Occasione da non fallire. Troppo ghiotta la chance di ospitare il fanalino di coda nel giorno di un paio di scontri diretti in zona playoff: per il Football Club Messina arriva una di quelle sfide impossibili da sbagliare, fallire sarebbe inaccettabile.
RISPETTO – Il primo ingrediente per non cedere il passo resta non sottostimare nessun avversario. Il cammino generale dei giallorossi ha vissuto di alcuni bassi inaspettati, un male curato dal pragmatismo di Ernesto Gabriele che ha ridotto le cose da fare ai propri calciatori liberandoli della necessità creativa rendendoli, finalmente, concreti. Marina di Ragusa e Roccella esempi viventi di sfide trappola saltate a pie pari: reazione e capacità di soffrire anche quando si è superiori – almeno sulla carta -, due vittorie che hanno chiarito che nella testa del gruppo si sono superate le resistenze che una squadra di vertice non può permettersi. Bravo Gabriele a insistere sulla via della sostanza, importante l’aver trovato una base forte su cui poggiare la crescita di under e calciatori in cerca di condizione fisica. La squalifica di Domenico Marchetti tira fuori un leader dalla sfida, apre però alla possibilità per Quitadamo e Fissore di mostrare una crescita totale; da contrastare, anche, alla voglia scalpitante di Fernandez.
AFFRETTARE I TEMPI – Non sottovalutare l’avversario resta importante, non concedergli di allungare la partita diventa, invece, fondamentale. Palmese ultima in classifica ma squadra ancora vivace: al San Filippo contro il Messina e nella doppia gara interna con Cittanovese e Acireale sono arrivate tre sconfitte simili nella dinamica con i neroverdi buoni a reggere fino allo stremo, poi la breccia aperta dagli avversari ha cambiato la partita in maniera irrisolvibile per Misale e soci. Classico delle piccole in difficoltà, rischio grosso per chi scende in campo con l’obbligo della vittoria come accadrà al Fc Messina. Allungare i tempi della gara, infatti, aumenta il chiudere degli spazi e fa crescere l’ansia di volerla risolvere con una giocata. Partita da tutto o niente – come nei più classici dei disegni calcistici -, dove non ci saranno mezze misure sia nel risultato che nella prestazione generale.
LA PALMESE – La stagione dei calabresi è banalmente descritta dalla graduatoria. Nonostante tante settimane a vuoto del Corigliano, infatti, la formazione di Iannì non è mai riuscita a sognare qualcosa di diverso dell’ultimo posto. La rivoluzione è arrivata a dicembre con il cambio societario e una squadra tutta nuova, il campo non ha però dato soddisfazioni se non per il pareggio strappato al Giugliano. Squadra giovanissima migliorata dalla presenza di un paio di calciatori dalla buona esperienza per aumentare le speranze di uscita dalla retrocessione diretta. Gli 8 punti in classifica dicono tutto, forse più di qualsiasi analisi su prestazioni e valori.
GLI UNDICI – Prima convocazione per il francese Geran, out Melillo e lo squalificato Domenico Marchetti. L’unica novità, quindi, arriverà in mezzo alla difesa dove Fissore farà coppia con Quitadamo, meno probabile l’impiego di Fernandez che potrebbe trovare un assaggio di Italia a gara in corso. Partita che il Football Club Messina ha l’obbligo di vincere: nulla, infatti, potrebbe giustificare l’aver sprecato il turno interno contro l’ultima in classifica nella giornata perfetta per rientrare in zona playoff. A Gabriele e squadra l’ardua sentenza su loro stessi.
FC MESSINA (4-4-1-1) Marone; Casella, Quitadamo, Fissore, Brunetti; Bevis, Marchetti, Giuffrida, Correnti; Coria; Carbonaro. All. Gabriele
PALMESE (4-2-3-1) Cannizzaro; Germanò, Maesano, Misale, Carrozza; Condemi, Villa; Verdirosi, Giorgiò, Bonadio; Tiboni. All. Iannì