Il più brutto Football Club Messina della gestione Gabriele, quanto basta – e non è poco – per ribaltare un buon Marina di Ragusa e firmare la quarta vittoria consecutiva. I successi di Licata e Troina tengono i giallorossi fuori dalla zona playoff. L’inerzia, però, è tutta dalla parte di Giuffrida e compagni.
NON TUTTI GLI UNDER SONO GRANDI – Per la prima volta in stagione, il Football Club Messina, trova la forza di vincere una partita dopo essere passato in svantaggio. In precedenza – al massimo – era arrivato un pari contro l’Acireale. Conta un avversario alla portata, di più una ritrovata fiducia e convinzione. L’avvento di Ernesto Gabriele (voto 5,5) ha fatto rima con sole vittorie: una quaterna con 10 reti realizzate e solo una subita. Purtroppo, sull’argomento, va aperta la parentesi che condanna Jacopo Aiello per l’ennesima volta. La punizione di Puglisi era insidiosa ma parabile, il resto della partita giocato in apnea segna il futuro passaggio di consegne col neo arrivato Marone. In generale la prestazione è meno brillante, o quantomeno non dominante come spesso accaduto. Quando sale in cattedra Carbonaro continua a fare la differenza, anche se i veri trascinatori sono Alessandro Marchetti e Giuffrida capaci di spezzare e cucire. L’assenza di Correnti pesa più di quanto si pensi, soprattutto perché Pini calca parti di campo non sue e Camara mette in scena un’accozzaglia di errori tattici. Sono ragazzi e cresceranno, ma il mercato potrebbe incidere in un reparto – quello degli esterni – diventato fondamentale dopo il cambio modulo. Dal bocciare il ’99 Aiello e i 2001 Pini e Camara, al promuovere l’ennesima prestazione matura e incisiva di Casella (il migliore in campo) e del solito Brunetti. L’equilibrio nelle prestazioni degli under fa la differenza per ogni squadra.
CATTIVA GESTIONE – Il primo tempo ha regalato le note per i tabellini: Puglisi seguito da Carbonaro e Coria; la ripresa ha mostrato alcuni limiti nella gestione della sfida che dovranno far riflettere il tecnico. Il primo riguarda proprio le scelte di un Gabriele, forse, troppo frettoloso nel alzare il muro in mediana. La sostituzione di Coria arriva col risultato in bilico: lecito non concedere novanta minuti all’argentino – che pare in calo -, meno logico scegliere un mediano con pochi minuti in stagione come Miele in una partita ancora tirata. Dambros resta a guardare per troppo tempo: soprattutto quando Carbonaro si fa cacciare – senza senso -, per lunghi attimi il Football Club resta senza riferimenti e graziato da un Marina sterile. L’assenza di Correnti è difficilmente gestibile, ma Pini non è un esterno e Camara va corretto per irruenza e senso della posizione. In campo e in panchina manca un pizzico di lucidità, quella che avrebbe reso una sfida largamente alla portata molto meno difficile.
IL LATO BELLO – Rocco Arena rilancia la corsa al primo posto, forse spinto dalla caduta del Palermo e forse per quel pizzico di eccesso che lo contraddistingue. Può farlo grazie a 12 punti consecutivi figli della sua voglia di cambiare guida tecnica: Ernesto Gabriele incassa la quarta vittoria, scala la classifica e mostra una squadra – al netto delle assenze – con gli uomini giusti al posto giusto. Proprio la tattica e le assenze devono essere al centro del mercato: società al lavoro su difesa e attacco, anche se le corsie sembrano anelare alternative valide e all’altezza dei titolari. Il tempo degli esperimenti tecnico-tattici ha scavato il solco dalla prima, lo stesso che la semplice applicazione di Gabriele prova a colmare.
Aiello 4: la punizione di Puglisi è telefonata, lenta e neanche angolatissima. Resta fermo sulla gambe, perde il tempo e ne risente per tutta la gara in cui trasmette insicurezza.
Casella 6,5: un martello sulla corsia, quando difende è cattivo al punto giusto. Tenace quando recupera la palla che farà nascere il pareggio di Carbonaro.
Marchetti D. 6: Cobelli e Mistretta fanno il solletico, non manca qualche errorino in fase di impostazione.
Quitadamo 5,5: gli manca un po’ di ritmo partita, inizia troppo legato e recupera solo per la poca incisività avversaria.
Brunetti 6: ordinato e puntuale, sempre più una garanzia per Gabriele.
Bevis 6,5: firma l’assist del pari, poi corre e lotta finché può. Dopo l’espulsione di Carbonaro è bravo nel far respirare la squadra in fase di possesso. (dal 41′ s.t. Dambros 5,5: pochi minuti nei quali si divora una rete e non è cattivo in un’altra circostanza)
Marchetti A. 6: conquista il rigore del raddoppio con mestiere, il resto è ordinaria amministrazione ma sempre lucida e utile.
Giuffrida 6,5: gestione d’esperienza della mediana, nel finale diventa valore aggiunto.
Pini 5,5: si incarta dopo un paio di errori di palleggio, la sua partita dura un tempo. (dal 1′ s.t. Camara 5: disordinato e irruente. Si becca un giallo per un intervento fin troppo ruvido, forse meritava il rosso)
Coria 6: si prende la responsabilità non banale del penalty, sembra in calo fisico e per Gabriele è diventata un’abitudine sostituirlo. (dal 15′ s.t. Miele 5: troppa confusione, incide in negativo)
Carbonaro 5: la pagella più difficile. Il rosso per qualche parolina di troppo rivolta all’arbitro è un’ingenuità troppo grave. Segna un gol pazzesco per lucidità e tecnica, ma il suo 2019 potrebbe essere finito.
MARINA DI RAGUSA Pellegrino 6; Iannò 5,5 (dal 18′ s.t. Pietrangeli 5,5), Mancuso 6 (dal 28′ s.t. Rizzo sv), Puglisi 6,5, Giuliano 6,5; Puzzo 5 (dal 23′ s.t. Di Bari 4), Calivà 5,5, Mauro 5,5, Bonfiglio 6; Mistretta 5,5, Cobelli 5 (dal 19′ s.t. Baldeh 5). All. Utro 5,5
*foto tratta dalla pagina Facebook ufficiale del Football Club Messina