Il Matera che torna improvvisamente a giocare da Matera. Tanto basta per distruggere le velleità di un Messina costretto ad inseguire senza successo già dai primi minuti. Partita immediatamente in salita, complice una gestione difensiva nettamente al di sotto degli standard dell’ultimo periodo. Elemento cruciale e letale per il Messina, che si consegna alla banda di Auteri e perde malamente.
CINISMO MATERA – L’unica novità di formazione rispetto al precedente turno, per il Messina, è il ritorno di Musacci davanti alla difesa, preferito in quest’occasione a Mancini. Una scelta ampiamente anticipata dal tecnico, connessa al fatto che entrambi siano diffidati: Lucarelli decide così di non impiegare i due contemporaneamente, per scongiurare il rischio di trovarsi scoperto nel ruolo chiave della mediana a 3. A proposito del trio di centrocampo: accanto all’ex Catania, giocano i due interni da Silva e Sanseverino, con Foresta libero di svariare tra le due linee. Tutto secondo copione davanti a Berardi: Grifoni e De Vito sulle corsie, Maccarrone e Rea in mezzo. Davanti, Milinkovic e Anastasi sono pedine inamovibili. La trama del match è immediatamente chiara: il Matera occupa da subito, con costanza, la metà campo ospite, provando immediatamente a pungere con Mattera, il cui tiro viene sporcato da Berardi sul palo, prima di spegnersi in corner. Il numero 3 lucano, qualche attimo dopo, non lascia scampo al Messina, trovando di testa il vantaggio innescato dalla punizione laterale di Strambelli. Il gol è una sveglia per la banda di Lucarelli, che una volta sotto ricostruisce dalle fondamenta il proprio atteggiamento in campo. Le punture verso la porta di Tozzo da lì in avanti fioccano: ci provano in sequenza Anastasi (colpo di testa a lato), da Silva (tiro da fuori deviato in corner), Milinkovic (destro smorzato tra le braccia di Tozzo), Musacci (tiro da 20 metri parato). Una produzione offensiva che pare indirizzare la gara, per i giallorossi, sul binario giusto. Un abbaglio, perché a stretto giro arriva il colpo di grazia di Lanini, libero (anche troppo) di coordinarsi per la girata a incrociare sul secondo palo. Il Messina non si spezza e trova il gol con Anastasi, ma l’arbitro annulla, giudicando irregolare la posizione di Foresta, che aveva sfornato l’assist. Ci riprova con Maccarrone, il cui tiro è troppo schiacciato e non può impensierire Tozzo.
MAZZATA – A inizio ripresa Lucarelli cambia Rea (non in perfette condizioni) con Bruno, senza alterare l’equilibrio tattico della sua squadra. Le velleità di rimonta del Messina si infrangono presto, prestissimo, sull’entusiasmo crescente dei lucani: Salandria scappa a destra, stringe verso il centro e buca Berardi. È il punto esclamativo, o almeno così pare. Stavolta i giallorossi accusano pesantemente il colpo, al punto da rischiare il poker poco dopo, con il pallonetto di Negro sventato in corner da Maccarrone. Gli ospiti, però, si accendono improvvisamente grazie al lampo di Milinkovic, che imbecca da Silva: il brasiliano affonda il colpo, con la complicità del palo. È 3-1. Lucarelli a quel punto si gioca la carta della disperazione: Madonia per Sanseverino, è trazione anteriore totale nel momento in cui il tecnico fiuta la possibilità della rimonta. Un’illusione, perché 4 minuti più tardi il gigante Matera distrugge ogni speranza del Messina, con il secondo acuto che arriva da calcio da fermo (stavolta un corner, sempre di Strambelli) corretto in porta da Casoli, di testa. Il resto della sfida è una girandola di cambi e un ritmo che si abbassa vertiginosamente. C’è solo il tempo per assistere alla follia di Berardi, che consegna la palla a Carretta e spiana la strada al gol del neo entrato Sartore. I giochi sono ampiamente fatti. Per il Messina è già un capitolo da archiviare. E da dimenticare in fretta.
MATERA 5
MESSINA 1
MARCATORI Mattera (MA) al 9’, Lanini (MA) al 29’ p.t.; Salandria (MA) al 3′, da Silva (ME) al 13′, Casoli (MA) al 17′, Sartore (MA) al 37′ s.t.
MATERA (3-4-3) Tozzo; De Franco, Mattera, Scognamillo; Di Lorenzo (dal 12′ s.t. Armeno), Salandria, De Rose, Casoli; Strambelli (dal 29′ s.t. Carretta), Negro (dal 19′ s.t. Sartore), Lanini. (D’Egidio, Infantino, Meola, Didiba, Dammacco, Biscarini, Ingrosso, Gigli). All. Auteri.
MESSINA (4-3-1-2) Berardi; Grifoni, Maccarrone (dal 32′ s.t. Palumbo), Rea (dal 1′ s.t. Bruno), De Vito; da Silva, Musacci, Sanseverino (dal 16′ s.t. Madonia); Foresta; Milinkovic, Anastasi. (Russo, Benfatta, Saitta, Ventola, Capua, Ferri, Ciccone, Akrapovic, Mancini). All. Lucarelli.
ARBITRO Strippoli di Bari
NOTE Spettatori 3000 circa; paganti e incasso non comunicati. Ammoniti Maccarrone, Scognamillo, Casoli e da Silva. Corner 7-1. Recupero 1′ e 3′.