Forse la partita più difficile da preparare per Cristiano Lucarelli. Quasi un girone fa il suo esordio sulla panchina giallorossa, e sin dal primo attimo la totale consapevolezza che la nave da condurre in porto avesse troppe falle per non affondare. Un gruppo modellato nel carattere, cucito e rifinito secondo uno stile che Lucarelli ama: la lotta. Contro tutti e tutto, perché chi vive di adrenalina vuol sempre un nemico. Pian piano, però, il tecnico livornese ha dovuto cedere alla realtà di averli in casa i veri nemici. Probabilmente involontari, perché della gestione passata vogliamo ancora salvare una parvenza di buona fede, ma vere zavorre verso la salvezza di questo Messina. Del vortice delle ultime settimane ne avrete tutti le tasche piene, adesso è tempo di tornare a litigare di uomini e moduli. Ecco che torna la settimana più complicata per Cristiano Lucarelli, quella che deve combattere contro qualche sorriso di troppo e la serenità. A cercare sempre il pelo nell’uovo non ci si stanca, come a tendere verso il negativo: perché non può essere uno stimolo la nuova proprietà? Deve, però non sarebbe la prima volta che un gruppo ritmato da rabbia e voglia di lottare contro nemici interni crolli una volta ritrovata la luce del sole. L’allarme, però, è stato lanciato immediatamente dal neo ds Pitino, a ruota è arrivato Cristiano Lucarelli, con quest’ultimo probabilmente impegnato ancora una volta nel lavoro mentale prima che tattico. Il campo, come sempre, dirà la verità sulla settimana trascorsa dai giallorossi: una preparazione che ha rivisto gli infortunati di lungo corso, con Grifoni e Rea che tornano a disposizione e Foresta che scalpita per tornare nell’undici iniziale. Le punzecchiature di Lo Monaco sono scivolate nella conferenza pre gara di Lucarelli: il tecnico con viso impassibile ha assecondato il concetto dei venti punti di divario, dietro un paio di occhi sereni c’era la voglia di sbattere in faccia un Messina strepitoso. Lo Monaco si commenta da solo, basterebbe ricordare che il silenzio imposto con l’unica eccezione di se stesso è il suo modus operandi in vista dei derby. Inutile sforzo mnemonico, perché i giudici sull’importanza della sfida rimangono i tifosi ovvero quelli che dovranno tornare in massa sugli spalti del San Filippo. #IOCISONO è l’hashtag che accompagna l’evento, ma sarebbe preferibile accompagnasse tutto questo scorcio di torneo. Il Messina gioca un derby che vale più per la classifica che per la rivalità, sopratutto visto lo scontro diretto con il Monopoli in arrivo settimana prossima. La penalizzazione è pronta a bussare, la classifica diverrà ancora più complicata, a renderla serena dovrà pensarci tutto un ambiente che non dovrà commettere l’errore di sentirsi salvo.
TREQUARTISTA – L’uomo più in forma del momento rimane Manuel Mancini: la sua condizione ha influenzato le ultime scelte di Lucarelli. Il rombo a centrocampo è figlio di un calciatore nuovo di zecca, con lui ad equilibrare la squadra il Messina ha mostrato cose positive in casa e fuori. Il suo feeling tecnico con Milinkovic è un’arma da non sottovalutare, la sua duttilità permette comunque a Lucarelli di cambiare in corsa. Davanti a Berardi tornano Rea e Bruno, con De Vito intoccabile a sinistra l’unico dubbio è rappresentato dal ballottaggio Palumbo-Grifoni, il primo parte favorito. A centrocampo Foresta dovrebbe tornare titolare, fuori l’ex Silva con Sanseverino che strapperà il quarto gettone in giallorosso. In avanti toccherà a Valerio Anastasi vincere il duello a distanza con gli ex Pozzebon e Tavares.
MISTERI – Esordio senza gioia per Mario Petrone sulla panchina etnea: lo 0-0 interno contro il Taranto ha aperto immediatamente gli occhi al nuovo tecnico. Catania sempre più vittima del proprio ego, con un atteggiamento troppe volte borioso e annoiato. Calciatori di categoria superiore che non rendono come nome e aspettative vorrebbero, con la sensazione che basterebbe una scintilla per far esplodere una rosa di altissima qualità. Il 4-2-3-1 visto contro il Taranto potrebbe finire immediatamente in soffitta, anche se lo storico di Petrone è abbastanza chiaro dal punto di vista tattico. Il mercato invernale ha portato Tavares e Pozzebon, difficile che Lo Monaco possa accettare passivamente l’alternanza dei due. Modulo a specchio o difesa a tre le alternative possibili, possibilità o solo pretattica con Petrone pronto a confermare il suo assetto preferito. In difesa torna Bergamelli, ci sarà anche Marchese mentre Parisi si gioca una maglia con Djordjevic. In mediana Biagianti e Fornito partono favoriti, Bucolo scalpita ed avrebbe maggiori chance in caso di rombo. Mazzarani sarà il trequartista, Di Grazia aspetta di capire come, dove e quando venire impegnato. In coppia o da soli, dall’inizio o in corsa, comunque Pozzebon e Tavares ci saranno.