Fc Messina: se non cambiasse mai nulla, non ci sarebbero le farfalle
Pubblicato il 5 Ottobre 2020 in Primo Piano
Caduta rovinosa. Non nel passivo e – più che probabilmente – neanche nella prestazione generale. Il Football Club Messina, che cade a Trapani contro il Dattilo, paga una scarsa confidenza in zona gol. Il calcio – spietato – presenta il conto dopo l’episodica vittoria contro il San Luca.
DI EPISODIO FERISCI, DI EPISODIO PERISCI – La punizione di Sekkoum non rientra tra le perle che questa campionato regalerà. Il calcio piazzato dell’ex Marsala è favorito dall’incertezza di Marone, quasi una primizia che spiega come gli equilibri sottili di questo torneo possano essere spezzati da variabili non considerate. Il Dattilo non è la classica matricola inesperta, dall’altro canto non si può neanche ammantare i trapanesi di una forza che, in realtà, non hanno dimostrato nonostante il successo. Tipica trasferta di categoria, insomma, dove per sfangarla c’è bisogno di non sbagliare nulla e colpire al momento giusto. Il Football Club Messina fa il contrario, trovando anche una giornata arbitrale che non aiuta: Balistreri viene fermato dall’assistente, anche se dalle immagini tv l’offside non pare così evidente. Come, invece, è il calcione che Sekkoum – che tira con più forza in questo caso che in occasione della punizione vincente – rifila a Casella. Indubbia la non volontà del mediano trapanese di calciare Casella, come ovvio che il contatto valga un penalty. Episodi. Inutile, davvero inutile, stare a fare la conta sulle questioni arbitrali – che diventano un dovere di cronaca en passant -, perché questo Fc Messina si trova già a rincorrere. Non nei punti, perché due giornate non dicono nulla, ma per l’aver tradito le attese in un inizio di campionato deludente nel gioco e nella dimostrazione di forza.
CAMBIARE PER CAMBIARE – La settimana scorsa avevamo posto l’interrogativo sull’esigenza di un nuovo attaccante da aggiungere in rosa. Un po’ provocazione, un po’ analisi della realtà: perché il roster del Football Club presenta un numero imponente di uomini offensivi, già limitati nel loro scendere in campo dagli obblighi under e dal loro piazzamento nello scacchiere. In fin dei conti – anche giocando con moduli e numeri -, difficilmente, il tecnico Gabriele potrebbe piazzarne più di tre in campo. Resta vivo, quindi, il concetto di qualità: Balistreri, in una rosa, ci può stare come rincalzo ma non come titolare. Se titolare, allora, va considerato Carbonaro ecco che i posti a disposizione di un’altra punta diventano limitati. Un cambio di modulo? Possibile, anche se la forza di questa squadra – a guida Gabriele – fu la semplicità di uno schieramento fatto di meno scalate e movimenti, e più classico e scolastico. Ora tutto cambia, e a dirlo è la sconfitta di Dattilo. Gara che racconta un paio di cose: se Coria non è in giornata diventa un peso, ma sostituirlo cambia radicalmente il modo di interpretare la sfida. Il 4-4-1-1 di Gabriele, poi, si poggia moltissimo sulle giocate di Coria: l’argentino è l’uomo capace di cucire i reparti e – sul movimento dei compagni – esaltarne i tempi di inserimento. Ma il Fc Messina può restare aggrappato a questo sistema? Poniamo il fatto che un attaccante arrivi – anche dopo la scadenza del mercato, pescando dagli svincolati -, e consideriamo l’acquisto un rinforzo titolare: avrebbe senso proseguire su questa linea tattica? Forse no. Però, va detto adesso, per cambiare occorre sacrificare nomi importanti.
ROMBO? – Le questioni tattiche, spesso, annoiano tifosi e lettori. Ormai di calcio diventa difficile parlare, se non ci butti dentro un complotto o un piagnisteo non sei credibile. A queste latitudini, però, continua a piacerci il gioco del calcio. Inutile precisazione a parte, il Football Club Messina deve riflettere tatticamente per comprendere come esaltare il suo mercato. Le conferme di Bevis e Dambros – col brasiliano ormai concepito più come esterno che come attaccante – dicono che il sistema di partenza non era in discussione. Con Costantino, infatti, il tentativo di Bevis come mezzala convinse fino a quando non ci si accorse che il francese faticava nei movimenti di non possesso. San Luca e Dattilo hanno detto che la sterilità offensiva – che tra l’altro avevamo denunciato in decine di articoli lo scorso anno – è un difetto di fabbrica della squadra di Gabriele. Evidente che il mercato possa regalare ancora qualcosa – sempre per quel discorso che sulla qualità il lavoro è stato insufficiente -, ma il lavoro sulle modifiche tattiche deve arrivare a prescindere. Ernesto Gabriele pare già in discussione – notizia che verrà smentita ma i social la gente li interpreta come gli pare -, una forzatura figlia della voglia del Football Club di stare in alto, con la consapevolezza che nel calcio conta sempre l’oggi e mai il ieri. Il miglior Gabriele visto fin qui resta quello lucido e freddo nella confusione del 9vs11 di Fc-Savoia, ma adesso il cambio di passo deve darlo lui. Non è compito nostro decidere il modulo o chi deve interpretarlo, a noi resta l’onere di provare ad analizzare e/o anticipare cosa potrebbe essere. Troppo facile aspettare e commentare. L’arrivo di Palma in mediana, le conferme di Coria e Carbonaro riempiono le caselle dal centrocampo in su, ai quali va aggiunta l’eventuale punta in arrivo. Giuffrida ha chiarito che la sua energia resta utile, con Marchetti alternativa di qualità. Il portiere e la difesa sommano cinque, quelli citati fanno arrivare la somma a dieci… manca solo il quarto under. Gille ha ben impressionato: il classe 2002 diventa alternativa credibile, ma in questo caso si apre il campo al maestoso gioco dell’incastro under. Ora, potremmo dirvi che se gioca X allora Y scala in mezzo e così via. Ma la questione è già abbastanza noiosa così. Basata, poi, sul fantasticare di una strategia tipo e non che vada bene a prescindere. Undici, però, li abbiamo più o meno citati: allora diventa possibile – anche senza il nuovo attaccante ma pescando tra i tanti già a disposizione -, pensare a un Fc Messina alternativo. Fatto di un Coria a ispirare una coppia centrale capace di alternare fraseggio e profondità, e – perché no – fisicità. Gli esterni? Magari qualche settimana di sacrificio a guardare.
*foto tratta dalla pagina Facebook ufficiale del Football Club Messina