Catania-Messina, per chiudere i conti col passato

Pubblicato il 14 Aprile 2024 in Primo Piano

Il cammino non è finito. La vittoria del Foggia sul campo del Potenza ha allontanato la zona playoff, con la salvezza che dista una manciata di punti dopo il successo del Monterosi sul Giugliano. Quadro chiaro, quindi, per un Messina pronto a offrire il meglio di sé nella sfida contro un Catania all’ultima spiaggia.

CONTA TUTTO – Le motivazioni sono a mille. La vittoria contro il Monterosi della settimana scorsa non ha mandato in vacanza i giallorossi, perché gli incastri della zona bassa sono talmente tanti che il numero magico è diventato 47. Sì, a quella quota il Messina è salvo senza guardare i risultati delle altre squadre. Pochi, però, se si pensa alla zona playoff diventata più sfumata dopo il gran colpo – come detto – del Foggia a Potenza. Insomma, al Messina serve una vittoria per alimentarsi di quella voglia di non chiudere la stagione per inerzia. La partita di Catania è di quelle dure a prescindere, diventata infuocata vista la classifica pessima degli etnei finiti in zona retrocessione quasi senza capirne il perché. Il successo in Coppa Italia regala la possibilità di un playoff da fase finale, ma solo se sarà evitata la zona playout. Catania, quindi, davvero all’ultima chiamata dopo le tre sconfitte consecutive dell’ultimo periodo. Messina motivato dal derby in quanto tale e, come spiegato, da una classifica che non è serena fino in fondo. Il passo del Monterosi costringe chi sta davanti ad allungare la propria caccia ai punti salvezza, anche se lo scontro diretto della prossima settimana tra Turris e Monterosi stesso potrebbe scontentare le due e salvare il resto. Certo, al Messina per non guardare più alle ultime cinque basterebbe vincere. Successo in casa Catania che manca, tra l’altro, dal 1954. Eh sì, toccando quota 47 la salvezza sarebbe aritmetica e si rimarrebbe agganciati alla possibilità di raggiungere il decimo posto. Che confusione, ma nei finali di stagione è normale perdersi in calcoli. Quello che non devono fare i giallorossi, che la voglia di vincere devono averla insita nel proprio essere. Si gioca per vincere sempre, in questo caso oltre alla classifica c’è la rivalità. Chi prova a sopirla finisce dritto dritto nel girone dei patetici, classico ripostiglio per chi preferisce apparire rispetto a essere. Apparire supponente. Ma avere una rivalità, magari non la più accesa tra quelle che una squadra può avere, rappresenta sempre uno stimolo positivo. Peccato per l’assenza dei tifosi giallorossi, come all’andata fu per gli etnei. Uno Stato che fatica a organizzare l’ordine pubblico preferendo vietare la trasferta, beh… si commenta da solo. Il Messina arriva alla sfida con la serenità di chi è consapevole di avere fatto gran parte del lavoro difficile, le ultime tre partite serviranno – come spiegato – per definire la posizione finale. Lo sgambetto al Catania, quindi, non sarebbe solo un dispetto ma un reale bisogno per ingrossare la propria ambizione.

DIFESA DA SCRIVERE – La squadra di Zeoli avrà addosso la pressione di dover vincere per forza, oltre a quella di una tifoseria che non sopporterebbe di doversi giocare la salvezza diretta negli ultimi due turni. Smacco incredibile per una società tornata in C con la prosopopea di chi doveva essere di passaggio. Ma in Serie C servono i giocatori di Serie C, quelli che conoscono la durezza della categoria. E serve, poi, un sanissimo realismo. Picerno e Francavilla non saranno metropoli, ma per fare punti contro queste squadre non basta il nome. A Catania sembrano averlo capito in questo finale, contro il Messina il primo obiettivo è quello di vincere per restare a galla. Conteranno tutte le motivazioni. Sul piatto, quindi, c’è tutto un menù di extra utili a entrambe le squadre. Il Messina ci arriva senza problemi e senza assenze, con Modica – che ha saltato la conferenza pre gara per una piccola indisposizione fisica – che dovrà sciogliere i dubbi in difesa. Fumagalli certezza, poi Manetta che dovrebbe far coppia con Polito più che Pacciardi. A destra Lia pare recuperato, mentre a sinistra Dumbravanu è in vantaggio su Ortisi. In caso di titolarità dell’ex Casarano, però, il moldavo scalerebbe in mezzo con Manetta. A centrocampo Franco e Frisenna favoriti su Giunta, davanti a loro tornerà Emmausso. Sulle corsie Rosafio e Zunno, punta centrale Plescia. Nel Catania, il tecnico Zeoli dovrebbe confermare la difesa a tre vista – non funzionare – a Francavilla, con la variante sulla trequarti dove dovrebbe toccare a Peralta, così da supportare il duo offensivo formato da Di Carmine e Cianci.

CATANIA (3-4-1-2) Furlan; Monaco, Kontek, Celli; Bouah, Quaini, Zammarini, Castellini; Peralta; Di Carmine, Cianci. All. Zeoli

MESSINA (4-2-3-1) Fumagalli; Lia, Polito, Manetta, Dumbravanu; Frisenna, Franco; Rosafio, Emmausso, Zunno; Plescia. All. Modica

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya

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