Messina, orizzonti più ampi

Pubblicato il 9 Marzo 2021 in Primo Piano

Solo le prossime settimane diranno se quella di Acireale… fu vera gloria. La partita del Messina su uno dei campi più ostici del girone è stata pressoché perfetta, ma è difficile capire quanto hanno inciso il particolare momento vissuto dai granata e le assenze di “peso” tra i padroni di casa.

FIORI SBOCCIATI – Quello che però maggiormente conta è la vittoria e il conseguente segnale, forte e chiaro, dato a un campionato in cui – salvo improbabili miracoli – una delle pretendenti alla promozione sembra proprio uscire di scena. Più che su un successo importantissimo, arrivato – lo hanno ribadito tutti – con una vera e propria prova di forza, a nostro avviso l’enfasi va però posta su un altro aspetto. La trasferta in terra acese ha fornito un riscontro forse ancora più importante dei 3 punti. In linea con quanto visto nelle ultime settimane, infatti, nella squadra giallorossa sembrano finalmente “sbocciare” individualità finora non del tutto espresse. Tra gennaio e la prima metà di febbraio, infatti, al di là dei risultati alterni, a fare accendere la spia d’allarme era stata soprattutto la constatazione che la squadra dipendesse solo da alcuni uomini chiave. Così, quando il faro Aliperta non si accendeva, quando Arcidiacono non riusciva a recitare da leader, quando Foggia incontrava la giornata no, il Messina non trovava alternative. Domenica scorsa, invece, abbiamo avuto la riprova che i giallorossi sono molto di più. Ferma restando una base che offre comunque garanzie di standard elevati, ad Acireale hanno brillato giocatori come Lomasto, Vacca e Addessi.

SCELTE AMPIE – Ancor più confortante la circostanza che i loro non sono stati acuti isolati, visto che già nelle gare precedenti erano stati protagonisti. Chissà che l’ampliamento della rosa – auspicato per diverse settimane – non abbia inciso pure in termini psicologici sul gruppo, offrendo nuovi stimoli. Questo, ovviamente, allarga gli orizzonti ed offre anche a Novelli maggiori alternative. Tra l’altro, in termini realizzativi, il nemico numero uno per le difese avversarie non è più il solo Foggia e nello scacchiere giallorosso appare veramente difficile, adesso, individuare un punto debole. Ovviamente, nel calcio tutti i discorsi valgono fino alla partita successiva, ma intanto una delle tre “cime” da scalare a marzo è alle spalle. L’incrocio con l’Fc non sarà un match-ball, né una partita da dentro o fuori (per nessuna delle due formazioni), ma dovrà innanzitutto servire a confermare questa crescita esponenziale degli uomini di Novelli.

*fonte foto: Acr Messina – ph. Furrer

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