Football Club Messina-Acr Messina, mio fratello è figlio unico
Pubblicato il 24 Ottobre 2020 in Primo Piano
Quanta gratuita retorica potremmo sprecare? Tanta, anche tantissima, e comunque stucchevole. Non ne abbiamo nessuna voglia. La presa di coscienza della discrasia calcistica che avvolge Messina è vecchia, ormai, più di un anno. Allora, parliamo di calcio: solo di calcio.
INSTABILITÀ – In casa Football Club Messina ci si muove, ancora, assecondando le scosse di assestamento dopo l’esonero di Gabriele. Prima settimana vera per Pino Rigoli, dopo quella monca che ha portato all’esordio in Cilento. Il tecnico di Raccuja parla con toni moderati, quasi monocorde, ma i fatti che accompagnano le dichiarazioni sono netti e dirompenti. La sostituzione di Gaspar prima della mezz’ora è un messaggio a tutto il gruppo. Non ha tempo di aspettare e non può perderne a valutare, il campionato – pur ancora nelle battute iniziali – non ammette regali. Fuori dalla lista dei convocati della stracittadina Pietro Balistreri: scelta tecnica o acciacco poco importa, perché l’arrivo di Caballero e il prossimo di Barcos allontanano il calciatore palermitano dal Fc Messina. Soluzione fisiologica, che però smaschera il pasticcio di mercato voluto da un Rizzieri rimandato a gennaio. L’instabilità di inizio stagione, infatti, è figlia di una serie di rallentamenti e impasse nelle scelte che hanno inciso sul rendimento del gruppo. Il lavoro di Rigoli, oggi, diventa duplice: da una parte dare alla sua squadra una reale identità di gioco, dall’altra la capacità di indirizzare le scelte per modellare – definitivamente – la rosa.
IDENTITÀ – Per un Balistreri marginale, un Coria che torna in gruppo. Con lui c’è anche Dambros: due alternative importanti per Rigoli, che adesso può iniziare a immaginare il suo Football Club: l’arrivo di Caballero – più Barcos – si aggiunge a un parco attaccanti che porterà a una evoluzione tattica scontata. Coria è trequartista per definizione, per caratteristiche e per passo. Modificare la sua natura sarebbe rischioso, l’argentino è il classico giocatore che influenza e non da far adattare. Tanti attaccanti dalle doti diverse e un trequartista potrebbero spingere Rigoli a rinunciare al 4-3-3 per un rombo mobile. Nessuna posizione statica, perché Coria ama svariare e una punta come Carbonaro è capace di più cose all’interno di una partita. Con Caballero in ritardo di condizione e Barcos ancora spettatore, però, sarebbe facile pensare al posticipo delle modifiche tattiche. Le sensazioni, però, consigliano di iniziare a pensare un Fc Messina col nuovo abito sin dalla stracittadina. Molto dipenderà dalla presenza di Coria: l’argentino deve smaltire i suoi problemini fisici, anche se immaginarlo fuori dalla sfida sembra difficile. Il Football Club Messina deve fare presto, non può attendere troppo tempo per trovare la sua identità tattica e di gioco. Uno spartito convinto servirà per la crescita di talenti inespressi come Palma e soffocati come Carbonaro.
CONVINZIONE – In casa Acr Messina, invece, la vittoria contro l’Acireale ha aiutato mister Novelli nel processo di crescita della sua squadra. Da Cittanova alla sfida con i granata, infatti, i giallorossi hanno scalato i gradini della convinzione e della sicurezza nei propri mezzi. La condizione fisica aumenta e aiuta, perché i rallentamenti contro Biancavilla e Rotonda erano stati evidenti, ma la forza tecnica e tattica pareva già sostanziosa. Contro l’Acireale si è visto tutto e di più, anche grazie all’impatto di Aliperta sulla squadra. La sua squalifica è una parentesi evitabile, un’assenza che peserà visto il valore dell’ex Turris ma che la profondità di rosa può supplire. Il calendario per Novelli non è stato morbido: Cittanova, Biancavilla e Acireale sono pane duro per un inizio stagione, ma prima dei risultati il Messina ha mostrato carattere e voglia di imporre il proprio gioco. Presto, come si suol dire, per guardare la classifica ma questo avvio dice molto su che campionato potrà fare il Messina.
