Corigliano-Fc Messina, per mantenere l’equilibrio devi muoverti
Pubblicato il 20 Gennaio 2020 in Primo Piano
Albert Einstein resterà noto al mondo per il suo grande lavoro nell’ambito della fisica, premio Nobel nel 1921. Equivalenza massa-energia e la teoria della relatività a fare da pilastro per la fisica moderna. Era anche un fine pensatore: “La vita è come andare in bicicletta, per mantenere l’equilibrio devi muoverti”.
TROPPO POCO – Nel giorno delle cadute di Licata e Troina – anche inaspettate – non poteva esserci risultato diverso dalla vittoria. Il Football Club Messina passa a Corigliano col minimo scarto, festeggia il terzo posto ma non senza qualche riflessione sulla prestazione generale. I calabresi dell’esordiente Mangiapane sono avversario, leggermente, più complicato rispetto alla classifica che li vede al terzultimo posto. Vicissitudini societarie gravi e un crollo che avvilisce, Catalano e compagni, più di quanto il valore direbbe. Premessa necessaria ma che non giustifica un Football Club Messina, ancora una volta, poco concreto in zona gol. Nessuno impone ai giallorossi di Ernesto Gabriele di spargere goleade in giro per il Girone I, di contro non si può non notare come siano cresciute le difficoltà ad andare a rete con l’assenza di Carbonaro. La storia della dipendenza diventerebbe ripetitiva, meglio cercare di capire se il limite sia da ricercare in chi sostituisce il numero 7 o se il tecnico Gabriele possa trovare una diversa trama per sopperire all’assenza del suo cannoniere. Nonostante un Corigliano più vivo rispetto a qualche mese fa, i calabresi lasciano spazi da attaccare e mostrano fragilità evidenti: tornare a casa con 3 punti ma una sola rete all’attivo è – chiara ricerca del pelo nell’uovo – troppo poco. Non il caso singolo, perché la squadra sviluppa e crea anche senza Carbonaro, ma chiaro che contro un avversario più duro diventerebbe più complicato affidarsi all’episodio. Dopo gli 0-3 contro Troina e San Tommaso, intramezzati dal 2-0 al Marsala; sono arrivate 4 sfide risolte col minimo scarto più la sconfitta di Cittanova e lo 0-0 di Licata. Puntare il dito su Dambros sarebbe errato – anche se il brasiliano segna poco rispetto a quanto conclude -, ma che nelle ultime settimane i conigli dal cilindro siano stati tirati fuori da Coria e Bevis resta un fatto.
LA SOLIDITÀ – La vecchia storia della coperta corta questa volta non trova cittadinanza. La media gol subiti è il fiore all’occhiello della gestione Gabriele (0,33 a partita): non una squadra più difensiva – visto quanto creato – ma una formazione che ha alzato il livello di attenzione e, soprattutto, ha imparato a giocare di insieme nella doppia fase. Linee più compatte, movimenti tra i reparti che non perdono più le distanze. Solidità necessaria vista la facilità con cui, nella prima parte di stagione, i giallorossi subivano al primo affondo avversario. Premio al lavoro di Gabriele, bravo nel comprendere e analizzare quali problemi andare a risolvere. Non coperta corta – dicevamo – perché l’incisività offensiva non è calata a causa di una squadra più accorta. In avanti, infatti, è diminuita la continuità e la facilità nella finalizzazione pura (da non confondere con quanto creato e prodotto), nonostante i giallorossi restino uno dei migliori attacchi del Girone I.
NUOVA LINFA – Attacco e difesa diventano facce della stessa medaglia, quella di una squadra diventata credibile e continua. Il terzo posto è, adesso, giusto premio col mese in arrivo che porrà i giallorossi di Gabriele dinanzi agli esami della maturità definitiva. Presto per pensare al Palermo, ma solo perché prima c’è un Biancavilla che farà comprendere quale sarà la tendenza del Football Club Messina. Per migliorare il rendimento difensivo e ri-aumentare quello offensivo, adesso, mister Gabriele può fare affidamento su una rosa dalle opzioni di spessore in ogni reparto. Solo nel reparto difensivo, infatti, avere a disposizione quattro centrali come Marchetti, Fissore, Quitadamo e Fernandez è forse un lusso; quanto basta, però, per non subire le assenze – fisiologiche – in un reparto così delicato. In avanti è saltato Aladje Gomes, ma ha trovato continuità fisica Dambros che nella prima parte di stagione era rimasto spesso ai box. In più c’è Geran: il francese non è valutabile per lo spezzone all’arrembaggio contro la Palmese, forse ancora meno per la gestione contro il Corigliano. Anche dal peso del suo impatto, però, passerà il consolidamento del Football Club Messina nelle parti altissime della classifica. Mercato ancora aperto, comunque, anche se Ferrante e Morello non sembrano interessati a ulteriori movimenti lasciando ai giovani Camara, Pini e Miele il compito – non facile – di supplire a eventuali assenze della decisiva coppia Giuffrida-Alessandro Marchetti.