Messina, le punture di spillo

Pubblicato il 25 Gennaio 2021 in Primo Piano

Le analisi tecniche sulla sconfitta di Rende si sono indirizzate in modo univoco sull’approccio sbagliato alla gara da parte degli uomini di Novelli e sulla – ormai consueta – mancanza di cattiveria in zona gol.

OLTRE IL LIMITE – C’è poco altro da aggiungere, se non che, a mercato ancora aperto, la gara in terra calabrese può rappresentare un elemento di riflessione in più (specialmente in chiave under) per la dirigenza. Ciò detto, testa bassa e pedalare, visto che le prossime 5 giornate offrono al Messina la possibilità di una nuova accelerazione, specie considerando che in calendario è prevista una sola trasferta. Piuttosto, merita un approfondimento un discorso di natura ambientale. Il primato dei biancoscudati, già da un paio di settimane, sembra avere alimentato la rivalità con l’Fc. Comprensibile nei contenuti, visto che entrambe le formazioni puntano al primato, un po’ meno nei modi. I vertici societari dell’Fc non perdono occasione per “punzecchiare” i rivali con commenti e post e, sull’altro fronte, non mancano le risposte dei tifosi. Alcune volte anche con ironia, altre con censurabili uscite (come avvenuto domenica scorsa) specie se chi scrive o dissemina like ha ruoli ufficiali. I diretti interessati si affrettano a smentire, spiegando come sia solo la sanguigna passione per i propri colori a motivare determinati atteggiamenti. C’è, però, pur sempre un limite rappresentato dal buon gusto e, di contro, il rischio che in questo clima alcune parole vengano sovrainterpretate è particolarmente elevato.

MEGLIO TACERE – Al di là di tutto, le “punture di spillo” iniziano a fare apparire una precisa strategia. Mettere ancora più pressione ai rivali, per minarne la serenità. C’è poco da giudicare, anche perché sarà la storia del campionato a emettere il verdetto definitivo. Piuttosto, sarebbe bene tenere presente che – mutuando una locuzione latina – scripta manent. E siccome il calcio cittadino dovrà avere un futuro anche dopo questa stagione, non sembra proprio il caso di seminare veleni che in un prossimo futuro potrebbero essere facilmente rispolverati. Sappiamo benissimo tutti che il destino delle due tifoserie è quello di riunificarsi. D’altronde, lo stesso accadde ai tempi del compianto Presidente Aliotta. Piuttosto che tentare (inutili) manovre di disturbo, quindi, meglio ricordare che – come recita il titolo di un capolavoro del cinema mondiale – il silenzio è d’oro.

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