Primo scontro diretto. Forse, il secondo visto il cammino della Cittanovese fin qui, ma per il Messina la sfida contro l’Acireale rappresenta un concreto test per comprendere stato e prospettive.
IL MOMENTO – Una gara del quarto turno di campionato non sarà – e non dovrebbe mai esserlo – indicativa e condizionante. Lo scontro, in un San Filippo riaperto per mille spettatori, potrà tornare utile per aumentare la conoscenza sul livello raggiunto dalla squadra di Novelli. Il tecnico campano prosegue nel suo dire e non dire, classico di pretattica e atteggiamento abbottonato. Dai suoi occhi, però, traspare la voglia di una crescita immediata di un gruppo che non ha ancora espresso, totalmente, il suo potenziale. Il calendario non è stato tenero coi giallorossi, con match che hanno fatto immergere – immediatamente – il Messina nella palude di un campionato che non sembra ammettere pause. I quattro punti lasciati per strada – al momento – non pesano, ma le gara con Acireale e Football Club diventano tese se si pensa ai due mezzi passaggi a vuoto. Una gara al quarto turno – dicevamo – non decide nulla, ma tra le due formazioni quella con un carico di responsabilità maggiore resta il Messina. Il -2 dall’Acireale, di oggi, non può essere aumentato, perché la squadra di Pagana sembra la meno indicata a ricevere un vantaggio da gestire.
FUORI UNO – Per un Domenico Aliperta che torna, un Pietro Arcidiacono che si accomoda in tribuna. La squalifica del capitano giallorosso serve a far sbollire qualche errore di troppo alla punta, ma toglie a Novelli la possibilità di proseguire sulla scia di quanto disegnato nelle prime tre giornate. Aliperta è un tassello fondamentale nella costruzione voluta da Fabiani e D’Eboli: l’ex Turrsi ha fisicità, visione e qualità. Davanti alla difesa o mezz’ala poco cambia, perché il maggior impatto sarà quello della personalità. La squalifica di Arcidiacono, però, diventa il paradosso che favorisce Novelli nelle scelte visto l’ampio roster di over a disposizione. Lavrendi, tra prestazioni di esperienza e complimenti a mezza bocca del tecnico, sembra poter strappare una maglia in una partita che pretende capacità, soprattutto, mentali. Ecco, la partita: perché la rosa ampia serve ma va pesata sfida dopo sfida. L’Acireale è avversario che preoccupa – nonostante Novelli pretenda di fare la “sua” partita -, e allora diventa credibile scegliere un giovane lontano una zona decisiva come il centrocampo.
L’ACIREALE – Poco da presentare e tanto da attendersi. Perché l’Acireale di Peppe Pagana riparte dalle certezze della scorsa stagione: il capitano Savanarola, il fantasista Rizzo e una struttura che in un campionato azzoppato da varie penalizzazioni aveva detto, comunque, di un Acireale avversario sgradito a chiunque. Due vittorie interne e un pari senza reti a Troina, per una squadra che – a oggi – appare più attenta a essere concreta che spettacolare, nonostante giocate che hanno fatto intravedere di cosa è capace la squadra granata. Allenatore che non vuol lasciare nulla al caso Pagana, lo dice la sua duttilità tattica in queste prime uscite che mostrano una squadra che non sbatte contro il muro dell’oltranzismo tattico. Difesa a 3 ma anche a 4, per sfruttare tutte le armi di una rosa dai nomi importanti. Bucolo e Sparacello portano esperienze di categoria superiore, e se un calciatore come Rossetti diventa alternativa, allora, diventa chiaro l’obiettivo che Pagana deve raggiungere.
GLI UNDICI – La squalifica di Arcidiacono apre il campo alle svariate chance a disposizione di Novelli: la più logica direbbe Catalano, anche se Addessi è tornato in gruppo da due settimane. Col ritorno di Aliperta, però, si va a occupare il posto over e sarebbe Lavrendi a saltare. Difficile, allora, pensare che Novelli voglia modificare troppo il suo undici in una gara così complicata: la capacità di ricoprire il ruolo di punta esterna di Cretella, allora, consiglia un centrocampo over con Aliperta ad aggiungersi a Lavrendi e Vacca. Sulla posizione, poi, sarà il campo a dire se Novelli preferirà l’ex Turris in regia o come intermedio utile in fase di assistenza e, perché no, finalizzazione. Riapre al pubblico il San Filippo, lo fa con quello che rappresenta un esame che questo Messina non può, già, permettersi di non superare.
ACR MESSINA (4-3-3) Lai; Cascione, Lomasto, Sabatino, Giofrè; Vacca, Aliperta, Lavrendi; Bollino, Foggia, Cretella. All. Novelli.
ACIREALE (4-3-3) Mazzini; Mauceri, Silvestri, Bertolo, Orlando; Buffa, Bucolo, Ott Vale; Bianco, Rizzo, Savanarola. All. Pagana.
*fonte foto: Acr Messina