Premettiamolo subito: se non è soddisfatto il tecnico Novelli per il punto conquistato dal Messina a Cittanova, figuriamoci noi… Ciò detto, il pareggio almeno allontana possibili crisi isteriche e prematuri allarmismi.
FRENETICAMENTE – È comunque indubbio che la sfida in terra calabrese ha visto fronteggiarsi due squadre in difficoltà (come molte, d’altronde, alla ripresa agonistica dopo la lunghissima sosta). Solo che i padroni di casa gli ostacoli li hanno trovati soprattutto strada facendo (infortunio del giocatore più rappresentativo, espulsioni, panchina cortissima da cui attingere), mentre i biancoscudati le hanno palesate sin dall’avvio, andando ben presto in doppio svantaggio e, poi, non riuscendo a piazzare il colpo del ko quando la strada si era improvvisamente messa in discesa. Questione tecnica? Sicuramente i meccanismi – come è ovvio che sia – sono da rodare. Problemi di costruzione della rosa? Prestissimo per dirlo, ma al di là di qualcosina da aggiustare nel reparto under finora non sembra, tanto che anche alcune assenze “pesanti” non hanno costretto ad alcuno stravolgimento. Fattore sfortuna? Per carità, anzi da questo punto di vista il Messina non può proprio recriminare visto come sono andati alcuni episodi. La parola chiave suggerita dalle analisi post-gara per spiegare il mancato successo è, piuttosto, frenesia.
LA TESTA – Smania di dare un segnale a un ambiente ormai disilluso, che come unica linea di credito stavolta ha (giustamente) concesso soltanto quella di attendere i primi risultati sul campo. Il punto è, dopo i ripetuti fallimenti delle passate stagioni, che con questa atmosfera Arcidiacono e compagni dovranno convivere tutto l’anno. Occorre farsene una ragione. Avere inserito in rosa tanti giocatori abituati a vincere, significa anche questo: potere contare su gente che, al di là delle capacità tecniche, ha la personalità per affrontare simili situazioni. L’essere tra i favoriti del girone, come mai era accaduto negli ultimi tre anni, poi, non fa altro che aumentare la pressione. Insomma, oltre alle gambe – quest’anno più che mai – ci vuole di più…
*fonte foto: Acr Messina – ph. Paolo Furrer