Fc Messina-Acireale, questione di DNA

Pubblicato il 17 Maggio 2021 in Primo Piano

Non sapersi smentire, non sapere andare oltre i propri limiti. Il Football Club Messina impatta con l’Acireale, per la seconda settimana non sfrutta il pari della capolista e conferma la sensazione di essere di fronte a un’eterna incompiuta.

ILLUSIONE – Bruttissimo, forse per la prima vera volta sotto la gestione di Massimo Costantino (voto 5). Il Football Club parte male, finisce peggio, con in mezzo un paio di sprazzi più legati ai singoli che altro. Tatticamente stravince De Sanzo, tecnicamente e per volontà dominano Russo e compagni. Sempre in ritardo, sempre saltati e costretti a rincorrere i giallorossi. Il rombo non funziona, forse è anche il modulo sbagliato perché manca ampiezza e il gioco si incanala nel caos centrale, dovuto anche dal 3-5-2 compatto dei granata. Arena lo capisce e cerca di attaccare la corsia, sbaglia sempre l’ultima scelta e non incide. Prova a palleggiare il Football Club, nel frattempo Marone viene salvato due volte dalla traversa quando Russo e De Felice colpiscono con spettacolari acrobazie. Gioca male e crea ancora meno la squadra di Costantino, il calcio resta un sport spietato e Carbonaro, allora, buca Ruggiero. Azione – anche in questo caso – con poco costrutto e molta casualità, come l’ultimo rimpallo che concede al numero 7 di controllare e calciare. Un vantaggio pesantissimo, in un primo tempo inguardabile dal punto di vista calcistico, ma – per una volta – spietato.

PARI LARGO – Dura tutto troppo poco. A inizio ripresa il ritornello è lo stesso: il Football Club balla dietro – complice anche l’uscita di Marchetti e la giornata di Da Silva -, non arriva mai sullo scorrimento acese e dorme in occasione del pari. La facilità e libertà concessa a Russo è drammatica, la divisione dell’area di Cangemi e Da Silva non è da meno. Il giovane terzino – il migliore in campo fino a quel momento – non percepisce il pericolo De Felice, ma in area il giocatore più pericoloso è il più vicino. Da Silva fa peggio: guarda troppo la palla, ne viene attratto e gioca a zona. Prova ad attaccare il pallone, lo sguardo su De Felice è sfuggevole. Fuori tempo, buco e per il numero 11 granata è troppo facile impattare. Meritato, anzi di più. Perché l’Acireale aveva creato e colpito, guidata da un Russo che conquista per personalità e tecnica. Proprio lui crea scompiglio e sfiora il raddoppio, col Football Club ancora impegnato a rincorrere palloni su cui non arriva. O arriva tardi, come quello che costa il doppio giallo ad Agnelli. Forse il meno grave della serie di falli commessi dall’ex Foggia: manifesto delle difficoltà del Football Club la giornata nera di un calciatore tanto esperto come Agnelli. Colpe personali, ma soprattutto di squadra. Perché è tutto il Football Club a fallire la prova della maturità. Dopo il rosso, col paradosso tipico del Fc, la squadra di Costantino si sveglia e arremba. In una stagione, così, il finale è già scritto: batti, ribatti, traversa e palla fuori.

LA PROPRIA NATURA – Dopo Rotonda, l’Acireale. Sulla carta ossi duri, ma se vuoi vincere il campionato una gara di questo livello devi vincerla. Il Football Club Messina manca l’appuntamento, con l’amarezza che raddoppia visto il doppio pari raccolto dal Messina di Novelli nelle ultime due uscite. Una rarità, perché Aliperta e compagni non sono inclini a lasciare così tanti punti per strada. Il Football Club non è capace di approfittarne, resta a -4 e vede l’obiettivo promozione sfumare pian piano. Difficile giocarsi tutto in 5 gare, ancora di più se i tuoi avversari tornano col sorriso dalla peggiore trasferta in calendario. Nella logica del calcio, poi, sembra giusto così. Tre allenatori diversi, tanti calciatori importanti arrivati a campionato in corso e già mezzo rovinato. Mancanza di carattere nei momenti chiave, mai quella sensazione che il cambio di passo potesse essere duraturo e vincente. Il Football Club Messina è vittima dei suoi errori, con le chance che formerebbero un lunghissimo elenco di rimpianti. Il Messina, infatti, è andato forte, ma non fortissimo. Un campionato equilibrato, difficile, dove lasciare punti sembra possibile spesso. La squadra di Novelli è riuscita a limitare questo, quella di Gabriele, Rigoli e Costantino – in ordine di apparizione – è rimasta schiacciata dal suo DNA di squadra irrisolta.

Marone 6: incolpevole sul gol, salvato due volte dalla traversa, resta a galla come può.

Cangemi 6: fisicità, forza, velocità, buone letture e un pizzico di malizia. Tutto molto bene, ma fino alla rete dell’Acireale. Manca la diagonale su De Felice perché l’uomo più pericoloso è quello più vicino, ma la vera colpa non è sua.

Marchetti sv: gioca troppo poco. (dal 21′ p.t. Fissore 6: aumenta il tasso di fisicità e fa sentire il suo peso)

Da Silva 5: buca clamorosamente il cross di Russo e concede a De Felice la rete del pari. Cangemi non fa la diagonale? Nì, perché in area di rigore si guardano uomo e palla, lui non lo fa andando ad attaccare un pallone su cui non può mai arrivare. Errore da matita blu.

Ricossa 5,5: si impegna, ma non è mai un fattore.

Palma 5,5: becca un giallo troppo presto, condizionato nella partita di sacrificio che gli si cuce addosso. (dal 18′ s.t. Coria 5,5: entra con voglia, si vede pochino e poi si divora il possibile vantaggio)

Lodi 5,5: meno incisivo del solito, soffre tantissimo l’arrembante dinamismo avversario.

Agnelli 5,5: troppe volte è in ritardo, deve rincorrere troppo spesso e i due gialli parlano per lui.

Arena 6: volenteroso, ma spesso manca l’ultima scelta giusta.

Piccioni 5,5: poco poco, troppo se giochi la partita decisiva. (dal 22′ s.t. Bevis 5,5: non incide, poi non è neanche fortunato quando spara senza guardare nel mischione dell’ultimo istante)

Carbonaro 6,5: un guizzo, un lampo, quello che vale un vantaggio che fa sperare. Forse fa pochino anche lui, ma la palla nella rete porta la sua firma. (dal 22′ s.t. Caballero 5,5: testata potente sulla traversa, peccato per lui. Si vede solo in quell’occasione)

ACIREALE Ruggiero 5,5; De Pace 6, Viscomi 6, Strumbo 5; Tumminelli 6 (dal 48′ s.t. Celentano sv), De Souza 5,5 (dal 39′ s.t. Buffa sv), Cozza 6, Savanarola 6, La Vardera 5,5; De Felice 6,5, Russo 7. All. De Sanzo 6,5.

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