COSTRUZIONE – Fuori Aliperta, torna però Arcidiacono e resta fuori per scelta tecnica Catalano. Pesano le scelte di Novelli che può pescare da un gruppo profondo e vario. L’assenza di Aliperta complica i piani del tecnico campano: il numero 8 ha mostrato personalità da sommare a qualità tecniche e fisiche uniche in squadra. La sua squalifica pesa, perché toglie visione di gioco e un supporto sulle palle inattive. Questo uno dei temi del match: Football Club che ama usare l’arma dei calci piazzati, Messina che si è mostrato, spesso, leggero nella situazione. Problema da non sottovalutare e che rappresenta una delle sottotrame di un match che potrebbe raccontare di un Messina con l’onere di fare la partita, ma attento nel mostrare il fianco a un avversario bisognoso di certezze. Il sistema tattico di Novelli non è in discussione, come alcune scelte che hanno ritmato questo inizio. Lomasto-Sabatino è la coppia battezzata in mezzo alla difesa, come Foggia e Bollino sono gli intoccabili in avanti. Punti di riferimento fondamentali, anche per la sicurezza del loro contributo. In mediana, invece, Novelli è stato costretto a sperimentare in attesa di Aliperta e, adesso, tornano utili quelle informazioni. Lavrendi è il più credibile in cabina di regia: il suo ritorno potrebbe tenere fuori ancora Arcidiacono, anche perché rinunciare al Cristiani visto contro l’Acireale diventa complicato.
FORMAZIONI – In casa Football Club Messina prima convocazione per Caballero, l’argentino potrebbe partire dalla panchina e lasciare spazio a Mukiele. Il fratello d’arte è perfetto per aprire il tema under: tutto dipende dai giovani. Se gioca Mukiele, infatti, i posti da piazzare sono due con Marone scontato tra i pali. Aita e Casella potrebbero partire in vantaggio, con il secondo a giocarsi una maglia con Ricossa. Scelte, queste, che potrebbero riportare in campo Alessandro Marchetti per una mediana totalmente over. In casa Acr Messina – come dicevamo – il ballottaggio più realistico sembra quello tra Cristiani e Arcidiacono: se gioca l’ex Siena, allora, Cretella resta nel tridente. Al contrario, invece, il giovane 2002 scala in mediana. Più difficile vedere Addessi in campo: l’ex Fondi, al momento, pare più alternativa a Bollino ma solo in caso di assenza del numero 10. Per il resto pochi dubbi, anche se c’è da valutare la condizione di Giofrè, se non dovesse farcela spazio a Izzo.
FC MESSINA (4-3-1-2) Marone; Casella, Marchetti D., Fissore, Aita; Marchetti A., Giuffrida, Palma; Coria; Mukiele, Carbonaro. All. Rigoli.
ACR MESSINA (4-3-3) Lai; Cascione, Lomasto, Sabatino, Giofrè; Vacca, Lavrendi, Cristiani; Bollino, Foggia, Cretella. All. Novelli.
NOTA A MARGINE – Bellissimo l’appello di mister Novelli nel pre-gara: “Dobbiamo dare l’esempio dei valori dello sport”, perché anche quando c’è rivalità deve prevalere l’amore e il rispetto per lo sport. In un clima insulso come quello spinto dai soliti noti, fatto di battute che non fanno ridere e manie di persecuzione che meriterebbero specialisti del settore psichiatrico, infatti, sembra essere passato in secondo piano il piacere per il calcio e il gusto della vittoria. Si gode di più nel vedere l’altro fare male, una tristezza in antitesi con lo spirito dello sport. Il nostro invito è uno solo: godetevi il calcio, godetevi il risultato della vostra squadra. Incazzatevi o esultate ma pensate all’emozione che questo sport può regalare. Torna la stracittadina, la sfida che il lockdown ci ha negato lo scorso 8 marzo. Resta viva la brutta sensazione che, stavolta, possa essere una delle ultime uscite prima di un nuovo stop.