
La sfida decisiva. La trasferta del Messina in casa del Foggia rappresenta il punto cruciale della stagione giallorossa. Con una sconfitta in casa pugliese, infatti, la rincorsa playout diventerebbe ancora più complessa. Nonostante la Casertana abbia una sfida altrettanto difficile davanti a sé.
REAZIONE OBBLIGATA – Parlare solo di campo è quasi obbligatorio. Delle squallide vicende societarie possiamo farne a meno, mettendo da parte anche i rumors su nuovi presunti interessati. La linea è sempre la stessa: tutto alla luce del sole e con idee chiare sin dall’inizio. In caso contrario, ci interesserà il giusto. L’esonero di Banchieri è la vicenda extra aderente alle questioni di campo. Una separazione che, come spiegato, è stata fisiologica reazione a rapporti incrinati con parte dello spogliatoio e non più sopportati dal ds Roma. La ragione e il torto viaggiano su una linea sottile e saranno i risultati a far pendere la bilancia. E toccherà alla squadra reagire, perché quando prendi posizione in maniera netta devi poi rispondere coi fatti. Il resto sono chiacchiere che contano zero. In primis, proprio quei profili che fin qui hanno fatto poco e male. “Perché hanno giocato poco”, diranno gli avvocati, ma la realtà dice che sia De Sena che soprattutto Costantino non abbiano dato molto alla causa. Non per cattiva volontà, semplicemente non ci sono riusciti fin qui. Ci arriviamo alla formazione, prima c’è la questione classifica: il Messina ha 19 punti, Casertana a 26 e Foggia a 30. Ci potremmo mettere a fare conti complicati, ma tutto passa dal risultato degli altri. Perché? Se la Casertana dovesse perdere il Foggia sarebbe salvo anche perdendo, in caso contrario potrebbero non bastargli due pari dato che se dovesse chiudere a 32 pari con i campani sarebbe ai playout in virtù degli scontri diretti. I conti del Messina non staremmo neanche a citarli: fare punti e poi sommare. Insomma, la partita dello Zaccheria sarà di quelle in attesa. Sì, perché vero che il Messina deve vincere ma è anche vero che il Foggia non vuole perdere e magari – nonostante la contemporaneità – attende buone notizie dal Pinto dove comunque di scena ci sarà il Crotone. Calabresi che con una vittoria sarebbero terzi. Non un dettaglio. Partita complicata da vicissitudine societarie simili, con Canonico che ha staccato la spina e anche il Foggia non ha rispettato le scadenze federali dello scorso 16 aprile. Ma che l’intero ambiente spingerà per chiudere il discorso salvezza è chiaro, al futuro si penserà dopo.
UNA NOVITÀ – Non ci sono l’infortunato Dell’Aquila e gli influenzati Meli e Anzelmo nell’elenco dei convocati di Gatto. Tornano pienamente a disposizione Lia, Haveri e Ingrosso, mentre Vicario deve comunque convivere con un fastidio. Formazione? Beh, una testa che salta per questioni di scelte tecniche deve portare a una mini rivoluzione. Invece no. Perché De Sena ha avuto la febbre, difficilmente sarà della partita almeno dall’inizio. Quindi, in porta Krapikas poi Gelli e Dumbravanu più Lia e Gyamfi traslocato a sinistra. In mezzo al campo ci sarà Buchel in regia, ai suoi lati Crimi e probabilmente Garofalo con Petrucci sulla trequarti preferito a Tordini e Pedicillo. Quest’ultimo, però, si gioca una maglia con Costantino; anche se l’ex Catania è il favorito per fare coppia con Luciani in avanti. Più o meno i calciatori in campo saranno questi, chi prima e chi poi. La cosa importante sarà l’atteggiamento e l’obbligo di dimostrarsi (ancora una volta) più forti di tutto quello che sta succedendo attorno a loro. Con l’aggiunta di dover dimostrare che la gestione Banchieri sia stata, per alcuni, un freno e non la giusta “punizione” per un rendimento lontano dall’accettabile.
FOGGIA (4-3-3) De Lucia; Silvestro, Parodi, Camigliano, Salines; Pazienza, Da Riva, Gala; Zunno, Santaniello, Emmausso. All. Zauri
MESSINA (4-3-1-2) Krapikas; Lia, Gelli, Dumbravanu, Gyamfi; Garofalo, Buchel, Crimi; Petrucci; Costantino, Luciani. All. Gatto
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya