Acireale: un caos senza sosta dalle parti del Tupparello. Via Pagana, esautorato dalla protesta e non andato in panchina a Troina, poi l’ultima sconfitta a Sant’Agata a porre la parola “fine”. Altro giro, altra corsa ed ecco Fabio De Sanzo alla guida dei granata: squadra fenomenale in casa, disastrosa fuori. Dovrà fare i conti, anche, col mercato in uscita. Fin qui solo rumors, con le conferme che potrebbero arrivare lunedì ma, probabilmente, nomi pesanti mancheranno già nella sfida contro la squadra di Novelli. La classifica è lo specchio, con una distanza che – adesso – rischia di diventare incolmabile. Nelle mani del Messina l’occasione per realizzare il terzo strike del turno di battuta acese.
IL PERICOLO – Equilibrio e pazienza: parole che risuonano ogni sabato, dette da un Raffaele Novelli che insiste sul predicare il suo verbo calcistico e psicologico. Una squadra calma è una squadra sicura, il viceversa è obbligatorio ma questo Messina sembra aver sopito larga parte dei propri difetti. Merito, anche, della crescita di un gruppo sempre più coinvolto: il ruolo di migliore in campo e Vacca sembravano non potersi toccare mai. Una corsa parallela che, invece, si è interrotta nella gara contro il Rotonda. Un seguito della buona prova di Biancavilla, anche una risposta al mercato che aveva portato a Messina una mezzala di qualità come Acquadro. Rosa ampia, ambiziosa, dove restano aperti i ballottaggi classici, divenuti credibili grazie alle prestazioni di tutti. Sarà pausa dopo Acireale, con la stracittadina che arriva il 21 marzo e consente al Messina di poter chiedere sforzi extra ai suoi protagonisti. Se l’Acireale dovrà fare i conti col cambio in panchina e i – troppi – rumors di mercato, i giallorossi possono proseguire sulla scia degli ultimi 11 visti nella passata intensa settimana. Scalpita Cristiani, con uno tra Vacca e Arcidiacono – con Cretella che potrebbe tornare in avanti – candidati a fargli spazio. Difficilmente, però, il tecnico Novelli rinuncerà al suo capitano in una gara tanto spigolosa. L’addio di Pagana diventa la vera arma dei granata: nessuna accusa al tecnico che, anzi, paga colpe non sue. Da situazioni del genere, spesso, si esce con una reazione dirompente. Dovrà essere, allora, ancora più solido il Messina per fermare rabbia agonistica e da contraccolpo.
ACIREALE (4-3-3) Mazzini; Cannino, Viscomi, Orlando, La Vardera; Buffa, Cozza, Ba; De Felice, Pozzebon, Savanarola. All. De Sanzo.
MESSINA (4-3-3) Caruso; Cascione, Lomasto, Sabatino, Giofrè; Cristiani, Aliperta, Cretella; Addessi, Foggia, Arcidiacono. All. Novelli.
*fonte foto: Acr Messina – ph. Furrer