Messina-Catania, la strategia è la chiave di molte vittorie
Pubblicato il 8 Dicembre 2023 in Primo Piano
Nel silenzio. Non parla Giacomo Modica alla vigilia della sfida tra Messina e Catania, assenza assordante che serve (forse) per non far trapelare nulla sulla preparazione in vista dell’incrocio con gli etnei di Lucarelli. Un derby si vince, ma al Messina il successo serve a prescindere dall’avversario.
AGGRESSIONE – Nessuna conferenza stampa, anche la lista dei convocati dovrebbe arrivare a sabato inoltrato. Modalità discutibili quelle scelte dal club giallorosso, ma non è su questi aspetti che si peserà una prestazione. Poco importa. Ben più pressante l’esito del campo, perché il successo sul Monterosi è stato solo il primo passettino verso la guarigione. O meglio, verso la terapia che potrebbe portare – si spera – il Messina alla sosta natalizia senza acqua alla gola. Servono punti, ne servono parecchi. Ottenerli, però, non modificherà l’idea che dice la rosa necessita di una forte ristrutturazione per affrontare il girone di ritorno con meno patemi. Arriva il Catania, nel classico derby che bisognerebbe vincere ma che, intanto, va giocato e anche bene visto un avversario furbo e smaliziato. Lucarelli è tecnico diventato esperto, non più il puramente caratteriale – a volte retorico – visto a Messina 7 anni fa. Ha ereditato una squadra fondata sul gioco tecnico voluto da Tabbiani, ma persa per strada per la scarsa verve emotiva. Cura Lucarelli che è servita a far scorrere il sangue in maniera più veloce: sono arrivate le vittorie, la continuità e la sensazione che questa squadra possa far male con più armi rispetto ai primi mesi. Messina che dovrà giocare una partita attenta e concentrata, ma che senza pressing alto e ritmo intenso pare già spacciato. Sì, inutile girarci attorno: i giallorossi per fare risultato devono aggredire. Lucarelli ha mandato in soffitta l’idea di fare la partita a ogni costo, con la sua squadra che non prova timore nel compattarsi per poi scatenare gli esterni offensivi. Tutti segnali che direbbero, però, che il Messina dovrebbe restare accorto e non aggressivo. Invece no, perché se il ritmo andrà dalla parte del Catania la qualità degli etnei potrebbe diventare decisiva. Servirà un Messina alto nel pressing, intenso nei contrasti e capace di recupero palla in fretta.
IL REGISTA GIUSTO – Questione tattica che diventa predominante, perché il Catania è diventata squadra verticale e capace di lavorare sulle marcature preventive. Un equilibrio generale che pone la squadra di Lucarelli in vantaggio sotto tanti aspetti, ma al Messina non mancano le armi. Perché la capacità di creare seconde palle di Plescia deve diventare un tema, ma per farlo serve una capacità di accompagnare diversa da parte degli interni di centrocampo. Plescia può provare ad allungare il Catania, perché la coppia Curado-Silvestri (o Castellini) non ama avere campo alle spalle e rinculerà di conseguenza. Per informazioni chiedere ad Artistico che, nel pari tra Catania e Virtus Francavilla, ha banchettato nello spazio lasciato dalla linea alzata con coraggio inatteso. Abbassarli e aggredire le seconde palle per far correre i rossazzurri all’indietro. Il tutto sempre con grande intensità. Richieste che sembrerebbero andare verso la titolarità di Franco, ma l’ex Lucchese è stato una dei difetti di questa squadra per tante settimane. Questione di caratteristiche, perché Franco resta giocatore di contenimento che il pallone ama recuperarlo e non toccarlo mille volte. Firenze pare più leggero, ma vuole pallone e responsabilità oltre a saper andare in verticale. Non ci sarà Polito squalificato, con la corsia destra che resta priva di Lia. Il primo candidato è Manetta con Ferrara e Pacciardi in mezzo. Ortisi ci sarà, come Frisenna e Scafetta per completare il trio under. Discorso minutaggio che un giorno andrà toccato: favorevoli sì, ma non a prescindere. Perché conta la qualità e, oggi, quella del Messina non giustifica l’insistere per l’ottenimento di una manciata di contributi. Tant’è, scelte societarie e così sia. Attacco over con Plescia in mezzo e Ragusa più Emmausso a completare la linea. Undici vicinissimo a quello di Teramo e occhio ai movimenti tattici perché Modica non teme la possibilità di muoversi a specchio, magari con Scafetta più alto. Nel Catania resta un dubbio in difesa dove, come detto, Castellini insidia Silvestri ma parte un passo indietro. Rocca e Zammarini mediani con Deli più avanti, De Luca scalpita ma dovrebbe partire dalla panchina. Di Carmine è in recupero ma Sarao è la prima scelta, con Dubickas che ha fallito l’appuntamento Virtus Francavilla perdendo, così, posti nelle gerarchie.
MESSINA (4-3-3) Fumagalli; Manetta, Ferrara, Pacciardi, Ortisi; Scafetta, Firenze, Frisenna; Ragusa, Plescia, Emmausso. All. Modica
CATANIA (4-2-3-1) Bethers; Bouah, Curado, Silvestri, Mazzotta; Zammarini, Rocca; Chiricò, Deli, Marsura; Sarao. All. Lucarelli
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya