Contava vincere. Il Football Club Messina sbanca Licata, tiene invariato il distacco dalle vetta e si prepara a una domenica in cui provare a blindare, almeno, il secondo posto. La squadra di Costantino, per non farsi schiacciare dai rimpianti, ha una sola possibilità: vincere sempre.
COPIONE RISPETTATO – Non era una di quelle partite già scritte. Perché il Licata di Campanella è squadra di valore, con le tante assenze utili per alzare il livello di orgoglio di Catalano e soci. Non una passeggiata per un Football Club, per larghi tratti, bloccato dai soliti difetti. Azioni offensive prodotte in serie, come gli errori sotto porta per mancanza di freddezza o lucidità. Sembrava un film già visto, con i giallorossi che creano e non passano. Al Licata il compito di soffrire e aspettare, ma – in fin dei conti – solo dopo il vantaggio di Lodi è arrivato il risveglio della squadra di casa, con la traversa di Cannavò a diventarne l’esempio. Ci è voluta una gran giocata dell’ex Triestina: precisione, classe e sfrontatezza che solo Lodi sembra potersi permettere. Il suo giro mancino vale 3 punti e il ritorno alla vittoria, dopo due pareggi che sembrano aver inclinato in negativo la corsa promozione della squadra di Costantino. Il tecnico calabrese ha dovuto rinunciare a qualche pedina, rilanciandone altre e trovando una continuità di impegno e abnegazione. A mancare solo la spietatezza dei giorni migliori, quella che nell’era Rigoli valeva vittorie col minimo sforzo e nessun rischio. L’atteggiamento mutato ha portato a una forza maggiore in avanti e qualche pericolo in più in difesa, la differenza arriva dalla quantità di errori individuali. Se quelli difensivi, però, sembrano più di sistema che solamente personali, quelli offensivi rivelano pochissima confidenza con la rete e troppa, troppa, paura di sbagliare. Anche al Liotta, infatti, gli sprechi sono stati eccessivi.
SPRINT FINALE – Alla fine ci ha pensato Lodi, mandando nel dimenticatoio i finali senza gioia a seguito di belle azioni firmate da Bevis e Arena. Contava vincere, questo l’aspetto più importante per tenere invariata la classifica. Inarrestabile il Messina che asfalta il Rende, mentre si ferma la Gelbison. Una buona notizia, quest’ultima, dato che i cilentani potrebbero viaggiare alla volta del San Filippo con meno motivazioni. Mister Ferazzoli, nel post sconfitta con il Castrovillari, reagisce parlando di secondo posto come obiettivo, ma al Football Club si presenta l’occasione per chiudere la corsa dei campani e tenere la scia. Con la squadra di Arena il ritornello – scusandoci con chi ci legge – è sempre lo stesso. Quasi noioso, ma la ripetitività degli errori porta alla ripetizione delle analisi. Arriverà il tempo – a fine stagione – di quella definitiva, che comporterà una graduatoria di colpe e responsabilità. Diverse tra loro, con lo spoiler che i meno colpevoli restano i calciatori. Non per una carezza di troppo, ma per l’evidenza di un impegno mai calato nonostante 3 cambi in panchina e lunghissime soste – con tanto di focolaio Covid – a spezzare ritmo e continuità. Ci sarà tempo, ma anche Licata racconta che la professionalità della squadra non possa essere messa in discussione. Gli errori ci sono stati, e peseranno quando uno per uno ripenseranno alla propria stagione. Oggi, però, il cammino non è concluso e il compito di Carbonaro e compagni è quello di ottenere il massimo possibile.
*fonte foto: Football Club Messina – ph. Familiari