Catanzaro non ha lasciato scorie all’interno del gruppo di mister Di Napoli. Le parole spese in settimana non avevano il sottofondo delle frasi fatte e cucite per occasioni del genere. Catanzaro ha insegnato tanto al Messina, in primis che in un campionato come questa Lega Pro chi si ferma è perduto. Se manca intensità, voglia e non ci si crede più dell’avversario è logico tornare a casa con le mani vuote. Il Messina ha imparato, già nel post partita si vedeva la smania di una squadra pronta a rigiocare immediatamente. Al “San Filippo” arriva l’avversario peggiore, perché la Juve Stabia di mister Zavettieri pensa pochissimo agli svolazzi e molto di più alla sostanza e ad incamerare i punti utili per lasciare la zona bassa. Non pensiate, però, che la Juve Stabia sia una squadra da difesa e contropiede. Il 4-4-2 di Zavettieri è fatto di movimenti senza palla, velocità e eclettismo tecnico. Conosciamo meglio l’avversario del Messina con il nostro classico focus tattico.
SENZA RIFERIMENTI – Siamo nello scorso turno, pareggio interno contro la Fidelis Andria. Questa l’azione che porta al vantaggio firmato dalla scheggia Arcidiacono. Con l’evidenza gialla la traiettoria del pallone e il movimento dello stesso Arcidiacono. Quello che vogliamo mettere sotto la lente è altro. In azzurro ci sono i giocatori più avanzati della manovra offensiva campana. In alto c’è Arcidiacono che andrà a concludere, più in basso c’è Contessa, ovvero i due esterni dell’attacco di Zavettieri. Interessante il modo in cui la Juve Stabia si divide le porzioni di campo in zona offensiva. Gomez è larghissimo a sinistra, la profondità viene attaccata col movimento degli esterni che cercano la spazio tra il secondo centrale ed il terzino. La velocità e la tecnica di Arcidiacono sono un’arma della squadra di Zavettieri. Gomez e Nicastro sono attaccanti atipici, faticano ad occupare l’interno dell’area ed il loro movimento ad uscire lascia ampi spazi da attaccare.
TUTTI DENTRO – Secondo focus, palla inattiva offensiva. Il risultato è ancora fermo sullo 0-0, ma la Juve Stabia pressa già forte il suo avversario e prova a sfruttare la propria forza fisica nell’occasioni da fermo. Nell’evidenza rossa possiamo notare come la Juve Stabia porti addirittura sette uomini all’interno dell’area piccola della Fidelis Andria, costringendo i pugliesi a ripiegare in massa. Si forma un 7vs9, al limite rimane un uomo completamente libero (cerchio azzurro) vista la gran massa presente più avanti. La Juve Stabia non ha attaccanti che fanno del colpo di testa la loro peculiarità, i centrali difensivi godono di maggiore fisicità. Questo tipo di atteggiamento prova a sfruttare i punti di forza e supplire le mancanze, si crea densità costringendo l’avversario ad abbassarsi, il resto lo faranno i duelli individuali.
MAGLIE LARGHE – Passiamo alla fase difensiva. Siamo sempre in Juve Stabia-Fidelis Andria, prendiamo in analisi l’azione che porta al pareggio di Grandolfo. L’Andria attacca la profondità con tre uomini, presi a uomo dalla retroguardia campana, come vediamo nei cerchi azzurri. Con le frecce gialle e rosse, però, vediamo i movimenti che portano al gol con errore difensivo. Grandolfo (freccia gialla) è posizionato per attaccare la porta, detta il passaggio ed è pronto a ricevere. Con la rossa notiamo come Polak guardi sempre il pallone, pensa alla fonte ma non dove potrebbe sfociare. Bucherà l’intervento, Grandolfo di testa batterà facilmente Polito per un pari che saprà di beffa per la squadra di Zavettieri. Distrazione e spazi larghi il problema, la Juve Stabia difende in maniera troppo allegra e poco compatta. Non stringe la linea e lascia gli spazi buoni per gli attaccanti, quelli bravi sanno come attaccarli.
CASA MESSINA – Nel Messina mister Arturo Di Napoli deve sciogliere i dubbi su alcuni ballottaggi aperti. In difesa la prestazione non soddisfacente di Barilaro a Catanzaro dovrebbe portare, a meno di sorprese, al ritorno di Frabotta come terzino destro titolare. Per il resto il pacchetto arretrato non dovrebbe subire modifiche. In mezzo al campo dovrà stringere i denti Baccolo, afflitto da pubalgia ma essenziale per lo sviluppo della manovra dei giallorossi. Fuori Zanini, con Giorgione e Fornito ai fianchi del regista centrale. In attacco gli ultimi dubbi, Leonetti si è allenato bene e la sua fisicità può essere utile al tecnico. Una maglia da titolare per lui potrebbe portare Cocuzza al primo amore, ovvero, l’esterno di sinistra. Barraco confermato titolare. Se per Padulano la panchina pare una realtà figlia della poca condizione, una chance per Salvemini non è impossibile. Tavares non dovrebbe esserci, mister Di Napoli nella conferenza pre partita ha escluso la sua presenza, ma la lista dei convocati non è mai stata comunicata. Chissà… aspettiamo il campo e vedremo.
* foto ©PeppeSaya