Fc Messina-Santa Maria, basta un poco di zucchero e la pillola va giù
Pubblicato il 8 Marzo 2021 in Primo Piano
Il risultato, prima di tutto. Il rigore di Lodi basta e avanza a un Football Club Messina che crea molto meno rispetto alle ultime uscite e si riscopre solido, concreto e capace di soddisfarsi con lo scarto minimo.
SOFFOCATI – L’avversario conta, sempre. Pesare le prestazioni come se in campo ci fosse una sola squadra, allora, resta l’errore più marchiano che si possa commettere. Il Santa Maria che arriva al San Filippo è incerottato, orfano di mezza difesa ma pur sempre squadra di ottima qualità. Mister Esposito sceglie, però, una gara difensiva, quasi rinunciataria e che spreca l’enorme qualità offensiva rappresentata dai vari Maggio, Capozzoli e Tandara. Il Football Club di Massimo Costantino (voto 6) – costretto a far la partita – si perde presto in un batti muro contro la difesa campana. Piace il pressing alto, che rimane, però, sterile mezzo per una squadra incapace di trovare lo spazio pulito per calciare in porta. Agnelli e Bevis fanno il solletico, la tendenza diventa chiara e – immediatamente – si intuisce che il match diventerà episodico. Santa Maria con la difesa a 5, schiacciato e che lascia giocare il Football Club fino agli ultimi 20 metri. Poi densità, scontro e dalla confusione non viene mai niente di buono. Bevis non ripaga la fiducia di Costantino, con un primo tempo fumoso e sprecone: troppi tocchi, poca lucidità e Ricossa che gli corre in sovrapposizione ma sempre a vuoto. Testa bassa e il Santa Maria capisce che lo sfogo su Bevis sarà facilmente leggibile. Dall’altra parte Bianco pesa pochino, si limita al compitino e Caballero resta isolato in questo deserto offensivo. Alle loro spalle la parte migliore: Lodi immagina linee di passaggio con Agnelli e Palma che accompagnano la manovra con maggiore continuità rispetto al passato, regalando anche una prestazione di alto profilo nella doppia fase. Soprattutto Palma, poi, risulta il migliore in campo per la continuità in una gara impastata e livellata verso il ritmo lento.
GESTIRE – Poi c’è l’episodio. Un rigore, netto e figlio dell’ennesima grande lettura di Lodi: imbucata per Bevis – traslocato a destra -, trattenuta più ingenua che utile e dischetto giusto. Dopo? Il nulla, più totale. Il Santa Maria si sveglia solo una volta: Maggio spreca una bella giocata dei compagni, con Marone che tira un sospiro di sollievo dopo aver totalmente sbagliato i tempi di uscita. Troppo poco, il match non racconta davvero niente e il Football Club entra in modalità gestione: squadra corta, cattiva agonisticamente e impossibile da scalfire. Le assenze in avanti – Carbonaro e Piccioni – pesano, con l’attacco che torna protagonista solo quando – finalmente – viene concesso spazio ad Alessandro Arena. L’ex Acireale si accende una volta, in maniera travolgente ma il suo lavoro è sprecato dalla giornataccia di Caballero. Una fiammata, in un momento di totale gestione senza lo straccio di ripartenze o voglia di raddoppiare per chiudere la sfida. Il Football Club indossa il suo abito migliore, quello difensivo: brilla Casella, tornato titolare, che non sbaglia nulla e fa comprendere quanto alto sia il potenziale del pacchetto arretrato con tutti i “titolari” in campo. Basta un rigore, in una gara che non ha molto da raccontare, ma che dice – ancora una volta – che questo Football Club sa come restare in alto. Vittoria pesante, contro un avversario che decide di non giocare e non far giocare – anche per le tante assenze -, con la qualità che viene fuori quando serve e una classifica che attende i recuperi. Domenica c’è il Licata: primo dei due asterischi da cancellare, chance per iniziare a trasformare il virtuale in reale.
Marone 5,5: quasi mai chiamato in causa, nell’unica occasione in cui il Santa Maria si presenta in area pare in ritardo.
Casella 7: dalla sua parte non si passa. Non perde un contrasto, preciso in chiusura e quando appoggia lo fa sempre in maniera utile.
Marchetti D. 6,5: vince il duello con Maggio, bravo a tenere la linea alta.
Da Silva 6,5: forse solo una piccola sbavatura che costringe Agnelli a spendere un giallo. Per il resto gioca una partita perfetta in chiusura e lucida in fase di impostazione.
Ricossa 6: soffre poco un cliente scomodo come Capozzoli, servito poco e male quando si sovrappone.
Palma 7: il migliore in campo. Riesce a essere ovunque e sempre in maniera produttiva. Cattivo in fase di non possesso, elegante nel tocco. Ammonito, salterà il Licata. (dal 37′ s.t. Marchetti A. sv)
Lodi 6,5: dal suo piede nasce l’azione che porta al penalty, con lo stesso piede fulmina Grieco. Prestazione complicata dal grande traffico in mezzo al campo. (dal 46′ s.t. Fissore sv)
Agnelli 6: rientro solido dopo i problemi muscolari. Sfiora un gol, spende un giallo, lotta ed esce stanco. (dal 21′ s.t. Giuffrida 6: la grinta necessaria al momento giusto)
Bianco 5,5: resta nella comfort zone e non riesce a fare più del semplice compitino.
Caballero 5: meno incisivo, meno presente e quando Arena lo mette davanti alla porta non è freddo come al solito.
Bevis 5,5: si procura il rigore decisivo, resta la cosa migliore in una partita estremamente fumosa. (dal 30′ s.t. Arena 6: gli basta un quarto d’ora per fare più di tutti i suoi compagni di reparto. Serpentina per saltare tutta la difesa avversaria, poi Caballero spreca)
SANTA MARIA Grieco 6,5; Coulibaly 6,5, Romanelli 6,5, De Gregorio 5,5; Bozzaotre 5 (dal 27′ s.t. Foufoue 5), Maio 5,5, Simonetti 5,5 (dal 33′ s.t. Romano sv), Konios 5 (dal 44′ s.t. Strumbo sv); Capozzoli 5,5 (dal 44′ s.t. Tompte sv), Maggio 5, Tandara 5 (dal 19′ s.t. Ragosta 5). All. Esposito 5.
*fonte foto: Football Club Messina – ph. Familiari