Maturità. Quella che il Messina mostra e dimostra: svantaggio che avrebbe potuto tagliare le gambe a chiunque, reazione e rimonta da squadra di alto spessore. Adesso, però, guidano gli under.
STORIE DI ALI, MEZZALI E TERZINI – La rete di Khoris sembrava la classica campana che suona a morto: subito sotto, subito a rincorrere, in un campo già difficile e diventato – a quel punto – ancora più stretto e asfissiante. Azione e reazione, però, perché il Messina si scrolla di dosso la maniera goffa e ingenua con cui subisce dal Biancavilla e decide di giocare a viso aperto. Aliperta finisce presto nella zona buia, merito di Santapaola e demerito suo, perché non può bastare una marcatura a uomo per spegnere il presunto miglior regista del girone. Pretendere di più è anche questo. Per sua fortuna il Messina non è dipendente da nessuno, sicuramente condizionato, ma non dipendente. Tocca agli altri fare la partita, e le armi arrivano dal perimetro: interni di centrocampo e terzini, allora, diventano martelli incessanti con Vacca che – finalmente – brilla per continuità e il duo Cristiani-Cascione a rullo continuo. Cresce Giofrè – dopo un mese di insufficienze ripetute -, Addessi regala la miglior prestazione in giallorosso e, soprattutto, brilla Cretella. Sul classe 2002 bisognerebbe aprire un capitolo a parte: si sposta sull’esterno offensivo per motivi tattici, cambia poco perché incide in maniera evidente sia dal punto di vista tecnico – in abbondanza – che da quello della concretezza. Sempre nel vivo, sempre pronto e voglioso di ricevere palla. Il pallone gli è amico, non scivola via dai suoi piedi e non ha paura di trattarlo. Cretella è il manifesto di questo momento: over in calo, anche fisico, e allora il tempo dei ragazzi è arrivato. Il gol è il premio giusto, ricercato come poche cose e pesante in maniera unica.
RAGAZZI BRILLANTI – Quanto siano decisivi gli under viene raccontato, anche, dallo storico del Messina targato Sciotto: travolgenti con Modica, zavorre negli anni successivi. Gli under pesano, perché 4 su 11 sono un numero alto e, spesso, formano un intero reparto. Tante squadre, infatti, li piazzano sulle corsie basse e in porta: il Messina ne è un esempio, difesa in mano all’esperienza di Lomasto e Sabatino – bene Boskovic al suo posto -, ma spalle e fianchi affidati a ragazzi giovani o giovanissimi. Cascione e Giofrè – molto più il primo – hanno mostrato affidabilità, a Biancavilla è arrivata la prima risposta firmata Caruso. Su Khoris nel primo tempo, su Rabbeni nel secondo: per dimostrare che il portiere fa parte del gioco e pesa in positivo e negativo, con buona pace di Lai che in panchina ci resta comodo. Addessi e Vacca giocano un’ottima partita, molto più di Aliperta e Foggia, ma le rotazioni di responsabilità tra over sono classiche. Netto, però, il contributo decisivo degli under nell’ultimo mese. Il Messina, adesso, si muove a trazione giovane. Merito di chi li ha scelti, di un D’Eboli che sugli under ha speso sempre le parole più calde. Merito, soprattutto, di Raffaele Novelli che ai suoi ragazzi non chiede mai il compitino e quando vede talento lo cavalca. Cretella – tante volte – è sembrato stanco, forse, in condizioni tali da lasciare spazio dal primo minuto a Crisci. Novelli, però, ha sempre puntato su di lui dall’inizio, vedendo nel numero 58 quella scintilla che non andava mai spenta. Il campo parla per il tecnico. Allora, quando nelle critiche a Novelli si decide di andare oltre si provi, almeno, a guardare il quadro nella sua interezza.
*fonte foto: Acr Messina – ph. Furrer