L’anello al naso. Tempistica tipica dell’amministrazione De Luca quella del paravento esposto al momento giusto. Non ancora placate le polemiche sulla cancellazione dei concerti di Tiziano Ferro e Ultimo – follia economica che pagherà l’indotto messinese -, ecco spuntare la procedura di affidamento pluriennale del Franco Scoglio.
BOZZA DEFINITIVA – Nel malmostoso mondo della burocrazia italiana la stesura di quella che resta una bozza è passaggio fondamentale per l’approvazione e pubblicazione ufficiale del bando di gara. Testo dettagliato e profondo quello proposto dal Comune di Messina, tanto che quanto previsto può già essere preso per definitivo. Non ci sono eccessive novità rispetto alle anticipazioni dei mesi scorsi: la più importante resta quella relativa al canone annuale base fissato a 10 mila euro. La durata – minima ed estendibile a secondo della presentazione del progetto – di 30 anni pone il tetto a 300 mila euro come base d’asta. Tre i parametri imposti per la valutazione dell’offerta: offerta tecnica con punteggio massimo del 47%, offerta economica con punteggio massimo del 25%, offerta temporale con punteggio massimo del 28% per un totale finale di 100. Nulla di nuovo, quindi, rispetto alle attese. Tecnicismi necessari. Sono, invece, altri due i punti delicati e decisivi per l’assegnazione dell’asta.
REQUISITI FONDAMENTALI – I punti più interessanti del disciplinare di gara (qui il documento) restano quelli legati ai requisiti di partecipazione. Punti essenziali per i concorrenti saranno: l’iscrizione alla Camera di Commercio della Provincia in cui il soggetto interessato ha la propria sede per attività compatibili all’oggetto della concessione, l’essere Cooperative o Consorzi di Cooperative, società sportive professionistiche affiliate alla FIGC o dilettantistiche iscritte al registro del CONI. Più interessanti i dettagli economici legati ai soggetti interessati: fatturato con un minimo di 600 mila euro negli ultimi tre esercizi, in più la gestione – nell’ultimo triennio – di un impianto sportivo dalla capienza minima di 10 mila posti. Le due società messinesi di Serie D, quindi, non potranno partecipare come soggetti singoli all’asta non avendo uno o tutti i requisiti minimi. La scappatoia, però, esiste – come spiegato nella puntata di Contropiede del 2 marzo 2020 dall’esperto del Comune di Messina all’impiantistica sportiva Antonio D’Arrigo – grazie alla composizione di una ATI (associazione temporanea di impresa) utile alla partecipazione.
VELOCIZZARE – Lo schema del bando vede la luce. Ancora non specificate, invece, le date in cui il tutto diverrà realtà dando vita alla vera e propria asta di aggiudicazione, con offerta migliorativa dei soggetti partecipanti rispetto alla base d’asta. Possibile anche la partecipazione di un singolo concorrente purché rispetti una convenienza per il Comune di Messina. Da non sottovalutare, però, il fatto che le date ufficiali non siano ancora state comunicate. Lo schema era già abbastanza noto, le modifiche chiariscono aspetti fondamentali ma il tutto dovrà diventare concreto nel breve periodo. Non impossibile, infatti, che le circostanze di crisi economica legate al Covid-19 possano riscrivere gli interessi – in primis – delle due società messinesi. La vicenda legata alla cancellazione dei concerti di Tiziano Ferro e Ultimo, infatti, chiarisce come il Comune di Messina abbia sprecato tempo utile senza una vera ragione, perdendo un predominio organizzativo che vedeva Messina come tappa fondamentale per i tour nel sud d’Italia dei grandi artisti mondiali. Inoltre l’impasse ha creato la strana convivenza annuale tra le due società (Acr Messina e Football Club Messina), buona per inasprire i rapporti sulla pelle del San Filippo e utile solo per acquisire mero consenso mediatico e popolare.