Scarto minimo. Ingannevole, perché il Football Club Messina mette in piedi una prestazione di buonissima qualità e continua in fase offensiva. Manca, ancora una volta, la freddezza sotto porta. Ci pensa Palma – come all’andata – a stendere un Rende più ostico del previsto.
POCA CATTIVERIA – Punteggio striminzito e arrivato nella seconda parte di gara. Riassunta così – la prestazione del Football Club di Massimo Costantino (voto 6,5) – sembrerebbe di quelle deludenti. Come sempre nel calcio, però, c’è molto altro dietro al risultato. L’andazzo diventa chiaro sin dal calcio di inizio – anche se al Rende andrà reso il merito di aver provato qualche ripartenza pungente -, col Football Club che tiene i ritmi alti e prova a passare subito. Il gioco è di qualità, volutamente palleggiato e dettato da un sistema di scambi e attacco degli spazi prestabilito. Finisce presto la gara di Garetto – e per un ragazzo giovanissimo si spera sempre non sia nulla di grave -, entra Arena con Costantino che gli cuce addosso un ruolo da mezzala che stupisce. L’ex Acireale non delude, anzi, diventa il migliore in campo per continuità e voglia di fare. Attacca e difende, ma quando attacca fa vedere le cose migliori facendo impazzire gli avversari. Dal suo piede nascono un paio di buone occasioni, fino a quella ghiotta che Caballero mastica e spreca. L’argentino sbaglia ancora, ma gioca una gara in cui riesce sempre a essere pericolo costante nel gioco aereo. Un po’ di imprecisione grazia Quintiero, non risolve il black out del numero 27 che, poi, si fa male e sembra in maniera importante. Un guaio muscolare, che lancia Piccioni e mostra un Football Club diverso nella ripresa. Quello del primo tempo, comunque, crea tanto e meriterebbe il vantaggio, sfiorato anche grazie a un Lodi in costante fase creativa.
LA QUALITÀ – L’ingresso di Piccioni cambia lo stile del Fc Messina che limita i palloni alti e palleggia con, ancora, maggior frequenza. Il Rende si difende schiacciandosi e la profondità non può essere ricercata, entra in scena la pazienza per Lodi e compagni e il tempo diventa galantuomo. Prima della rete di Palma non manca qualche occasione sprecata o, peggio, che mostra la classica poca cattiveria sotto porta. Poi, il gol del numero 8 che arriva dopo un’azione spettacolare che vede protagonisti quattro giocatori: Coria per Lodi, di prima per Carbonaro che la difende e imbuca coi tempi giusti per Palma, freddo freddissimo davanti alla porta che si spalanca di fronte al suo destro. Quinta rete stagionale per l’ex Turris: giocatore che parla poco e porta tanta sostanza, non solo in termini di gol ma in prestazioni di grande continuità e concretezza pura. Ancora una volta tra i migliori, dove torna Carbonaro: non c’è la ricerca a tutti i costi della rete, allora c’è sostanza e voglia di essere sempre utile. Profondità, passaggi dettati, sacrificio nella fase di non possesso e poi l’assist più un meraviglioso destro di prima intenzione – col pallone accomodato dal tocco di Piccioni – che si infrange sul palo e gli nega un grandissimo gol. Detto dei singoli, il finale mostra una sofferenza superficiale imprevista, forse la classica paura di vincere quando non hai altri risultati. Pericoli pochi, quasi sfiorati con Marone che deve bloccare una punizione e poco più. Vittoria meritata, anche se di misura, arrivata con pazienza, con tecnica e con una voglia di giocare instillata da un Costantino che ci mette sempre lo zampino, vedi la mossa di Arena interno di centrocampo. Classifica che si accorcia, grazie al pari tra Gelbison e Messina, così il Football Club torna in scia del primato: giovedì si torna in campo, impegno a Marina di Ragusa e chi rincorre non può sbagliare mai.
Marone 6: quando viene chiamato in causa non ha bisogno di miracoli, bravo a rimanere sempre attento.
Aita 6: poche sbavature in difesa, meno presente in fase di spinta. Esce per un problema fisico. (dal 30′ s.t. Bianco 5,5: ancora poco concreto)
Marchetti 5,5: una grossa incertezza che lancia Gozzerini verso la porta di Marone, poi gestisce con esperienza.
Fissore 6: dalle sue parti si fatica a passare, si fa vedere anche in zona gol.
Ricossa 6: ordinato e mai fuori posizione, come Aita spinge con parsimonia.
Palma 6,5: sotto porta è la vera garanzia di questo Football Club. Freddissimo e bravissimo a coronare una grande azione corale, gioca una gara attenta e senza errori in costruzione.
Lodi 6,5: sempre elegante ma, soprattutto, sempre utile. Ogni tocco è per proporre e quasi mai per gestire. Sfiora il gol con una gran botta da fuori.
Garetto sv: pochi minuti, poi l’infortunio. In bocca al lupo. (dal 14′ p.t. Arena 7: grande intuizione di Costantino quella di schierarlo come mezzala, lui risponde con una prestazione spacca-partita. Salta tutti, serve i compagni che, però, sprecano)
Coria 6: meno brillante, ma le azioni pericolose passano tutte dal suo mancino. (dal 31′ s.t. Casella 6: entra quando c’è da soffrire, bravo a farlo)
Caballero 5,5: spreca una grandissima chance creata da Arena, impreciso in un paio di occasioni aeree. (dal 47′ p.t. Piccioni 6: buon impatto tecnico, gioca sempre per la squadra. Nella ripresa ha una buona occasione, avrebbe potuto fare meglio)
Carbonaro 7: nelle giornate in cui non cerca, ossessivamente, il gol fa vedere le cose migliori. Sempre a servizio dei compagni, bravissimo a non dare punti di riferimento. Serve l’assist a Palma, il palo gli nega una splendida rete. (dal 41′ s.t. Da Silva 5,5: entra per alzare il muro, si becca un giallo dopo essere stato saltato a metà campo)
RENDE Quintiero 6,5; Lo Cascio 5,5 (dal 26′ s.t. Alassani sv), Sgambati 5,5, Orientale 6, Piscopo 5,5, Cipolla 6 (dal 14′ s.t. Brugnano 5,5); Garritano 5,5 (dal 19′ s.t. Ferraro 5,5), Palermo 6, Ferchichi 5,5; Abbey 5,5 (dal 34′ s.t. Mosciaro sv), Gozzerini 6 (dal 16′ s.t. Boito 5,5). All. Napoli 5,5.
fonte foto: Football Club Messina – ph. Familiari
