Alla fine segna l’under francese. Che sino al gol, la porta non l’aveva mai vista. Tre punti cruciali, quelli raccolti oggi da un Fc Messina vittima di una crisi d’identità che prescinde dai risultati.
FANTASMI – Qui su Corner abbiamo scritto di bivio. E questo, in fondo, rappresenta la sfida odierna per Ernesto Gabriele, la cui panchina rischia di sbriciolarsi. E di sbriciolarsi a prescindere da tutto. Già, perché il match col Troina – al netto del risultato e quindi da un’eventuale vittoria – potrebbe pure non bastare per rinsaldare il rapporto tra il club e il tecnico. Che giocoforza spariglia le carte e si gioca il tutto per tutto. Cambia pedine e soprattutto modulo, Gabriele. 3-5-2: novità assoluta, per l’erede di Costantino, che boccia Barnofsky e butta dentro Quitadamo e Fissore nel reparto completato da Domenico Marchetti. Linea di centrocampo a 5, con gli under Aita e Ricossa in corsia e il trio tutta esperienza, in mezzo, disegnato con Alessandro Marchetti centrale stretto tra Palma e Giuffrida. Davanti – coppia assolutamente inedita – spicca l’esordio stagionale di Paolo Carbonaro, in tandem con l’under Mukiele. Ed è proprio il francese a non sfruttare il primo sussulto di una sfida che, per la verità, nei primi scorci offre buone dosi d’agonismo e poco altro. Perché il ritmo è contratto e continuamente spezzettato, al punto da rendere un miraggio qualsiasi pretesa di provare a trovare affondi interessanti. Le sensazioni iniziali trovano solo conferme con lo scorrere del cronometro. L’Fc Messina soffre da matti l’attivazione del suo impianto di gioco, che resta lettera morta, filosofia senza basi di realtà e di traduzione pratica sul campo. Strategie incenerite dalla buone soluzioni tattiche sperimentate dal tecnico avversario, Raciti. Che innanzitutto disinnesca sul nascere l’uomo che ha il compito di avviare la fase di primo possesso, Giuffrida, inseguito per tutto il campo dal 9 del Troina, Anastasio, che lo placca a uomo, asfissiandolo. Ci prova, ma dal piazzato, Domenico Marchetti, che impegna Aiolfi, chiamato in causa per la prima volta al tramonto del 1° round. Poco, troppo poco. La prima parte di questa gara cade come una sentenza sulla testa di Gabriele. Dopo due e sfide e mezzo è tempo di definire le cose: l’Fc Messina è la controfigura negativa della squadra vista nella scorsa stagione.
MUKIELE GHOSTBUSTER – Si rientra dagli spogliatoi. Con l’Fc Messina che prova a scuotersi, quantomeno nelle intenzioni. Mukiele occupa tutto lo spazio là in mezzo, ma l’intesa con Carbonaro non funziona, perché al francese pare mancare la confidenza con l’idea stessa di finalizzazione, anche quando palesa buone capacità di protezione della sfera. Però il calcio, e non lo si scopre certo oggi, fa a pugni con la logica. E così il gol arriva proprio da Mukiele, che risolve una mischia e in girata, spalle alla porta, beffa Aiolfi. È il sorpasso, ma Gabriele, dopo una manciata di minuti, lo toglie dal campo, Mukiele, operando una doppia sostituzione (dentro Garetto e Gille) che innesca il passaggio al 4-4-2, tradizionale marchio di fabbrica. A complicare le cose, in casa Troina, ci pensa Gallo, che rimedia il secondo giallo e lascia il manto verde anzitempo. E così il match trova, giocoforza, il suo naturale indirizzo, nonostante l’Fc Messina non riesca a sottomettere l’avversario, nonostante il vantaggio, nonostante la superiorità numerica. La banda di Gabriele non riesce a scuotere il suo gioco, punto. Recrimina, la squadra giallorossa, per un intervento, a un passo dalla linea di porta, del numero 1 Aiolfi su Carbonaro. E poi sfiora il raddoppio con l’incornata di Garetto. Ma c’è un dato: il Troina resta vivo. Vivo e potenzialmente pericoloso, perché la sensazione che il parziale possa cambiare da un momento all’altro rimane fondata. Almeno fino alla potenziale svolta, momento che arriva per l’atterramento di Felici ai danni di Ricossa: è rigore. Calcia Carbonaro, nonostante avesse chiaramente fatto capire di non sentirsela. Il resto è la logica conseguenza: il 7 giallorosso si fa ipnotizzare da Aiolfi. Così resta tutto com’è. Ergo: ci sarà da soffrire fino al triplice fischio. Che poi arriva, accolto come manna dal cielo, perché i tre punti restano in ghiaccio.
FC MESSINA 1
TROINA 0
MARCATORE Mukiele al 10′ s.t.
FC MESSINA (3-5-2) Marone; Quitadamo, Marchetti D., Fissore; Aita (dal 16′ s.t. Gille), Giuffrida, Marchetti A. (dal 22′ s.t. Casella), Palma, Ricossa; Mukiele (dal 15′ s.t. Garetto), Carbonaro. (Tocci, Barnofsky, Gaspar, Balistreri, Bevis, Ebui). All. Gabriele.
TROINA (4-3-3) Aiolfi; Berti (dal 42′ s.t. Nania), Longo, Mbaye, Ciccone (dal 42′ s.t. Escu); Cenci, Gallo, Palermo; Anastasio (dal 23′ s.t. Felici), Savasta, Aperi. (Spataro, Agate, Diara, Popolo, Santoro, Fronterre). All. Raciti.
ARBITRO Zanotti di Rimini
NOTE Espulso Gallo al 23′ s.t. Ammoniti Aita, Gallo, Palermo, Cenci, Ricossa. Corner 5-1. Recupero 3′ e 4′.