Berretti, strapotere Juve Stabia: il Messina crolla nel finale
Pubblicato il 26 Febbraio 2017 in Primavera
Le vespe pungono ancora. E il dolore è più forte se la preda lo subisce in modo del tutto inaspettato. Questa volta la preda è il Messina, beffato nei minuti finali di una gara che sembrava ormai destinata a concludersi in perfetto equilibrio. Per i biancoscudati arriva il secondo stop consecutivo, se pur contro la prima della classe, una Juve Stabia solida e compatta, sempre lucida nella gestione della palla e in mezzo al campo. Sul versante opposto un Messina con qualche defaillance rispetto alle ultime uscite, una squadra meno arrembante ma che ha comunque tirato fuori il meglio nel momento di maggiore difficoltà.
POCA CONCRETEZZA – Sotto la guida di mister Crisafulli (Greco squalificato), il Messina cambia volto e si presenta alla attesissima sfida con la Juve Stabia con qualche novità in più rispetto alle recenti gare. Alla Berretti vengono aggregati tre elementi della prima squadra, Ricozzi, Ventola e Faiello, i quali vengono subito lanciati nella mischia dal primo minuto; in difesa Selvaggio, assente anch’egli per squalifica, lascia il posto a Bartolotta. In avanti scelto Bossa come terminale offensivo, supportato dal trio Maniscalchi – Ventola – Pellegrino. L’escluso eccellente è Carini. Gara subito accesa, con le due squadre che attraversano una lunga fase di studio e cercano di prendere il controllo del centrocampo. Juve Stabia meglio nel palleggio, Messina un po’ più attendista. Sono i padroni di casa a farsi pericolosi per primi con Bossa e Maniscalchi, ma entrambi non trovano il guizzo giusto per sbloccare il punteggio. Gol sbagliato, gol subito. Le Vespe ne approfittano e pungono, approfittando di una non perfetta copertura della retroguardia siciliana, che spalanca la strada a Procida, bravo a ribattere in rete dopo la respinta di Sanavia. La reazione non arriva, i ritmi si allentano e la prima frazione si chiude con gli ospiti in vantaggio.
REAZIONE E BEFFA – Pronti via e dopo tre minuti i campani avrebbero l’opportunità di incrementare il proprio bottino, in virtù di un penalty concesso dal direttore di gara: dal dischetto va l’autore del gol, Procida, ma la sua conclusione è imprecisa e si perde a lato. Nella fase di più ampia difficoltà, il Messina prende coraggio e trova la forza di reagire, riversandosi in avanti e costringendo gli avversari ad abbassare il proprio baricentro e chiudersi. Gli sforzi dei biancoscudati sono premiati col meritato pareggio, firmato dal capitano Bossa, pronto a raccogliere un perfetto invito di Licata dalla sinistra e ad anticipare il portiere giallo-nero con un pregevole colpo di testa che non lascia scampo. I peloritani cavalcano sulle ali dell’entusiasmo e cercano di sfruttare il momento positivo, senza però riuscire a concretizzare. A questo punto i ritmi si abbassano nuovamente e la Juve Stabia viene ancora avanti, prendendo in mano le redini del gioco e andando in più di una circostanza vicina al raddoppio. Ma quando il match sembrava destinato all’1-1, la clamorosa beffa: l’ennesimo pallone danzante in area messinese risulta fatale e Chirullo anticipa portiere e difensori, gelando il Celeste e consegnando ai suoi una vittoria fondamentale che consente di consolidare la prima posizione di classifica.
MESSINA 1
JUVE STABIA 2
MARCATORI Procida (JS) al 20′ p.t.; Bossa (M) al 9′, Chirullo (JS) al 42′ s.t.
MESSINA (4-2-3-1) Sanavia; Faiello, Alivernini, Bartolotta, Benfatta; Ricozzi, Fatta; Pellegrino (Licata dal 21′ s.t.), Maniscalchi, Ventola (Cicala dal 34′ s.t.), Bossa (Prestifilippo dal 30′ s.t.). A disposizione: Rotella, Marciante, Gallina, Cavarra, Amarasco, Di Perna, Crucitti, Velardi. All. Crisafulli.
J. STABIA (4-3-1-2) Riccio; Rubino, Bisceglia, Borrelli, Elefante; Sorrentino, Mauro, Scognamiglio, Spavone (Vecchione dal 1′ s.t.); Chirullo, Procida (Matassa dal 13′ s.t.). A disposizione: Borrelli, Daniele, Langella, Servillo, Del Prete. All. Panico.
ARBITRO Sig. Papaser di Catania.
NOTE Ammoniti Procida, Ricozzi, Bartolotta, Sorrentino, Elefante. Corner 7-7. Recupero 0′ e 5′.