Fc Messina, la forza di volontà è un muscolo da allenare
Pubblicato il 13 Febbraio 2020 in Primo Piano
Ripartenza veloce quella contro il Nola, dimenticata la caduta di Palermo con vista su un mese complicato da avversari e pressione. Per il Football Club Messina arriva il momento di entrare nel vivo, un terzo posto da rafforzare e un sogno secondo posto per non far calare l’attenzione.
IL CALENDARIO – Il tempo scorre, come scorre un campionato che sembra dire sempre più la verità sulle forze in campo. L’allungo del Palermo ha chiarito il livello della squadra di Pergolizzi – che viaggia con 2 punti di vantaggio rispetto all’imprendibile Bari dell’anno scorso -, col Savoia che prova a restare in scia almeno fino allo scontro diretto del Giraud. Il Football Club Messina – classifica alla mano – dovrebbe, per logica, guardarsi più alle spalle che puntare in alto. Nel calcio – come nella vita -, però, bisogna sempre fissare obiettivi in alto per non rimanere affossati indietro. Il cammino dei giallorossi – da Giugliano fino a Roccella – non è tra quelli che possono far sorridere. Prossimo mese, sicuramente, decisivo con sfide sui campi di Giugliano e Acireale alternate dalle gare con Savoia e Acr Messina al San Filippo. Inutile far tabelle, perché resta probabile come ogni risultato influenzerà la prestazione successiva. La classica “partita per partita” per un Football Club Messina che, però, non dovrà sottovalutare l’ultima parte di torneo: pensare, infatti, che dopo la stracittadina la strada sia in discesa sarebbe errore madornale. Vero che le forze in campo contro avversari come Castrovillari, Marina di Ragusa o Roccella possano pendere dalla parte della squadra di Gabriele; verissimo, anche, che affrontare squadre alla disperata ricerca di punti salvezza equivalga – come difficoltà – alle sfide contro le prime della classe. Tra un Licata (esempio, gialloblù già affrontati due volte) e un Marsala in piena lotta per evitare i playout – grande banalità ma da sottolineare – è sempre più difficile giocare contro i secondi, ben motivati, avversari.
IL MERCATO INTERNO – Non un finale di stagione da facile rilassamento, quindi, per un Fc Messina che contro il Nola ha mostrato un paio di punti di forza assenti in stagione. Il rientro di Melillo è stato travolgente, non tanto per un paio di finte – comunque strepitose – ma per la consapevolezza che l’argentino sia pienamente recuperato e pronto per dare il suo contributo. Due fratture (mandibola e piede) in stagione non sono – statisticamente – cosa solita per un calciatore, reagire e farsi trovare pronto per l’ultima parte di torneo, però, segnano il livello di professionalità di un ragazzo che non ha voluto mollare. Interessante mister Gabriele nel commentare il rientro, facendo capire che le modifiche tattiche non sono all’orizzonte per una squadra che ha fatto della libertà armonizzata all’ordine tattico il suo punto di forza. Resta pacifico, comunque, che il ritorno del numero 10 dia una forza tecnica maggiore a una squadra che si alternerà tra avversari che daranno spazio per giocare, a sfide contro muri da scalfire con pazienza e capacità. Non si vive di solo attacco, e infatti la nota più lieta della gara contro il Nola è la forza mostrata da Quitadamo e Fissore. La difesa orfana di Domenico Marchetti non ha sofferto, ma soprattutto ha fatto vedere una coppia di totale affidamento e tra le più convincenti – per prestazioni – dell’intero girone. Quando una squadra – e per il Fc Messina è ormai realtà – può contare su una profondità di rosa tale e di tale equilibrio di livello, allora la stagione parte già un passo avanti. E difficilmente finirà male, o malissimo.
SQUADRA ISOLATA – La vera vittoria in casa Football Club, però, è quella di aver tenuto la rosa lontana da polemiche, dissidi e casini che avrebbero potuto minare la serenità dell’ambiente. Non sempre semplicissimo, infatti, per una squadra restare lontana dalle chiacchiere che riguardano la propria società. Ovvio che non saranno le chiacchiere sui led o sull’acqua fredda a far rendere bene o male il Fc Messina, ma il clima attorno a Giuffrida e compagni è quasi sempre di polemica pronta a esplodere. Il campo, invece, ha sempre regalato sorrisi dall’avvento di Gabriele in poi, una forza e capacità di isolarsi che ha aiutato anche la società a consolidarsi nel panorama del Girone. Se Arena e compagnia, infatti, giocano battaglie gestionali e politiche; dalla parte del campo sembra regnare tranquillità e disinteresse verso tutto quello che non concerne il pallone rotolante. Non banale, e sicuramente un merito per una rosa che gli addetti ai lavori devono essere bravi a giudicare scindendo il valore dalle mire presidenziali. Numeri alla mano, infatti, il Football Club Messina è davvero lontanissimo dal primo posto e dal Palermo (che paura non sembra averne mai mostrata), con buona pace di Rocco Arena che resta a -15 dai rosanero. Si potrà sempre imputare larga parte del distacco a Massimo Costantino, ma il fallimento di un allenatore fa parte delle incognite della stagione oltre che degli errori di una società. Dimenticate, però, le mire presidenziali – dicevamo e ripetiamo – è innegabile come il Football Club Messina sia assolutamente in linea con quello che la rosa costruita avrebbe dovuto e potuto produrre in punti in classifica. Forse 4-5 punti (nella media tra il poco fatto da Costantino e il tantissimo di Gabriele) mancano, ma un posto sul podio è premio corretto per una squadra che, oltre a vincere, adesso convince.
*foto tratta dalla pagina Facebook ufficiale del Football Club Messina