Costantino alla vigilia aveva spiegato che l’eccesso di entusiasmo non è mai controproducente. Ma aveva anche aggiunto che le partite si perdono quando non dai il 100% con il fisico e con la mente. Contro chiunque, aveva specificato.
Bene, forse è per questo secondo aspetto, l’approccio mentale appunto, che il Fc Messina torna con i piedi per terra e incontra la prima “scoppola” stagionale. Che arriva da una squadra che ha spirito e capacità organizzativa. Sempre pericolosa nelle ripartenze, sempre compatta nell’alzare il muro. Su cui si sbriciola la squadra di Costantino.
DIFESA COME IL BURRO – La cui unica incertezza, alla vigilia, era la casella di esterno alto di destra. Costantino la risolve puntando su Kilian Bevis, che torna titolare nel tridente offensivo completato da Aldje Gomes e Carbonaro. Per il resto è un copia-incolla dello scacchiere titolare che ha steso la Palmese: 3/4 degli under nel pacchetto arretrato (Aiello in porta, Casella e Brunetti sulle fasce), con Domenico Marchetti e Fissore centrali. In mezzo, con il play Giuffrida e Alessandro Marchetti, l’altro “baby”, Correnti. Che al primo guizzo di Carbonaro, prova a capitalizzare al meglio l’assist del 7 giallorosso, sfiorando il palo con un tiro incrociato. La prima occasione, a dire il vero, era arrivata su calcio d’angolo, quando Domenico Marchetti si vede neutralizzare l’incornata da La Cagnina. La partita sembra avere una direzione chiara, ma il gol è degli ospiti: Bettini, ex Messina (come i compagni Zappalà e Catalano), serve Talamo, che insacca con la complicità di Aiello, non impeccabile nella lettura della traiettoria. È sempre il 24 Correnti a innescare azioni potenzialmente interessanti: anche quando costringe il portiere ospite a smanacciare in corner per sventare un tiro-cross al veleno. La trama nel suo complesso è questa: il Fc Messina fa la partita, a tratti anche azionando le leve di un gioco piacevole. Il Corigliano si muove ad elastico: si contrae con linee compatte e ad ogni occasione prende campo, allargando le pedine in campo in lungo e largo. Attesa e contropiede, insomma, che crea non pochi patemi ai giallorossi. Anzi: arriva il k.o. Ed è proprio l’ex Messina Catalano a metterci la firma, sfruttando l’indecisione di una difesa imbarazzante, che lascia il 10 ospite libero di stoppare spalle alla porta, girarsi e sferrare il colpo letale. La banda di Costantino è frastornata. Bevis perde l’ennesima palla e innesca la ripartenza dei calabresi: Cosenza sgancia un destro potente ma leggermente impreciso, che sfiora il palo. La testa dei padroni di casa è già negli spogliatoi. Perché per riprenderla, questa sfida, non ci sono le condizioni mentali. La squadra accusa per la prima volta nel torneo una condizione nuova: essere costretta ad inseguire, quindi a reagire.
ANCORA GOMES, MA È TARDI – L’ansia da recupero è tutta nella testa di Costantino. Che la prima carta del mazzo se la gioca al rientro dagli spogliatoi: Dambros per Bevis, irriconoscibile rispetto alle prime due uscite. Ma le occasioni, quelle vere, sono ancora per gli ospiti: Aiello respinge in sequenza due colpi di testa rispettivamente di Cosenza e Talamo. Il portiere giallorosso, al di là di tutto, è un vero tallone d’Achille per i suoi: troppo insicuro nella lettura delle traiettorie, al punto che anche le situazioni più tranquille si trasformano in patemi. Però ad incentivare la voglia di rivalsa del Fc ci pensa direttamente il Corigliano, o meglio il mediano Corso, che si fa cacciare anzitempo dopo aver rimediato il secondo giallo a metà ripresa. Ma la storia si ripete, nonostante tutto: il Corigliano sfiora il tris con il subentrato Cocimano (altro ex giallorosso), che sfiora il palo. Nel senso di marcia opposto non c’è davvero nulla di buono da estrapolare. Il Fc Messina può solo affidarsi ad un fraseggio orizzontale, che non serve a nulla. Poi, quando decide di perseguire linee verticali, il muro calabrese, seppur in inferiorità numerica, regge eccome. Fino al gol di Gomes (il quarto in due apparizioni), che di testa corregge in rete il cross di Quitadamo. E poi fino al triplice fischio. Un allarme, un avviso ai naviganti: questo campionato non ammette distrazioni. Né voli pindarici.
FC MESSINA 1
CORIGLIANO 2
MARCATORI Talamo (C) al 12′, Catalano (C) al 36′ p.t; Gomes (FCM) al 46′ s.t.
FC MESSINA (4-3-3) Aiello; Casella (dal 31′ s.t. Carrozza), Marchetti D., Fissore, Brunetti (dal 26′ s.t. Miele); Marchetti A. (dal 36′ s.t. Quitadamo), Giuffrida, Correnti; Bevis (dal 1′ s.t. Dambros, dal 48′ s.t. Melillo), Gomes, Carbonaro. (Oliva, Puleo, Santapaola, Pini). All. Costantino
CORIGLIANO (4-3-3) La Cagnina; Infusino, Zappalà, Strumbo, Capuozzo; Cosenza, Corso, Khouaja (dal 45′ s.t. Cucinotti); Catalano (dal 28′ s.t. Cito), Talamo (dal 23′ s.t. Proto), Bettini (dal 18′ s.t. Cocimano). (D’Aquino, Mazzocchi, Gifford, Nicodemo, Braglia). All. De Sanzo
ARBITRO Zanotti di Rimini
NOTE Spettatori 750. Espulso Corso al 20′ s.t. Ammoniti Zappalà, Marchetti D., Corso, Carbonaro, Cosenza, Correnti, La Cagnina, Infusino, Proto. Corner 10-0. Recupero 1′ e 4′