Mutuando il titolo di un recente e fortunato film, quella andata in scena domenica non è stata soltanto l’auspicata prova di forza, ma un vero e proprio esercizio di seduzione: 90 minuti per farci innamorare.
LA STRUTTURA – Così come era prematuro tracciare bilanci ed emettere sentenze dopo le prime tre giornate, ovviamente non è il caso di esaltarsi per una singola vittoria, pur se il suo peso specifico è rilevante. Di fronte a un Messina che inizia a “girare”, o perlomeno che fa intravedere un’identità, alcune considerazioni sono possibili. Prima tra tutte, la sensazione che ci restituisce il paragone con il triennio passato: questa squadra è costruita bene, a partire dal reparto under. Se verrà messo in condizione di lavorare adeguatamente e, sperando che la sovrabbondanza alla lunga non crei malumori nello spogliatoio, il Messina 4.0 potrà andare lontano. La “spina dorsale”, Lomasto-Aliperta-Foggia, non ha semplicemente doti tecniche, ma soprattutto caratteriali e, nel lungo periodo, tutto ciò potrà essere determinante. Anche perché l’etichetta di “zemaniano” che accompagna Novelli rischia di essere ingannevole. Il Messina targato Modica ha rappresentato senza dubbio l’espressione di gioco più alta vista al “Franco Scoglio” in un recente passato, quello attuale non pare in grado di raggiungere gli stessi livelli estetici, però in termini di concretezza e solidità, di possibilità di ricambio offre maggiori garanzie.
RICONQUISTARE DEFINITIVAMENTE – Un altro dato che è emerso, in questo caso più in termini di conferma che di novità, è costituito dalla necessità di riconquistare – al di là della posizione assunta dai gruppi organizzati – una fetta di appassionati che, comunque, anche nei momenti meno felici sono rimasti accanto al Messina. Si tratta di un’ulteriore sfida da affrontare, da vincere con l’arma della continuità, ovviamente già a partire da domenica prossima. Inutile girarci attorno: in vista c’è un altro crocevia, la sfida con l’FC, con cui fare i conti. È l’occasione che squadra e società hanno per offrire un secondo indizio, sulla strada che porta a costruire l’evidenza che tutti aspettano da anni: quella di avere finalmente un Messina in grado di farci innamorare.
fonte foto: Acr Messina